Re: [Hackmeeting] Troll (volontari o meno)

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Autor: Jacopo
Datum:  
To: hackmeeting
Betreff: Re: [Hackmeeting] Troll (volontari o meno)
** Warning! Bakunin quote inside! **

Il 20/02/2015 09:18, Joe ha scritto:
> On 20/02/15 07:57, mafalda wrote:
>>
>> Detto questo, credo che mi tirero' fuori per un po', sperando che nel
>> frattempo raggiungiate un accordo su come risolvere la cosa, visto che
>> progetti sensati da seguire ce ne sono tanti e forse per ora meritano
>> piu' attenzione.
>
> Ad accattone e gli altri moralisti dell'inclusione.
>
> Una persona interessata e' stata appena esclusa dalla prepotenza e dal
> sessismo del suddetto troll che io, cattivo stalinista, mi sono posto il
> problema di escludere.
>
> Siete voi che escludete la gente, con una visione sbagliata e perniciosa
> di cosa vuol dire essere libertari e tolleranti. Voi vi fate mettere i
> piedi in testa e basta, e permettete abusi (ripetuti) nei confronti
> degli altri, nuovi o meno, in nome di un principio che non capisco bene,
> o meglio capisco benissimo che per voi quei principi sono parole vuote.


Dal momento che la questione sta diventando squisitamente politica,
provo ad aggiungere un paio di cose anch'io.
Sono sostanzialmente d'accordo con Gine - nonostante abbia scritto più
volte "inscrizione", latinismo un po' pesante - che fa l'esempio
dell'assemblea, ora ripreso in questa mail da Joe.
È del tutto evidente che, non dico in un collettivo, ma anche solo in un
contesto comunitario allargato la gestione delle conflittualità deve
essere collettiva.
Questo implica che uno non è più "libero" o "libertario" se si fa gli
affari propri e lascia che il degenero prenda il sopravvento. Trovo poi
profondamente paternalista il discorso: "metti i filtri, ingorali etc.,
sii superiore". Mantenendo il paragone, dovremmo immaginarci una
situazione assembleare dove X dà della "troia" a Y e dove Y non se la
deve prendere perché "dev'essere superiore". Geniale.

Non so trovare una sintesi migliore della classica citazione di Bakunin,
che dedico a Joe:
«Io non sono veramente libero che quando tutti gli esseri viventi che mi
circondano, uomini e donne, sono ugualmente liberi.»
La libertà ha un carattere prevalentemente sociale dal momento che «non
può essere realizzata che tramite la società e soltanto nella più
stretta uguaglianza e solidarietà di ognuno con tutti.»[0]

Queste affermazioni hanno una serie di implicazioni: libertà != fare
quello che mi pare; libertà != fregarmene di quello che accade agli altri.
Quindi, se sosteniamo il ragionamento folle tale per cui X è libero di
insultare tutt@ perché è nelle sue facoltà di persona libera, rimuoviamo
dal discorso la libertà degli altri, che vengono insultati, etc.

Ora, questo tipo di discussione astratta si fa necessaria perché
evidentemente non c'è consuetudine alla pratica assembleare da parte di
molt@. Fare il discorso che ho fatto sopra sarebbe come minimo
ridondante nel contesto di un gruppo che regola la propria attività e
organizzazione secondo i principi dell'autogestione. È chiaro che se X
insulta Y a casa mia viene buttato fuori e riga, il resto sono sofismi
ridicoli di chi si atteggia a libertario.

Sul tema in oggetto: ci troviamo in una situazione paradossale dove la
gestione della conflittualità all'interno della lista è de facto
demandata agli amministratori e noi qui stiamo a dissertare della
libertà di espressione e della censura. Il fatto è che in un contesto
reale assembleare sarebbero tutti e tutte a decidere di sbattere fuori
qualcuno, senza delegare la cosa a un "amministratore". Certo è più
"faticoso" prendere parola e confrontarsi con gli altri piuttosto che
sparare cazzate sui filtri, però è necessario.

Trovo intollerabile che qualcun@ abbandoni la lista perché è stato
insultato e offeso senza che si facesse nulla.
Io direi che il sessismo in questa lista non è tollerato e procederei al
ban immediato dei vari molestatori che infestano questa lista.

> Libertari da operetta.


Per i motivi di cui sopra rigetto la dicotomia sottesa da Joe "anarchici
cazzari casinisti" | "comunisti autoritari organizzati duri ma giusti" o
qualcosa del genere.
Sul tema "anarchia e organizzazione", oltre a Colin Ward, consiglio di
leggere "Il ruolo della organizzazione anarchica" di Cerrito[1]

> Joe


Saluti,

Jacopo (tubia87)

Note:
[0] http://ita.anarchopedia.org/La_libert%C3%A0_per_gli_anarchici
[1]
http://books.google.it/books/about/Il_ruolo_della_organizzazione_anarchica.html?id=KPY4AQAAIAAJ&redir_esc=y