[nuovopci] Impariamo dalla Grecia!

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Autor: \(nuovo\) Partito comunista italiano
Data:  
Para: npci.inter
Assunto: [nuovopci] Impariamo dalla Grecia!


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Comunicato CC 07/2015 - 18 febbraio 2015

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Inutile per lettori frettolosi!

Questo Comunicato presuppone lettori che seguono il corso delle cose nel
proprio paese e nel mondo, che vogliono ragionare con la loro testa su
di esso e trovare la soluzione per cambiarlo nella direzione del
progresso morale e intellettuale dell'umanità. Chi non vuole dare
soluzione ai problemi, finisce per non capirli neanche più (Charles
Fourier).

Impariamo dalla Grecia!
Rafforzare la lotta per costituire il Governo di Blocco Popolare!
Rafforzare il nuovo Partito comunista italiano!

La costituzione del governo Tsipras in Grecia è il primo risultato della
lotta delle masse popolari greche contro gli effetti della crisi
generale del capitalismo. Esso lascerà presto il campo all'avanzamento
della rivoluzione socialista grazie all'azione del Partito comunista
greco (KKE) oppure si rovescerà nella mobilitazione reazionaria delle
masse popolari. Tuttavia esso è già oggi un evento di grande importanza
non solo per le masse popolari greche, ma anche

1. come fattore che accelera lo sviluppo delle contraddizioni
all'interno della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti
europei, americani e sionisti e delle contraddizioni tra i gruppi
imperialisti di tutto il mondo,

2. per l'insegnamento che ha dato e quello che darà ai comunisti di
tutto il mondo ai fini dello sviluppo della lotta di classe e della
rinascita del movimento comunista.

1. L’AZIONE DEL GOVERNO TSIPRAS NELLE CONTRADDIZIONI ALL’INTERNO DELLA
COMUNITÀ INTERNAZIONALE DEI GRUPPI IMPERIALISTI EUROPEI, AMERICANI E
SIONISTI E NELLE CONTRADDIZIONI TRA I GRUPPI IMPERIALISTI DI TUTTO IL
MONDO.

La costituzione del governo Tsipras indebolisce i gruppi imperialisti
europei, principalmente franco-tedeschi, che lottano contro i gruppi
imperialisti USA per strappare loro la supremazia nel sistema dei
traffici e della valorizzazione del capitale finanziario mondiale sorto
dalla crisi dell'economia reale capitalista, nel sistema delle emissioni
e degli scambi dei titoli del capitale finanziario, nell'emissione e
gestione della moneta fiduciaria mondiale (euro contro dollaro). Le
istituzioni finanziarie europee devono ispirare fiducia ai proprietari e
agli amministratori del capitale finanziario di tutto il mondo, devono
farli sicuri che l'euro è una valuta sicura e che con l'euro e tramite
le istituzioni finanziarie dei gruppi imperialisti europei essi potranno
valorizzare e conservare il loro capitale.

Il sistema finanziario mondiale basato sul dollaro e capeggiato dai
gruppi imperialisti americani ha dominato per alcuni decenni il mondo
capitalista, ma la crisi generale del capitalismo scuote la sua
egemonia, lo ha reso insicuro e inaffidabile, vi provoca sconvolgimenti
e fallimenti a ripetizione. D'altra parte i gruppi imperialisti
americani non rinunciano né rinunceranno alla supremazia nel sistema
imperialista mondiale. Ne va non solo della valorizzazione del loro
capitale, ma anche della loro dominazione sulle masse popolari
americane, base insostituibile della loro potenza mondiale e della loro
stessa esistenza. Per mantenere la loro supremazia quindi i gruppi
imperialisti americani mettono sempre più in campo le armi, la
sovversione e il terrorismo: il settore in cui è maggiore il loro
vantaggio sui gruppi imperialisti europei e sugli altri gruppi
imperialisti di tutto il mondo.

I gruppi imperialisti europei, principalmente franco-tedeschi, sono per
il rigore finanziario e per l'austerità e i sacrifici che il rigore
finanziario comporta per le masse popolari europee (quelle tedesche,
francesi, italiane, ecc. prima ancora di quelle greche), proprio perché
devono garantire ai padroni e agli amministratori del capitale
finanziario di tutto il mondo la sicurezza e gli affari che i gruppi
imperialisti americani a causa della crisi generale del capitalismo non
garantiscono più. L'austerità che i gruppi imperialisti franco-tedeschi,
tramite le istituzioni dell'Unione Europea e i governi tedesco e
alleati, impongono alle masse popolari europee sembra una follia a chi
non può o non vuole prendere in considerazione la lotta per la
supremazia in campo finanziario che i gruppi imperialisti
franco-tedeschi conducono nel mondo. I gruppi imperialisti
franco-tedeschi impongono sacrifici alle masse popolari europee per
conquistare la supremazia nel campo delle finanze e delle monete
fiduciarie del mondo intero.

