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NO A UN'ALTRA GUERRA IN LIBIA
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Vogliono una seconda, micidiale e sciagurata guerra. Dopo aver ucciso
25 mila persone, ferito decina di migliaia e distrutto l'economia
della Libia nel 2011, preparando il caos e la violenza di questi mesi,
sono pronti a nuovi massacri. C'è ancora spazio per un pensiero
pacifista?
L'APPELLO COMPLETO DI ANGELO DEL BOCA E ALEX ZANOTELLI
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LA GEOPOLITICA E LE GUERRE CONTRO I POPOLI
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In un tempo segnato dal caos e dalla difficoltà di leggere le
profonde trasformazioni in atto, riprende vigore la tentazione di una
interpretazione del mondo solo geopolitica. Una moda intellettuale
molto diffusa. Un pianeta multipolare è certo migliore dell'egemonia
di uno o due “imperi” ma sarà sempre utile ricordare che anche le
cosiddette potenze emergenti sono ben lontane dall'esprimere alcuna
tendenza anticapitalista. E poi ci sono le guerre, diventate la forma
abituale usata dal sistema dominante nella sua fase estrattiva e di
accumulazione per espropriazione. L'analisi zapatista sulla “quarta
guerra mondiale” del capitale contro i popoli, aiuta a capire le
aggressioni subite in tutto il mondo da coloro che stanno in basso:
dalle guerre finalizzate all'annientamento del Medioriente, a quelle
silenziose che il modello estrattivista conduce contro i popoli per
installare miniere a cielo aperto, monocolture e sistemi di dighe
idroelettriche. Da quelle per il controllo delle fonti d'acqua a
quelle contro le donne e contro i bambini e le bambine, fino alle più
diverse aggressioni sistemiche e sistematiche contro i popoli e i
settori sociali
L'ARTICOLO COMPLETO DI RAÚL ZIBECHI
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UN'EDUCAZIONE CHE VADA ALLA RADICE DELL'UMANO
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Corpo, individuo e legame sociale sono parti inscindibili dell'essere
umano. La conquista più importante della “rivoluzione” culturale
portata dal movimento degli insegnanti negli anni '70 è stata quella
di mettere al centro la “vita intera”. Oggi l'"educazione di
genere" deve avere il coraggio di andare alla radice di un dominio del
tutto particolare, quale è quello di un sesso sull'altro. I corpi, la
sessualità, gli stereotipi di genere, i sentimenti, la relazione con
l'altro, il diverso, hanno nella scuola il loro teatro primo - insieme
alla famiglia -, ma anche il loro inquadramento secondo norme di
ordine e disciplina. Oggi la scuola incontra una forte concorrenza nei
media: lì il corpo, la vita intima, le “viscere”, sono, al
contrario, sovraesposte, benché collocate in una posizione regressiva
- esibizionismo e voyeurismo - che non le sprivatizza né le fa
oggetto di riflessione. Serve sperimentare nuovi processi formativi,
oggi resi necessari dal fatto che sono venute meno le tradizionali
separazioni tra corpo e pensiero, natura e cultura, reale e virtuale.
Tocca alla scuola dare risposta a questo cambiamento antropologico,
portando l'educazione alle radici dell'umano, cioè in prossimità
della vita compresa nella sua interezza. Se non lo farà, saranno le
nuove tecnologie informative, i social network, il mercato, la
pubblicità a prenderne il posto. Quello che già in parte, purtroppo
avviene
L'ARTICOLO COMPLETO DI LEA MELANDRI
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L'ITALIA BULLA E MISOGINA
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Più di un anno di lavoro, otto mesi di monitoraggio su Twitter, quasi
2 milioni di tweet estratti e studiati. È la Mappa dell'Intolleranza,
un progetto voluto da Vox - Osservatorio italiano sui diritti, che ha
coinvolto le università di Milano, Roma e Bari. Alessandra Magliaro,
Caposervizio della redazione Spettacoli Cultura e Media dell'Ansa, ha
inviato a Comune questo servizio che raccoglie i risultati di una
ricerca imponente quanto importante. Un'analisi con cinque mappe -
pensate come parte di un progetto di prevenzione e per questo messe a
disposizioni in particolare di scuole e amministrazioni comunali - che
mostrano il livello d'intolleranza nei confronti di donne, omosessuali
e migranti. Una geografia sconfortante. L'Italia è un paese che odia?
