NEWSLETTER DI COMUNE
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UNA MANIERA QUALUNQUE PER NON MORIRE
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Chi scappa coi barconi non cerca soldi o lavoro, ma solo una modo per
non morire. Lampedusa non può essere un confine o una periferia, ma
un'opportunità per un occidente che è stato per troppo tempo
imperialista e violento e che può diventare una porta aperta
attraverso la quale far passare esseri umani che cercano di salvarsi
la vita
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L'ARTICOLO COMPLETO DI ASCANIO CELESTINI
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► LA FAMIGLIA STRANIERA
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ALESSANDRO GHEBREIGZIABIHER
ECONOMIA SENZA LIMITI
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Non sappiamo più coglierci come parte di comunità più grandi, come
abitanti di una sola madre terra. Il dominio dell'economia sulla vita
delle persone, mentre promette l'infinito superamento di ogni limite,
costruisce relazioni servo-padrone. Scienza, cultura, istituzioni non
sono neutre, sono parte di questo cantiere distruttivo che produce
indifferenza. Così migranti e senza dimora vengono disumanizzati e
diventano soltanto oggetti. Ma i deliri dell'economia tecnologica
vogliono dominare l'intero cosmo: all'orizzonte appare la notte
annichilente in cui ogni limite è oltrepassato. Per non cadere nel
gorgo del buio che tutto demolisce dobbiamo lasciar tramontare
l'orizzonte economico, dobbiamo assumere nuovi punti di vista da cui
partire per vivere lo spazio umano secondo forme sostanziali e verbali
liberate dalle catene del dominio
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L'ARTICOLO COMPLETO DI ALESSANDRO PERTOSA
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► RECUPERARE IL CONCETTO DI LIMITE
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http://comune-info.net/2014/02/decrescita-2/>
SERGE LATOUCHE
NON VIVIAMO GRAZIE AL LAVORO
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Non viviamo grazie al lavoro (e per estensione all'economia) ma
nonostante il lavoro. Un conto è fare cose che ci servono a vivere e
un altro paio di maniche è correre come forsennati per comprare cose.
In una società mercificata che mette al centro l'ideologia del lavoro
astratto l'unica libertà possibile è comprare, ovverossia di
scegliere tra dieci diversi tipi di dentifrici. Il paradosso della
modernità non è tanto che si lavori - ovviamente ci sono situazioni
in cui si è “costretti” a farlo -, ma il fatto che si voglia
lavorare, che si adori il lavoro. Rifiutare l'ideologia del lavoro non
significa rifiutare il lavoro tout court, ma semplicemente cercare di
affrancarsene. Il rifiuto non è del lavoro in sé bensì
dell'ideologia che questo rappresenta; e cioè lo sfruttamento, la
devastazione, inquinamento (ambientale e sociale) che necessariamente
comporta, nonché la schiavitù di chi lo fa e di chi lo subisce. È
anche, ovviamente, il rifiuto di un'economia assassina che sul lavoro
(devastazione e schiavitù) prospera
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L'ARTICOLO COMPLETO DI ANDREA BIZZOCCHI
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http://comune-info.net/2015/02/contro-lavoro/>
► TRE CONDIZIONI PER UN LAVORO BUONO
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http://comune-info.net/2014/12/buon-lavoro/>
PAOLO CACCIARI
► IL RIFIUTO CREATIVO DELL'IDEOLOGIA DEL LAVORO
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CHRIS CARLSSON
► NON È IL LAVORO CHE LIBERA LE DONNE
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SILVIA FEDERICI
► LA CRISI SIAMO NOI
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http://comune-info.net/2013/03/la-crisi-siamo-noi/>
JOHN HOLLOWAY
I NUOVI UNTORI <