I gruppi imperialisti americani impongono sacrifici, guerre, sovversione
e terrorismo alle masse popolari di tutto il mondo per effetto degli
sconvolgimenti del sistema delle finanze e delle monete fiduciarie di
cui essi sono alla testa. Il disavanzo corrente dello Stato federale USA
gonfiato dalle grandi spese militari e per l'enorme e capillare apparato
interno e internazionale di controllo, repressione e corruzione con le
connesse attività di ricerca e sviluppo, il servizio del debito pubblico
federale e dei debiti degli Stati federati USA, l'indebitamento generale
delle famiglie e delle imprese americane, il disavanzo della bilancia
commerciale USA (uscite meno entrate correnti) e la gestione del dollaro
fatta dalla Banca Centrale USA (la Federal Reserve) sono gli specifici
motori americani degli sconvolgimenti finanziari mondiali.

I gruppi imperialisti e le autorità dei BRICS (Brasile, Russia, India,
Cina, SudAfrica) e di altri paesi si agitano per sopravvivere, per
valorizzare i loro capitali ed emergere nella tempesta della lotta in
corso tra i predoni e i briganti padroni del mondo.

La Grecia è un piccolo paese: per le dimensioni della grandezze
finanziarie che fanno capo alle sue istituzioni e alla sue autorità, per
il volume delle sue attività economiche, per la grandezza della sua
popolazione (meno di 12 milioni di abitanti). Ma è un pezzo del sistema
finanziario di cui i gruppi imperialisti franco-tedeschi sono alla
testa. Per far fronte anche solo in qualche misura alle promesse che
Syriza ha fatto alla popolazione greca, il governo Tsipras non potrebbe
mantenere tutti gli impegni con le istituzioni finanziarie europee e di
altri paesi che il governo Samaras e i precedenti governi della
borghesia greca hanno sottoscritto. Lasciare che il governo Tsipras si
sottragga a quegli impegni metterebbe in gioco la credibilità a livello
mondiale, presso i padroni e gli amministratori del capitale finanziario
di tutto il mondo, del sistema finanziario e monetario di cui i gruppi
imperialisti franco-tedeschi sono alla testa. Quindi inciderebbe
negativamente sulle sorti della lotta che essi hanno in corso contro i
gruppi imperialisti americani. Da qui la comprensione delle autorità USA
verso il governo Tsipras, come verso tutti i governi (Berlusconi ieri,
Renzi oggi) che per loro interessi particolari disturbano la manovra che
i gruppi franco-tedeschi hanno in corso e l'incoraggiamento che le
autorità USA danno alla lotta delle masse popolari europee contro
l'austerità finché la loro lotta resta nell'ambito del sistema
capitalista.

Le esigenze del governo Tsipras disturbano i gruppi imperialisti
franco-tedeschi come li disturbano l'intervento USA in Ucraina, le altre
manovre USA per provocare un cambio di regime nella Federazione Russa e
disgregarla, le turbolenze e le guerre che le autorità USA e Israele
promuovono nel Medio Oriente, in Africa e di riflesso in Europa.
L'Unione Europea darà al governo greco e al sistema bancario greco i
soldi di cui hanno bisogno per far fronte ai loro impegni verso le
istituzioni finanziarie del resto del mondo, solo se il governo Tsipras
accetterà di continuare a spremere le masse popolari greche e a imporre,
nelle condizioni particolari della Grecia, le misure di austerità
(l'eliminazione delle conquiste strappate nel corso della prima ondata
della rivoluzione proletaria mondiale, la subordinazione alle esigenze
di valorizzazione del capitale e la riduzione dell'attività economica
reale capitalista) che gli altri governi dell'UE hanno già imposto
(Germania e altri paesi) o stanno imponendo (Italia, Francia e altri
paesi) ognuno nelle condizioni particolari del paese che governa.

Il tempo del governo Tsipras è comunque contato. Esso sarà rovesciato
dalle masse popolari greche mobilitate dal Partito comunista se cederà
alle ingiunzioni dei gruppi imperialisti franco-tedeschi. D'altra parte
né ha creato né crea le condizioni di coscienza, di mobilitazione e di
organizzazione perché le masse popolari greche siano in grado di far
fronte alle pressioni, ai ricatti e alle aggressioni dei gruppi
imperialisti europei. Quindi altri dovranno prendere la direzione della
lotta delle masse popolari greche per far fronte agli effetti della
crisi generale del capitalismo, o reprimerla e deviarla.