L'ARTICOLO COMPLETO DI ALESSANDRA MAGLIARO
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UN CARNEVALE FATTO IN CASA. E IN STRADA
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A Roma i bambini di Scup, spazio sociale occupato, si sono ripresi San
Giovanni. Giù la maschera è stata una festa allegra e colorata, con
le maschere realizzate con meteriali di riciclo
UN RACCONTO FOTOGRAFICO DI JOCELYN PLACER E DELIA MEROLA
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LA SCUOLA PUBBLICA DI R.
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http://comune-info.net/2015/02/scuola-pubblica-r/>
Il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone (Pd), ha detto che
la scuola non deve aver paura di confrontarsi con il privato.
Gonfiando il petto ha precisato: se la Microsoft mi propone un
progetto da 20 milioni di euro di formazione all'infomatica, che devo
fare? Se la Unipol è disposta a dare 10 milioni per l'edilizia
scolastica, devo dire di no? Il signor Faraone sa quanto chiunque che
una scuola finanziata da grandi corporation, colossi della finanza,
banche e imprese varie è per definizione una scuola “non
pubblica”, che spalanca le porte ai “valori” della grande
finanza, delle multinazionali, del mercato. Ma vorrebbe far credere
che l'intervento dei giganti privati è un innocente contributo al
miglioramento della vita pubblica. Si chiama fondamentalismo di
mercato
L'ARTICOLO COMPLETO DI LORENZO GUADAGNUCCI
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http://comune-info.net/2015/02/scuola-pubblica-r/>
IL CIRCOLO VIZIOSO DI MCDONALD'S
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http://comune-info.net/2015/02/circolo-vizioso-mcdonald/>
Tutti i giorni, in molti angoli del mondo, si ripete la stessa storia
di consumismo, di ignoranza e colonizzazione culturale. "Migliaia di
schiavi affamati accorrono ai ristoranti fast food di McDonald's -
scrive Carlos Fermín -, con l'intento di insozzare la salute
dell'organismo attraverso l'acquisto e il consumo di hamburger, e
nonostante facciano ammalare la gente con ingredienti chimici nocivi,
sono camuffati come alimenti irresistibili per il benessere di tutta
la famiglia". La grande domanda è: perché la gente continua a
mangiare hamburger di McDonald's, sapendo che influenzano
negativamente la salute, conoscendo le responsabilità della
multinazionale nella produzione di rifiuti e, soprattutto, le
complicità per lo sfruttramento dei lavoratori nella produzione di
giocattoli contenuti nell'Happy Meal?
ECCO QUALCHE RISPOSTA
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IL BULLO DI FIRENZE <
http://comune-info.net/2015/02/bullo-firenze/>
Prende scherzosamente a microfonate il ministro Graziano Delrio,
chiacchiera con Maria Elena Boschi, invia sorrisi di scherno verso
alcuni deputati dell'opposizione, batte il cinque a quelli del suo
“cerchio magico”, da Carbone a Bonifazi, si aggira tra i banchi
dei deputati diffondendo buffetti e battute. Fregandosene del
dibattito in corso e non rispondendo agli inviti a intervenire per
chiarire gli aspetti controversi della riforma costituzionale ha fatto
dell'altro. Quello del presidente del consiglio in parlamento è un
atteggiamento che a Napoli, chiamerebbero da guappo, a Roma da coatto
e a Firenze da bullo
L'ARTICOLO COMPLETO DI <
http://comune-info.net/2015/02/bullo-firenze/>
GIULIO MARCON <
http://comune-info.net/2015/02/bullo-firenze/>
SCAMBIAMO SEMI, SAPERI E LIBERTÀ
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http://comune-info.net/2015/02/semi-liberi/>
"I semi sono un dono della natura. Nel seme sono racchiuse la memoria
e la speranza.... La libertà di gestire i semi e la libertà dei
coltivatori sono oggi minacciate dai nuovi diritti di proprietà e
dalle nuove tecnologie che trasformano i semi da bene comune condiviso
del mondo contadino a un bene di consumo sotto il controllo