http://comune-info.net/2015/02/untori-disturbo/>
Classificare, normalizzare, curare. Ci sono in giro troppi medici,
psicologi e case famaceutiche il cui sport preferito è etichettare
bambini e bambine che incappano in qualche manifestazione di
intemperanza e agitazione. Del resto Foucault ce lo ha spiegato per il
dritto e per il rovescio che l'esercizio del potere, della repressione
e della marginalizzazione di ogni espressione dell'essere altro
sarebbe passato, anzi è ormai passato dalla tortura, dalla sanzione,
dall'interdizione, dall'esclusione alla patologizzazione e alla cura
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http://comune-info.net/2015/02/la-geopoltica-e-le-guerre-contro-i-popoli/>
L'ARTICOLO COMPLETO DI PAOLO MOTTANA
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http://comune-info.net/2015/02/untori-disturbo/>
IL VOTO NON È IL VOLTO <
http://comune-info.net/2015/02/voto-2/>
Il voto divide. Il voto classifica. Il voto è il più subdolo
disintegratore di una comunità. Il voto cancella le storie, il
cammino, lo sforzo e l'impegno del fare insieme. Il voto è brutale,
premia e punisce, esalta e umilia. Il voto sbaglia, nel momento che
sancisce, inciampa nel variabile umano. Il voto dimentica da dove si
viene. Il voto non è il volto.... Il voto ignora la ragione sociale e
respinge i più fragili, senza dire nulla del possibile.... I voti
distruggono il piacere di scoprire e di imparare, ognuno con i propri
tempi facendo quel che può.... L'ARTICOLO COMPLETO DI ROSARIA
GASPARRO <
http://comune-info.net/2015/02/voto-2/>
TORNIAMO A FAR RESPIRARE LA SCUOLA
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http://comune-info.net/2015/02/scuola-respira/>
Dove sono andate a finire le sperimentazioni che avevano indicato la
via maestra per rifondare una scuola? Il tempo pieno, i laboratori, il
lavoro creativo… continuate voi, l'elenco è lungo. Si è approdati
ignominiosamente alla scuola azienda. C'è una cultura dei laboratori
che ha ancora molto da dire e offrire all'arte di apprendere in modo
diverso. I laboratori segnano infatti il passaggio dalla centralità
della lezione alla ricerca e alla produzione di oggetti per la
conoscenza. Così diventano importanti: il lavoro di gruppo, le
procedure di progettazione-realizzazione-affinamento-diffusione del
prodotto per la conoscenza; l'impegno a sottoscrivere un patto di
collaborazione che crea un favorevole ambiente per la crescita della
motivazione e delle relazioni. La scuola respira, o no?
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http://comune-info.net/2015/02/la-geopoltica-e-le-guerre-contro-i-popoli/>
L'ARTICOLO COMPLETO DI ALESSANDRO FIORELLA PALOMBA
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I DUBBI SU FACEBOOK. MA ANCHE QUALCHE DOMANDA
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http://comune-info.net/2015/02/tutti-i-dubbi-facebook/>
"Un tempo erano i walkman, ora facebook - ha scritto Bauman - Entrambi
hanno trasformato le relazioni, abolendo l'impegno e la profondità
del dialogo". Secondo altri, inoltre, le emozioni online sono più
virtuali di quelle reali perché vivono nell'acquario della rete.
Tuttavia, è giusto chiedersi: quante relazioni personali, culturali e
politiche si sono sorrette finora su lettere, articoli, libri,
fotografie? Perché dare per scontato che l'impegno, gli interessi
coltivati da singoli, gruppi, associazioni non possano trovare
risonanza maggiore dal momento che si dà loro la possibilità di
incontrare una moltitudine di sconosciuti? "Il fatto di veicolarli
online, sentimenti, emozioni, sogni, fantasie, attese, non sono per
questo meno reali - commenta Lea Melandri - Forse è per questa via,
solitaria e popolatissima, che cercano di uscire dal lungo esilio a
cui li ha costretti l'astratta, deformante separazione tra privato e
pubblico...."