Questo è il quadro degli affari, delle guerre, delle distruzioni, delle
tempeste e delle forme di abbrutimento a cui i predoni del sistema
imperialista mondiale sottopongono le classi sfruttate e i popoli
oppressi di tutto il mondo. Solo i comunisti che tengono conto di questo
quadro capiscono la logica degli avvenimenti in corso: premessa
indispensabile per essere in grado di sviluppare con successo la propria
iniziativa rivoluzionaria. Gli altri si confinano (assieme alle teste
d'uovo, ai portavoce e agli esponenti della sinistra borghese) nel
lamento e nelle denunce della follia e dell'assurdità degli avvenimenti
in corso a cui aggiungono la propaganda del comunismo che dovrebbe
sorgere perché "prima o poi scoppierà la rivoluzione socialista".

2. L’INSEGNAMENTO CHE LA LOTTA IN CORSO IN GRECIA DARÀ AI COMUNISTI DI
TUTTO IL MONDO AI FINI DELLO SVILUPPO DELLA LOTTA DI CLASSE E DELLA
RINASCITA DEL MOVIMENTO COMUNISTA.

L'importanza della costituzione del governo Tsipras sta principalmente
nella lezione che esso dà e darà al mondo.

Noi comunisti dobbiamo comprendere questa lezione e farla conoscere su
grande scala, in particolare

- tra quella parte delle masse popolari del nostro paese che è ancora
influenzata dalla sinistra borghese,

- tra i compagni dei gruppi e delle organizzazioni che proclamano di
voler riprendere e continuare la linea della sinistra del vecchio PCI
incuranti che questa durante la prima ondata della rivoluzione
proletaria non è riuscita a dirigere il PCI perché instaurasse il
socialismo nel nostro paese: gruppi e organizzazioni come il Partito
Comunista di Marco Rizzo (già Comunisti Sinistra Popolare - Partito
Comunista), il Fronte della Gioventù Comunista e altre analoghe
organizzazioni.

Più la lezione data dal governo Tsipras sarà conosciuta, meglio sarà per
il progresso della rivoluzione socialista in Italia e negli altri paesi
imperialisti dove la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti
europei, americani e sionisti ha le sue basi e opprime e abbrutisce
nella miseria, nella droga e nel servilismo le masse popolari non ancora
mobilitate dai comunisti per la seconda ondata della rivoluzione
proletaria.

_IL GOVERNO TSIPRAS E LA SINISTRA BORGHESE ITALIANA_

Non a caso in Italia Syriza e il governo Tsipras sono molto esaltati.
Molti personaggi e gruppi vorrebbero fare qualcosa di simile anche nel
nostro paese. Le persone che professano la linea di raddrizzare a favore
delle masse popolari il corso delle cose restando però nell'ambito del
modo di produzione capitalista (cioè la sinistra borghese e i suoi
seguaci), che siano illuse che sia possibile o che sordidamente
approfittino delle illusioni altrui per fare i propri interessi,
vorrebbero fare Syriza anche in Italia. Si meravigliano che Syriza è
riuscita a prendere molti voti mentre in Italia i gruppi della sinistra
borghese non ci riescono più. Alcuni di loro pensano che questo succeda
perché in Italia la sinistra borghese è frammentata e lanciano a
ripetizione progetti di unificazione (che uno dopo l'altro falliscono:
la fortuna di Syriza l'ha fatta l'esistenza di un influente Partito
comunista, il KKE). Altri pensano che questo succeda perché in Italia la
sinistra borghese non ha un "capo carismatico" e sono alla ricerca di
esso, sondano Landini, Cofferati e alcuni guardano speranzosi perfino a
Bergoglio (papa Francesco).

La sinistra borghese ha ancora molta influenza sulle masse popolari
italiane. Dopo la triste esperienza dell'Ulivo non ha più consenso
elettorale, ma alimenta ancora illusioni e sfiducia, ingombra il
terreno, a torto si ammanta dell'eredità del vecchio partito comunista
che condusse la prima ondata della rivoluzione proletaria e che i
revisionisti moderni, da Togliatti in qua, corruppero, disgregarono e
infine dissolsero. In Grecia Syriza è oggi l'espressione della sinistra
borghese. L'azione del governo Tsipras in Grecia illustrerà quello che
per sua natura potrebbe fare in Italia la sinistra borghese se avesse
ancora il potere che non ha più. Quindi mostrerà alla luce del sole la
natura della sinistra borghese in tutta la sua impotenza e la sua
ambivalenza: l'attrazione sua propria verso la destra borghese e l'uso
che il movimento comunista può farne, il vantaggio che può trarne.
L'opera del governo della coalizione Syriza-ANEL e il futuro di Syriza
saranno tanto più istruttivi per le masse popolari del nostro paese
quanto più noi li faremo conoscere: ma in questo ci aiuteranno anche i
nostri avversari e nemici.