centralizzato dei monopoli corporativi.... Il libero scambio dei semi
è importante per la conservazione della diversità biologica e per la
condivisione di conoscenze.... La biodiversità nei campi è alla base
non solo della nostra salute ma anche per un recupero di sapori e
aromi, colori e forme, e per favorire il movimento del cibo locale, la
vendita diretta di prodotti di fattoria, le relazioni tra chi si nutre
e chi produce cibo, per la costruzione di comunità....". Per questo
c'è chi vuole moltiplicare e ampliare gli scambi liberi dei semi
attraverso la costituzione di presidi volontari permanenti e un
database
LA NOTIZIA COMPLETA <
http://comune-info.net/2015/02/semi-liberi/>
LA CARTA DEI VINI <
http://comune-info.net/2015/02/carta-dei-vini/>
Possiamo ripensare la relazione tra chi produce, chi vende e chi
acquista? Il vignaiolo, il contadino, nella Carta dei Vini è chi che
racconta il proprio lavoro attraverso uno strumento, complesso ma
efficace, l'autocertificazione. Cresce il numero delle Carte dei Vini
della Terra, spiegano quelli di La Terra Trema, carte dedicate ai
piccoli vignaioli e ai loro grandi vini, con autocertificazione e
prezzo sorgente, Sì, possiamo sottrarre i vini da mode, speculazioni,
marketing, esigenze di mercato
LA CARTA COMPLETA <
http://comune-info.net/2015/02/carta-dei-vini/>
AMDANDA EMEIL AVEVA 47 ANNI, DESIDERI, AFFETTI E MOLTA DIGNITÀ
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http://comune-info.net/2015/02/amanda-emeil-47-anni/>
È morta a Roma per salvare dalle fiamme Giuseppina, la signora
anziana che assisteva. Pochi i media che hanno dato la notizia, meno
ancora quelli che sono riusciti a scrivere qualcosa in più di nome,
cognome, età e lavoro, "badante". Qualcuno lo ha fatto al posto loro
LA NOTIZIA COMPLETA
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http://comune-info.net/2015/02/amanda-emeil-47-anni/>
A 50 ANNI DALLA LETTERA AI CAPPELLANI MILITARI
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http://comune-info.net/2015/02/lettera-ai-cappellani-militari/>
Nel febbraio '65 Lorenzo Milani replicò con una lettera aperta
all'“Ordine del giorno dei cappellani militari in congedo della
Toscana” pubblicato su La Nazione. Quella lettera resta uno dei
capolavori del pensiero pacifista e della prosa italiana del
Novecento, ma anche una grande lezione di storia della ribellione. "Se
voi avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora
vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto
di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati
e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei
stranieri"
LA LETTERA COMPLETA
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http://comune-info.net/2015/02/lettera-ai-cappellani-militari/>
ESQUILINO <
http://comune-info.net/2015/02/i-volti-dellesquilino/>
È il quartiere multietnico più noto di Roma. All'Esquilino, Cina,
India, Filippine, Bangladesh si incontrano ogni giorno sotto gli archi
e nei giardini di Piazza Vittorio, al lavoro nel mercato coperto o nei
negozi per le strade vicino alla stazione Termini. Si incontrano nelle
scuole, nei bar, nella sua nota orchestra ma anche nelle
manifestazioni, nei momenti di preghiera, alle fermate dell'autobus.
Per conoscere una città in perenne trasformazione, i suoi abitanti,
le sue resistenze bisgnerebbe partire da qui. In fondo, è nei
microspazi di vita quotidiana, invisibili ai media, che le persone
comuni esercitano i loro diritti di cittadinanza, intrecciano culture,
costruiscono relazioni, maturano dignità. Adamo Banelli ha raccolto
per Comune-info alcune foto scattate negli ultimi quattro anni in
questo angolo di Roma, in questo pezzo di mondo. Buona visione
IL RACCONTO FOTOGRAFICO DI ADAMO BANELLI
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http://comune-info.net/2015/02/i-volti-dellesquilino/>
DOVE SONO QUELLE MAGLIETTE?