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http://comune-info.net/2015/02/la-geopoltica-e-le-guerre-contro-i-popoli/>
L'ARTICOLO COMPLETO DI LEA MELANDRI
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LA GUERRA DI RE MATTEO
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http://comune-info.net/2015/02/guerra-re-matteo/>
Nei giorni scorsi la Camera ha modificato, nell'ambito della
riforma della seconda parte della Costituzione, anche l'ex
articolo 78, quello che norma le modalità della dichiarazione
dello «stato di guerra». Ora basterà, con la modifica
approvata, un voto della Camera dei deputati (e non più, anche
del Senato), con la maggioranza assoluta dei componenti. Con
la riforma elettorale (l'Italicum) che prevede il premio di
maggioranza al partito vincitore delle elezioni, in
pratica per andare in guerra basterà il volere di un partito. Pare
che questa modifica sia stata fortemente voluta dai vertici
delle Forze Armate e dalle ministre Roberta Pinotti e Maria Elena
Boschi
L'ARTICOLO COMPLETO DI GIULIO MARCON
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LA SINISTRA SARTA E MARATONETA
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http://comune-info.net/2015/02/sinistra-sarta-maratoneta/>
Era stata eletta nel Consiglio regionale del Lazio con un gruppo
civico di dieci persone indipendenti, il cosiddetto “listino”
premiato dal successo elettorale di Nicola Zingaretti. Nove di quelle
dieci persone sono entrate nel Partito democratico, uno scatto
repentino, per usare un eufemismo. Marta Bonafoni ha detto di no ed è
rimasta sola. Non è stato facile. Poi, da Levante si è alzato il
vento di Alexis Tsipras. E Sinistra ecologia e libertà ha messo a
sedere insieme, su cinquanta tavoli, molti pezzi di sinistra di
diversa natura. Così “ho deciso di entrare in Sel portandole in
dote la mia ‘indipendenza'”, cioè la valigia piena di tesori e un
gruppo di lavoro straordinario. Era il passo più naturale, non era
affatto un passo scontato. Si apre un cammino nuovo, dice. Non sarà
facile neanche questa volta però pensa valga la pena di provare. C'è
la passione e c'è l'umiltà. Sente “sulle caviglie il peso della
sfida” ma Marta è allenata alle lunghe camminate di montagna, sa
modulare passo e respiro. E impara presto, anche a guardare lontano
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http://comune-info.net/2015/02/la-geopoltica-e-le-guerre-contro-i-popoli/>
L'ARTICOLO COMPLETO DI MARTA BONAFONI
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http://comune-info.net/2015/02/sinistra-sarta-maratoneta/>
SEMI, FIORI E ZAPPE A TORBELLISSIMA
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http://comune-info.net/2015/02/semi-resistenza-tor-bella-monica/>
Agli occhi di quelli che stanno in alto non sono visibili il
Cotoneaster Lacteus e il Jasminum Mesnyi che sopravvivono da quattro
anni davanti alla ciclofficina la Gabbia insieme all'Agave Americana
che sovrasta ancora la piramide centrale della fontana di largo
Mengaroni, a Tor Bella Monaca. La biblioteca autogestita Il Cubo
Libro, lo spazio occupato El Chentro, il mercato (scambio e baratto,
multiculturale, contadino e artigianale) Tra le Torri per loro sono
bizzarri spazi di relazioni sociali poco produttive. Questo pezzo di
periferia, per loro, è solo una borgata romana destinata alla cronaca
nera. Sarà per questo che, in pieno giorno, il gruppo di guerrilla
gardening Giardinieri sovversivi ha sferrato qui, tra adulti e
bambini, il suo ultimo attacco
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http://comune-info.net/2015/02/la-geopoltica-e-le-guerre-contro-i-popoli/>
L'ARTICOLO COMPLETO DI VANESSA SCARPA
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► IL SUONO DEI TULIPANI
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GIANLUCA CARMOSINO
SENTO, DUNQUE POSSO ESSERE LIBERA
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Non si può smantellare la casa del padrone con gli attrezzi del
padrone. Rimane forse questo l'insegnamento più prezioso di Audre
Lorde, una verità senza tempo che è anche espressione di autentica,
elevata saggezza. Venuta al mondo ad Harlem, New York, il 18 febbraio
di 81 anni fa, Audre era solita presentarsi senza giri di parole: sono
nera, lesbica, femminista, guerriera, poeta, madre. La sua è stata
una vita breve e straordinariamente intensa: operaia e insegnante di
lingua inglese, infermiera e animatrice di conferenze, Audre non ha
mai nutrito dubbi: le nostre visioni sul mondo cominciano con i nostri
desideri. Perché se “i padri bianchi ci hanno detto: penso, dunque
sono”, sarà la madre nera che c'è dentro ciascuna di noi - la
poeta - a sussurrare nei nostri sogni le parole che svelano una
misteriosa, intima percezione di libertà
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http://comune-info.net/2015/02/la-geopoltica-e-le-guerre-contro-i-popoli/>
L'ARTICOLO COMPLETO DI BARBARA BONOMI ROMAGNOLI
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http://comune-info.net/2015/02/sento-dunque-posso-essere-libera/>
UNIVERSITÀ, DESIGN E RICICLO
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http://comune-info.net/2015/02/universita-design-riciclo/>
C'è la giacca che invece di finire in un cassonetto è stata
rivestita di gomma trasparente e, collegata a un dispositivo
elettronico montato sulla bicicletta, segnala gli spostamenti del
ciclista sulla strada per mezzo di led incorporati sulla schiena.