_IL PARTITO COMUNISTA GRECO (KKE) E GLI ASPIRANTI IMITATORI DELLA
SINISTRA DEL VECCHIO PCI_

Ma sarà molto importante per il progresso della rivoluzione socialista
in Italia anche conoscere e far conoscere il ruolo che giocherà in
Grecia il KKE, il Partito comunista greco, vedere in che misura e come
sarà capace di condurre la lotta e di orientare e dirigere la
mobilitazione delle masse popolari greche in modo da trarre profitto
dalla crisi che sconvolge il sistema politico borghese greco fino a
instaurare il socialismo. Giustamente il KKE sostiene che solo con
l'instaurazione del socialismo è possibile porre fine agli effetti
catastrofici della crisi generale del capitalismo sulle masse popolari
greche. Ma per condurre con successo la lotta per instaurare il
socialismo nelle condizioni della seconda crisi generale del capitalismo
ora in corso, i comunisti dei paesi imperialisti devono comprendere in
modo preciso e scientifico perché nessuno dei partiti comunisti dei
paesi imperialisti ha instaurato il socialismo nel proprio paese nel
corso della prima ondata della rivoluzione proletaria, nella prima parte
del secolo scorso, durante la prima crisi generale del capitalismo.
Devono comprendere e applicare le lezioni che ne vengono.

Il KKE non ha seguito la via della disgregazione e della dissoluzione
dei partiti comunisti nati nei paesi imperialisti nel quadro della prima
Internazionale Comunista. Non ha seguito la via promossa e praticata in
Italia, in Francia, in Spagna e in altri paesi europei dai revisionisti
moderni (eurocomunisti e affini). In Grecia i seguaci degli
eurocomunisti si sono scissi dal KKE e quelli di loro che partecipano
ancora alla vita politica oggi fanno per lo più parte di Syriza. Il KKE
ha difeso la gloriosa tradizione di lotta che ha alle spalle: la lotta
contro la reazione borghese e clericale subito dopo la sua fondazione
nel 1919, poi la resistenza contro il nazifascismo italiano e tedesco,
infine le guerre ripetute contro l'imperialismo americano e i suoi
manutengoli greci, i colonnelli della NATO.

Il KKE conserva una grande influenza nelle masse popolari greche: nel
movimento di protesta e rivendicativo e anche sul terreno elettorale. Su
questo terreno il 25 gennaio ha recuperato anche una parte del consenso
elettorale che aveva perso dopo l'inizio della fase acuta e terminale
della crisi generale del capitalismo: da circa 580 mila voti nel 2007
era sceso a solo 280 mila nelle seconde elezioni del 2012 (a tutto
vantaggio di Syriza), ma è risalito a quasi 340 mila il 25 gennaio 2015.


D'altra parte il KKE non ha superato i limiti nella comprensione delle
condizioni, delle forme e dei risultati della lotta di classe che hanno
reso tutti i partiti comunisti dei paesi imperialisti incapaci di
instaurare il socialismo sull'onda dello slancio che la Rivoluzione
d'Ottobre 1917 e la costituzione dell'Unione Sovietica avevano impresso
alla lotta delle classi sfruttate e dei popoli oppressi di tutto il
mondo (durante la prima ondata della rivoluzione proletaria). In sintesi
il KKE non ha fatto proprio il maoismo come terza superiore tappa della
concezione comunista del mondo, dopo il marxismo e il leninismo. Non ha
fatto propri gli insegnamenti che il maoismo ha tratto dall'esperienza
della prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale e che il nuovo
Partito comunista italiano ha esposto nel suo _ Manifesto Programma [7]_
(marzo 2008), nell'opuscolo _ I quattro temi principali da discutere nel
movimento comunista internazionale [8]_ (marzo 2012) e nell'articolo _
L'ottava discriminante [9]_ (_La Voce_ n. 41, luglio 2012).

Riuscirà il KKE a condurre gli operai e il resto delle masse popolari
greche a instaurare il socialismo? La crisi del sistema politico
borghese mette il KKE di fronte a questo compito più direttamente di
quanto in questo momento lo sia qualunque altro partito comunista
europeo. Se in Grecia esiste Syriza, è anche grazie al KKE: la sua
attività ha costretto la sinistra borghese a far proprie le
rivendicazioni delle masse popolari anziché rincorrere la destra (come è
avvenuto in Italia). Esso quindi è chiamato a dare una lezione di
decisiva importanza ai comunisti europei e di tutti i paesi
imperialisti. I comunisti di ogni paese devono sostenerlo e imparare in
positivo (per quello che il KKE è riuscito e per quello che riuscirà a
fare) o in negativo (per quello che il KKE non riuscirà a fare) dalla
sua attività, per fare la rivoluzione socialista nel proprio paese.