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http://comune-info.net/2015/02/dove-quelle-magliette/>
Perché non vedremo magliette con la scritta “Je suis 300 vite
scomparse”, oppure “Je suis Lampedusa”? Una domanda “stupida e
terribile”, pronunciata da un tremendo “guastafeste”: Boris
Stanisic, scrittore bosniaco che ha lasciato il suo paese nella
primavera del 1992, con il bombardamento su Sarajevo e l'inizio della
guerra dei Balcani, e da allora vive a Zugliano, in Friuli Venezia
Giulia
L'ARTICOLO COMPLETO DI
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http://comune-info.net/2015/02/dove-quelle-magliette/>
BORIS STANISIC <
http://comune-info.net/2015/02/dove-quelle-magliette/>
ACCOGLIERE I PROFUGHI, RIFUGIO DIFFUSO
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http://comune-info.net/2015/02/accogliere-i-profughi-rifugio-diffuso/>
Sono passati sette anni da quando il comune di Torino ha avviato il
progetto rifugio diffuso per permettere ai richiedenti asilo di essere
accolti non in grandi centri ma nelle case di diversi nuclei
familiari. Da quando è stato avviato il 90 per cento dei richiedenti
asilo ha concluso positivamente le prime fasi del proprio percorso di
inclusione sociale
ARTICOLO E RADIOTRASMISSIONE
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http://comune-info.net/2015/02/accogliere-i-profughi-rifugio-diffuso/>
MOMENTI DI PERICOLO <
http://comune-info.net/2015/02/momenti-pericolo/>
Ancora a Iguala, la cittadina dello Stato messicano del Guerrero dove
prima il massacro e poi il sequestro dei 43 studenti della scuola
normalista di Ayotzinapa, hanno mostrato al mondo come non esista più
distinzione tra le istituzioni di uno Stato “democratico” e la
criminalità dei narcos. Ancora a Iguala: Norma Angélica Bruno Roman,
26 anni, appartenente alla Commissione di Ricerca dei Familiari dei
Desaparecidos, è stata freddata ieri, 14 febbraio, da due sicari in
motocicletta. Le hanno sparato, davanti ai suoi bambini, mentre andava
al cimitero per rendere omaggio a un'altra vittima del terrore. Ancora
a Iguala, perché il messaggio arrivi chiaro e forte e non sia confuso
nel massacro nazionale. Le persone assassinate e, soprattutto, quelle
fatte scomparire (22.600 negli ultimi 8 anni) sono un fenomeno
generalizzato in tutto il Messico. Ora lo dice anche l'Onu. Prima di
questa nuova esecuzione, Gustavo Esteva ha raccontato i due
schieramenti in cui oggi è profondamente diviso il Paese: i
governanti si sentono messi all'angolo, perdono le staffe e menano
colpi alla cieca. Quelli in basso, pur tra molte contraddizioni,
rafforzano l'organizzazione e le alleanze per creare nuove relazioni
sociali, l'arma più potente della loro lotta
L'ARTICOLO COMPLETO DI GUSTAVO ESTEVA
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L'UNIVERSITÀ DI ROMA HA PAURA DELLA STORIA
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http://comune-info.net/2015/02/luniversita-di-roma-ha-paura-dlla-storia/>
Il divieto imposto a Ilan Pappè di parlare all'Università di Roma
Tre è un atto vergognoso che danneggia la società, la libertà di
parola e la stessa istituzione protagonista di una censura così
inammissibile. Impedire allo storico israeliano di discutere
all'università è il risultato di un cortocircuito
psicopatologico che colpisce persone
terrorizzate dal confronto e dall'opinione diversa. Chi fugge
il dialogo ha paura della verità. Un articolo di Moni Ovadia su il
manifesto
L'ARTICOLO COMPLETO
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TUNISIA LIBERISTA: CERCASI OPPOSIZIONE
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http://comune-info.net/2015/02/tunisia/>
La Tunisia conosce una specie di dittatura “morbida” che potrebbe
aprire la strada a misure economiche decisamente impopolari. Intanto
scompaiono dai media mainstream la repressione della polizia, la
tortura che ancora si pratica nei commissariati e nelle prigioni, e i
processi ai giovani che continuano ad amare la rivoluzione. Lasciano
posto ai titoli sulle performance del governo tecnico. Il vecchio
apparato repressivo di Ben Alì resta sostanziamente intatto, i
giornalisti si autocensurano e ignorano gli attentati alle libertà
fondamentali mentre si favoriscono in ogni modo la diffusione di false
informazioni e la diffamazione, cioè i metodi tipici del passato.