Oppure la tortiera danneggiata che diventa un lampadario. O ancora un
lettore Dvd guasto che, integrando un semplice pennarello, si traveste
da stampante low cost. Sono alcuni degli oggetti hackerati e
reinventati dagli studenti del primo anno della facoltà di Design e
Arti della Libera Università di Bolzano, durante il progetto Making
Stories. Creatività e riciclo contro l'obsolescenza programmata
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http://comune-info.net/2015/02/la-geopoltica-e-le-guerre-contro-i-popoli/>
L'ARTICOLO COMPLETO
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http://comune-info.net/2015/02/universita-design-riciclo/>
GIOCO PATOLOGICO, "IO NON MI AZZARDO"
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http://comune-info.net/2015/02/gioco-patologico-non-mi-azzardo/>
Giovanni era un giocatore d'azzardo patologico. Oggi è guarito e
gestisce due bar, rigorosamente senza slot machines. In uno dei suoi
locali Giovanni ha ospitato un incontro della rete Non azzardiamoci,
nata per offrire al territorio servizi e alternative al gioco
d'azzardo. Con un fatturato legale stimato in 76,1 miliardi di euro -
a cui si devono aggiungere i dieci miliardi di quello illegale - il
gioco d'azzardo costituisce la terza impresa italiana. Naturalmente i
profitti vanno in mano alle aziende che operano nel business, i costi
ricadono sulla collettività
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http://comune-info.net/2015/02/la-geopoltica-e-le-guerre-contro-i-popoli/>
ARTICOLO E RADIOTRASMISSIONE
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http://comune-info.net/2015/02/gioco-patologico-non-mi-azzardo/>
TOR SAPIENZA, LA PERIFERIA FATTA DA NOI
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http://comune-info.net/2015/02/tor-sapienza-3/>
Quella di Tor Sapienza è una "povertà urbana articolata", non solo
economico-finanziaria, ma anche culturale e relazionale: per questo
qualsiasi idea di riqualificazione ha bisogno prima di tutto
partecipazione dal basso e di conversione ecologico-sociale. Il
progetto Urban Re-Block, avviato da un paio di anni al complesso
Morandi, il cuore di Tor Sapienza, va in quella in direzione
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http://comune-info.net/2015/02/la-geopoltica-e-le-guerre-contro-i-popoli/>
L'ARTICOLO COMPLETO DI RICCARDO TROISI
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http://comune-info.net/2015/02/tor-sapienza-3/>
► PERCHÉ TOR SAPIENZA
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http://comune-info.net/2014/11/perche-tor-sapienza/>
Adriana Goni Mazzitelli
UN CARNEVALE FATTO IN CASA. E IN STRADA
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http://comune-info.net/2015/02/carnevale-autoprodotto/>
A Roma i bambini e le bambine di Scup, spazio sociale occupato, si
sono ripresi San Giovanni. Giù la maschera è stata una festa allegra
e colorata, con le maschere realizzate con materiali di riciclo
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http://comune-info.net/2015/02/la-geopoltica-e-le-guerre-contro-i-popoli/>
UN RACCONTO FOTOGRAFICO DI JOCELYN PLACER E DELIA MEROLA
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http://comune-info.net/2015/02/carnevale-autoprodotto/>
CRIMINALIZZARE PEDONI E CICLISTI
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http://comune-info.net/2015/02/criminalizzare-pedoni-ciclisti-auto/>
Lo sapevate che un manifesto del 1920, sottoscritto da 42 mila
cittadini, invitava gli automobilisti in transito a Cincinnati a
dotare le proprie vetture di un limitatore di velocità che impedisse
alle auto di superare il limite di 40 km/h, pena una multa?