_I LIMITI DI SYRIZA E DEL SUO GOVERNO DI COALIZIONE CON LA DESTRA
NAZIONALISTA DI ANEL_

Noi oggi non siamo in grado di dire se il KKE sarà all'altezza del suo
compito e del suo obiettivo: instaurare il socialismo. In altre parole,
non siamo in grado di dire se il KKE supererà i limiti che gli hanno
impedito di instaurare il socialismo in Grecia nel corso della prima
ondata della rivoluzione proletaria, nella prima parte del secolo
scorso, nonostante i miracoli di eroismo di migliaia e migliaia dei suoi
membri. Siamo invece in grado di affermare senza tema di smentita che
Syriza data la sua natura non manterrà le promesse in nome delle quali
ha chiesto il voto e per cui più di 2 milioni di lavoratori greci (su un
totale di quasi 6.200.000 voti validi e di 9.900.000 adulti aventi
diritto di voto) il 25 gennaio l'hanno votata: le promesse di porre fine
alla disoccupazione, al lavoro precario e alla miseria, al degrado e
all'eliminazione dei servizi pubblici, alla persecuzione degli
immigrati. Di mettere fine all'asservimento della Grecia alla NATO e
alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani
e sionisti e di trarre la Grecia dal vortice di guerre che la CI
alimenta nel mondo, Syriza non ha neanche osato parlarne.

Perché siamo in grado di affermare che Syriza non manterrà le sue
promesse?

Perché le masse popolari greche fanno fronte a problemi che quanto alle
forme sono la manifestazione particolare della storia, della
collocazione internazionale e della crisi politica della borghesia greca
e della Chiesa Ortodossa che la sostiene, ma quanto alla sostanza sono
quelli che la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei,
americani e sionisti impone in tutti i paesi imperialisti per prolungare
il suo dominio nonostante la crisi generale del sistema di relazioni
sociali e internazionali di cui i gruppi imperialisti sono alla testa:
dagli USA alla Germania, dal Portogallo alla Gran Bretagna, dalla
Francia all'Italia. Questi problemi in sintesi sono l'eliminazione delle
conquiste di civiltà e di benessere strappate durante la prima ondata
della rivoluzione proletaria, la miseria del lavoro salariato spogliato
dei diritti e dei salari raggiunti (riportato alle forme ottocentesche
precedenti la prima ondata della rivoluzione proletaria, in condizioni
sociali e ambientali che lo rendono peggiore di quanto lo era
nell'Ottocento) e l'asservimento intellettualmente e moralmente
degradante alle prestazioni militari e criminali richieste dalle misure
che la borghesia imperialista e il suo clero prendono nei paesi
imperialisti e nei paesi oppressi dal sistema imperialista mondiale. La
CI porta la guerra, la distruzione e la sovversione in tutto il mondo,
usa a questo scopo le masse popolari dei paesi imperialisti (la guerra,
il riarmo, la ricerca e la produzione militare, le attività diversive
dalla lotta di classe, il controllo sulla massa della popolazione, la
repressione degli immigrati e dei comunisti sono una parte crescente
delle attività a cui la borghesia e il clero costringono le masse
popolari). Le guerre tra poveri e la persecuzione degli immigrati sono
il terreno della mobilitazione reazionaria delle masse promossa dalla
borghesia imperialista e dal suo clero. L'afflusso di emigranti dai
paesi oppressi e ricolonizzati verso i paesi imperialisti continuerà e
crescerà irresistibilmente perché essa è determinata

1. dall'esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria,
esaurimento che ha infranto il cammino di progresso in corso in gran
parte dei paesi oppressi,

2. dal nuovo sviluppo della colonizzazione (la ricolonizzazione) che
distrugge anche le condizioni di una vita primitiva (l'economia
naturale, patriarcale) imponendo miniere, coltivazioni di beni a uso
industriale e per l'esportazione, grandi opere e concentra la ricchezza
nelle mani di un pugno di privilegiati e agenti civili e militari dei
gruppi imperialisti,

3. dallo sviluppo delle guerre che i gruppi imperialisti con truppe
proprie o mercenarie promuovono in gran parte dei paesi oppressi per
spartirsi i benefici dello sfruttamento e perpetuare l'oppressione,
reprimendo e deviando la resistenza,

4. dal bisogno nei paesi imperialisti di manodopera a basso prezzo che
faccia concorrenza alla manodopera locale e la rimpiazzi,

5. dai vantaggi che la borghesia imperialista trae dalle guerre tra
poveri che riesce a sviluppare nei paesi imperialisti.

La persecuzione degli immigrati e la mobilitazione delle masse popolari
contro gli immigrati sono già in ogni paese imperialista uno strumento
rilevante di diversione dalla lotta di classe promosso dalla borghesia
imperialista e dal suo clero. Lo saranno ancora tanto più quanto più
lento sarà lo sviluppo della rivoluzione socialista ed esse si
combineranno con la crescita nei paesi oppressi della resistenza alla
ricolonizzazione.

Per cambiare il corso delle cose, far fronte alla catastrofe in cui la
Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e
sionisti le sprofonda, le masse popolari greche dovranno organizzarsi
più strettamente attorno al Partito comunista. Infatti si tratta di
sottrarsi al corso della crisi generale del capitalismo. Non si tratta
semplicemente di disobbedire a questo o a quel memorandum. Non si tratta
solo di non pagare rate e interessi dei debiti. Si tratta di porre sotto
direzione di un governo delle masse popolari organizzate le banche e le
altre istituzioni finanziarie, di impedire l'esportazione di denaro e
regolare l'uso dei depositi, di finanziare l'attività economica reale
che per forza di cose è in gran parte commerciale e monetaria e crearne
una pubblica, di finanziare il commercio interno e di allargare la
distribuzione non monetaria di beni e servizi. Solo con queste e
analoghe misure prese dal loro governo e fatte valere capillarmente
dalle masse popolari organizzate, la Grecia potrebbe far fronte alle
pressioni e ai ricatti dell'UE e del resto della Comunità Internazionale
dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti. Quindi, in
definitiva, per far fronte agli effetti della crisi generale del
capitalismo le masse popolari devono darsene i mezzi e spezzare le
catene della CI fino a instaurare il socialismo.

Alcuni nostri lettori, quelli più influenzati dalla sinistra borghese,
storceranno il naso e alzeranno gli occhi al cielo, chiamandolo a
testimone del nostro dogmatismo e schematismo. Effettivamente noi siamo
dogmatici come lo è chi dice che per finire di essere esposti alle
intemperie bisogna costruire una solida casa o chi dice che per far
fronte alla disidratazione bisogna bere, che per far fronte alla fame
bisogna mangiare. Syriza non si propone di rompere con il capitalismo e
con la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei,
americani e sionisti che lo impone. Soprattutto, quali che siano le
dichiarazioni di buona volontà e di buoni propositi dei suoi esponenti,
non crea le premesse di mobilitazione e di organizzazione delle masse
popolari necessarie per poterlo fare. Quindi non si tratta di stare a
vedere cosa farà: non potrà che conformarsi alle esigenze della CI,
anche se non si chiamasse più Troika. Per uscire dalla crisi del
capitalismo, non basta la crisi del sistema politico borghese. Occorre
che le masse popolari si diano i mezzi per ricostruire il paese e farlo
vivere. Il capitalismo è in crisi, ma non basta per vivere senza il
capitalismo: per liberarsi dal capitalismo, bisogna instaurare il
socialismo.

_LE RAGIONI DEL SUCCESSO ELETTORALE DI SYRIZA E LE RADICI DEL SUO
FUTURO_

Syriza è lo sbocco della crisi del sistema politico borghese greco. Il
KKE ha indicato a grandi linee nel Comunicato che il suo Comitato
Centrale ha diffuso dopo le elezioni del 25 gennaio il percorso di
questa crisi e già nel suo 19° Congresso [11-14 aprile 2013] aveva
segnalato la prospettiva di un cambiamento nella formula della gestione
borghese della crisi in Grecia precisando anche che il cambiamento di
governo in Grecia sarebbe stato usato da quelle forze politiche borghesi
greche e da quelle forze politiche borghesi europee e a livello
internazionale i cui esponenti e i portavoce assicurano (chi in buona
fede vale a dire a causa delle cecità che colpisce chi non vuole vedere,
chi perché non sa a che altro santo votarsi, chi perché da una più
blanda politica monetaria e fiscale ha da guadagnarci) che una politica
monetaria e fiscale più blanda è la via maestra per uscire dalla
stagnazione produttiva.

Il risultato delle elezioni del 25 gennaio nel suo insieme riflette il
corso della trasformazione del sistema politico borghese greco iniziato
con le due elezioni del 2012, nel contesto della profonda crisi
dell'economia capitalista. Si tratta di una trasformazione che si è resa
necessaria per mantenere il potere politico dei capitalisti.