Naturalmente, le case automobilistiche, intravedendo la possibilità
di perdere i propri business, reagirono e chiesero a tutti i
proprietari di auto di inviare una lettera di protesta al comune di
Cincinnati per bloccare l'iniziativa: la protesta funzionò. Del
resto, quando le auto furono introdotte era compito di chi le guidava
avere riguardo per le persone che erano in strada. Con gli anni invece
la situazione è stata completamente rovesciata: l'industria dell'auto
ha dovuto faticare un po' per rivendicare nelle leggi e
nell'immaginario il diritto delle auto a occupare le strade. Oggi sono
sempre di più a voler mettere in discussione quel dominio
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http://comune-info.net/2015/02/la-geopoltica-e-le-guerre-contro-i-popoli/>
L'ARTICOLO COMPLETO
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http://comune-info.net/2015/02/criminalizzare-pedoni-ciclisti-auto/>
LE NOSTRE IDEE PER IL RIUSO SOCIALE DEL DISTRETTO 42
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http://comune-info.net/2015/02/riformula-pisa/>
Il Municipio del Beni comuni di Pisa ha messo insieme cittadini,
associazioni, sindacati, cooperative sociali, aziende agricole,
collettivi politici - assistiti da ingegneri, urbanisti, architetti -
per un percorso di progettazione partecipata con cui recuperare e
restituire alla città il Distretto 42 e il relativo parco. I mattoni
del progetto? Relazione, formazione, autoproduzione, condivisione. E,
soprattutto, autogestione
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http://comune-info.net/2015/02/la-geopoltica-e-le-guerre-contro-i-popoli/>
L'ARTICOLO COMPLETO DEL MUNICIPIO DEI BENI COMUNI DI PISA
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http://comune-info.net/2015/02/riformula-pisa/>
NO A UN'ALTRA GUERRA IN LIBIA
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http://comune-info.net/2015/02/unaltra-guerra-in-libia/>
Vogliono una seconda, micidiale e sciagurata guerra. Dopo aver ucciso
25 mila persone, ferito decina di migliaia e distrutto l'economia
della Libia nel 2011, preparando il caos e la violenza di questi mesi,
sono pronti a nuovi massacri. C'è ancora spazio per un pensiero
pacifista?
L'APPELLO COMPLETO DI ANGELO DEL BOCA E ALEX ZANOTELLI
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http://comune-info.net/2015/02/unaltra-guerra-in-libia/>
SFUGGIRE ALLE MASSE
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http://comune-info.net/2013/07/sfuggire-alle-masse/>
Le chiese vogliono masse di fedeli. Il capitale ha bisogno di masse di
lavoratori e consumatori. Una massa umana comporta una brutale
riduzione delle persone: le si converte in atomi resi omogenei da un
insieme, subordinati a una credenza, o ideologia, e a coloro che la
incarnano. Masse, moltitudini. Cosa tiene insieme le persone che
partecipano alle rivolte emerse negli ultimi tempi? Un comune rifiuto
verso il sistema politico ed economico dominante. E la rabbia contro
la mortificazione della dignità. Manca, con evidenza, non solo
l'ansia novecentesca di costruire progetti, ma soprattutto un'immagine
nitida di quale società costruire al posto di quella rifiutata. Molti
dei gruppi che partecipano alle grandi mobilitazioni contemporanee,
sostiene Gustavo Esteva, non ne hanno bisogno. Sono già immersi in
profonde sperimentazioni che vanno prendendo la forma della nuova
società
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http://comune-info.net/2015/02/la-geopoltica-e-le-guerre-contro-i-popoli/>
L'ARTICOLO COMPLETO DI GUSTAVO ESTEVA
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