La grande ondata di disoccupazione e di povertà ha indebolito fortemente
anche in Grecia, analogamente a quanto avvenuto in altri paesi
imperialisti, la capacità della socialdemocrazia tradizionale e del
partito borghese liberale di manipolare le masse operaie e popolari. In
Grecia questo corso è stato particolarmente accelerato e caratterizzato
dall'attività del KKE. Proprio la propaganda indomita degli interessi
popolari condotta dal KKE e la determinazione delle lotte rivendicative
che esso ha animato, hanno costretto una parte degli attori del teatrino
della politica borghese greca, della quale Syriza è il raccoglitore, a
fare le promesse che Syriza ha fatto. Queste promesse che facevano
intravedere come possibili e facili i rimedi agli effetti disastrosi
della crisi generale del capitalismo hanno tagliato l'erba sotto i piedi
ai due partiti che si alternavano al governo della Grecia e alle loro
Larghe Intese realizzate dopo le elezioni del 2012. Il KKE non riconosce
di aver fatto la fortuna di Syriza, ma questo è un limite del KKE: la
realtà è dialettica anche se i suoi protagonisti non ne hanno una
comprensione dialettica, anche se nelle loro analisi fanno errori di
dialettica. Il KKE ha svolto un ruolo importante nel determinare la
crisi del sistema politico greco, un ruolo di cui pare non tener conto,
come se la crisi del sistema politico greco fosse stato determinato solo
da fattori economici.

Il risultato della crisi del teatrino della politica borghese greca è
stato che non ha più funzionato la rotazione tra i due grandi partiti
borghesi (il socialista PASOK e il democratico liberale NEA DEMOKRATIA
[ND]) che formavano governi monocolori. La loro combinazione dopo le
seconde elezioni del 2012 ha dissolto il consenso del PASOK (da 3
milioni di voti nel 2009 a meno di 300 mila nel 2015). La trasformazione
della socialdemocrazia è avvenuta rapidamente: Syriza ha preso il posto
del PASOK come partito di governo, anche se non ha raggiunto l'influenza
che aveva il PASOK (nelle "trionfali" elezioni del 25 gennaio Syriza è
arrivata solo a circa 2 milioni e 250 mila voti di contro ai 3 milioni
raccolti dal PASOK nel 2009). La trasformazione della corrente borghese
liberale invece è ancora in corso (ND è calata da 3 milioni di voti nel
2004 a circa 1 milione e 800 mila voti nelle seconde elezioni del 2012 e
a un milione e 700 mila voti il 25 gennaio), benché forze nazionaliste e
fasciste se ne siano già staccate in misura notevole.

Con la sua vittoria elettorale del 25 gennaio e la coalizione
governativa con la destra nazionalista di ANEL (poco più di 290 mila
voti) è incominciata la crisi di Syriza. Deve mantenere le sue promesse
e non ha la forza di farlo. Ovviamente noi non siamo in grado di dire
quanto durerà questa crisi e quale sarà il passo successivo: ma il
percorso è quello che abbiamo indicato. Esso sarà quindi ricco di
insegnamenti per noi e per tutti i comunisti. La lotta che conduciamo
per instaurare il socialismo nel nostro paese è la migliore forma di
sostegno che noi possiamo dare al KKE e alle masse popolari greche.

_LA NOSTRA LOTTA_

L'avvento del governo Tsipras in Grecia, la guerra in Ucraina, la guerra
e gli sconvolgimenti nel Medio Oriente e nel Nord Africa si aggiungono
alle misure antipopolari del governo Renzi e allo sfacelo che la
Repubblica Pontificia impone al nostro paese in ogni campo, a conferma
della bontà del preciso piano d'azione che il nuovo Partito comunista
italiano persegue (_Per instaurare il socialismo, un preciso piano
d'azione, fondato su giusti e fermi principi [10]_, in _La Voce_ n. 46,
marzo 2014).

Costituire il Governo di Blocco Popolare [11], creare le condizioni per
la sua costituzione, moltiplicare la creazione di Organizzazioni Operaie
in ogni azienda capitalista e di Organizzazioni Popolari in ogni azienda
pubblica e in ogni zona, orientare le OO e le OP a coordinarsi tra loro,
ad agire come nuove autorità pubbliche, fino a costituire un loro
governo d'emergenza e farlo ingoiare ai vertici della Repubblica
Pontificia rendendo il paese ingovernabile da ogni governo emanazione
dei vertici della RP: questa è la via su cui devono avanzare le masse
popolari.

Il nuovo Partito comunista italiano si appella al Partito dei CARC [12]
(Comitati di Appoggio alla Resistenza delle masse popolari al procedere
della crisi del capitalismo - per il Comunismo) perché faccia della
costituzione del Governo di Blocco Popolare e della creazione delle
condizioni necessarie alla sua costituzione l'obiettivo centrale del
P.CARC e lo traduca in un programma d'azione.

Il nuovo Partito comunista italiano si appella a tutti quelli che sono
consapevoli dell'urgenza di far fronte al catastrofico procedere della
crisi generale del capitalismo, perché si uniscano nelle file del
P.CARC, perché lottino per la costituzione del GBP e la creazione delle
condizioni della sua costituzione, per moltiplicare il numero di OO e OP
e orientarle a formare un loro governo d'emergenza.

Fare di ogni lotta rivendicativa una scuola di comunismo, lo spunto per
costituire OO e OP.

Fare delle prossime elezioni regionali e comunali di maggio un momento
di propaganda e mobilitazione per la costituzione di OO e OP. Appoggiare
i candidati che si impegnano a costituire Amministrazioni Locali
d'Emergenza e che dimostrano già con la loro attività di farlo.

Spingere con ogni mezzo gli esponenti della sinistra sindacale, i
notabili democratici della società civile e della pubblica
amministrazione, i portavoce della sinistra borghese a costituire
Comitati di Salute Nazionale che promuovano la costituzione di OO e OP.

Il nuovo Partito comunista si appella a tutti gli operai avanzati, ai
giovani, ai lavoratori, alle casalinghe, agli immigrati e ai pensionati
avanzati perché si dedichino senza riserve alla rivoluzione socialista e
raggiungano le file del (n)PCI costituendo ovunque nella clandestinità
Comitati di Partito. Il primo passo è organizzarsi, studiare il
_Manifesto Programma_ del Partito e mettersi clandestinamente in
contatto con il Partito.

La rinascita e la vittoria del movimento comunista sono certi, perché
l'umanità non ha altro futuro di vita e di progresso. Il nuovo Partito
comunista italiano è un partito ancora piccolo, ma ha già compiuto un
grande lavoro per chiarire i limiti che hanno portato all'esaurimento
della prima ondata della rivoluzione proletaria, per mettere a punto la
strategia e i principi di tattica e organizzativi che i comunisti devono
seguire per essere promotori efficaci della rivoluzione socialista. È ad
assimilare e sviluppare i risultati di questo lavoro che il nuovo
Partito comunista italiano chiama tutti i lavoratori avanzati, in primo
luogo gli operai. Ad assimilare e sviluppare i risultati di questo
lavoro il nuovo PCI chiama le donne delle masse popolari, i giovani, gli
immigrati, i disoccupati. A dare il loro contributo a questo lavoro il
nuovo PCI chiama i pensionati delle masse popolari.

Questa è la via per provvedere al nostro futuro e per aiutare la masse
popolari di tutto il mondo.

Per cambiare il corso catastrofico delle cose, bisogna porre fine al
sistema imperialista mondiale!
Il primo paese imperialista che romperà le catene della Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti
mostrerà la strada e aprirà la via anche alle masse popolari degli altri
paesi!
L'Italia è un paese imperialista abbastanza grande e per di più sede del
Papato, uno dei pilastri del sistema imperialista mondiale: possiamo e
dobbiamo assumere questo compito a beneficio nostro e di tutta
l'umanità!

QUELLI CHE ASPIRANO A DIVENTARE COMUNISTI DEVONO COSTITUIRE OVUNQUE
NELLA CLANDESTINITÀ COMITATI DI PARTITO: SONO I PROMOTORI E IL
RETROTERRA DELLE OO E DELLE OP, LE LORO BASI ROSSE!

I Comitati di Partito devono fare di ogni lotta rivendicativa e di ogni
protesta una scuola di comunismo. Creare organismi operai e popolari che
si coordinino fino a costituire e imporre il Governo di Blocco Popolare
e marciare verso l'instaurazione del socialismo.

Questa è la Guerra Popolare Rivoluzionaria [13] che il nuovo Partito
comunista promuove in Italia!

Questa è l'impresa a cui devono concorrere tutti gli elementi avanzati,
responsabili e coscienti delle masse popolari!

Il _Manifesto Programma_ del nuovo Partito comunista è il proclama e il
programma della GPR che instaurerà il socialismo nel nostro paese!

Non chiediamo di essere d'accordo con noi, chiediamo molto di più:
chiediamo di mettersi all'opera con noi per fare dell'Italia un nuovo
paese socialista!

_**************_

_Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[14]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [14]_].
_

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[9] http://www.nuovopci.it/voce/voce41/ottavad.html
[10] http://www.nuovopci.it/voce/voce46/instsoc.html
[11] http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav07.html
[12] http://www.carc.it
[13] http://www.nuovopci.it/voce/voce43/gprdild.html
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