Negli ultimi 4 anni, il numero dei poveri è cresciuto del 30 per
cento mentre il 10 per cento della popolazione detiene l'80 per cento
delle risorse. Nessuno sembra avere più la forza di protestare,
neanche quel che resta della sinistra politica. Cresce il vuoto nelle
periferie e nelle regioni dell'interno del paese,che diventano facile
preda delle nuove mafie e dell'estremismo religioso
L'ARTICOLO COMPLETO DI PATRIZIA MANCINI
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http://comune-info.net/2015/02/tunisia/>
RILEGGERE IL 7 APRILE IN UN ALTRO SECOLO
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http://comune-info.net/2015/02/rileggere-il-7-aprile-in-un-altro-secolo/>
Perché rimandare in libreria, trent'anni dopo la prima edizione,
“Un'idea di libertà” il testo con cui Alberto Magnaghi rielabora
i diari tenuti durante la detenzione a San Vittore e poi a Rebibbia?
La prima ragione è che l'impianto accusatorio del “Teorema”
del giudice Calogero, scrive Sergio Bologna in una bella recensione
uscita su il manifesto, è diventato nel corso degli anni un'ipotesi
storiografica, uno schema logico sul quale oggi si continua
a costruire memoria e narrazione. È arrivato il momento,
invece, di riprendere il respiro dello storico e guardare di
nuovo quel decennio dall'osservatorio del presente. La seconda
ragione è lo straordinario racconto dello spazio e del tempo del
carcere: dalla riduzione alla passività alla prigione interiore, più
angosciosa della prima. Il solo modo di evadere dalla prigione
interiore è la solidarietà con gli altri reclusi ma per un
detenuto politico la solidarietà è anche condivisione
di scelte, di orientamenti politici, non può essere solo
solidarietà umana. Magnaghi coglie il desiderio
collettivo nella cella dipinta di arancione che tutti corrono
a vedere, nel tavolo di lattine raccolte in una colletta
spontanea, nell'aliante che vola oltre il cortile e finisce su
una tettoia, dove non puoi andarlo a recuperare altrimenti le
guardie ti sparano
L'ARTICOLO COMPLETO DI SERGIO BOLOGNA
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http://comune-info.net/2015/02/rileggere-il-7-aprile-in-un-altro-secolo/>
UN MALE CONTEMPORANEO
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http://comune-info.net/2015/02/diseguaglianze-male-contemporaneo/>
Vivere in società profondamente diseguali è diventato normale. Che
l'1% della popolazione mondiale detenga quasi la metà (il 48% nel
2014 secondo Oxfam) della ricchezza mondiale è normale. Che il 25,8%
degli italiani abbia un reddito inferiore a 10mila euro è considerato
normale. Non potrebbe essere altrimenti. I rapporti di forza tra
poteri economici e politici e tra capitale e lavoro hanno visto
prevalere di gran lunga i primi. I diritti (a una retribuzione equa,
all'abitare, all'assistenza, alla pensione....) sono sotto attacco:
tutti. Che muoiano 300 persone nel Mediterraneo mentre fuggono da
guerre e conflitti, è nei fatti funzionale a un sistema sociale ed
economico strutturalmente escludente. La crescita delle diseguaglianze
è uno dei principali mali del nostro tempo. La riscoperta e il
recupero dell'idea di eguaglianza potrebbero aiutarci a ribellarci
L'ARTICOLO COMPLETO DI GRAZIA NALETTO
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http://comune-info.net/2015/02/diseguaglianze-male-contemporaneo/>
IL FETICCIO DEL DEBITO
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http://comune-info.net/2015/02/crisi-greca-posta-in-gioco-non-debito/>
I termini dello scontro tra il governo greco e l'Ue è chiaro: non
è solo scontro tra dottrine e politiche economiche
diverse, in gioco c'è l'accettazione o il rifiuto del dominio
incontrastato di chi ha il denaro su chi denaro non ne ha (quel
dominio che Marx chiama Capitale, cioè un rapporto sociale). Il
problema non è se la Grecia restituirà o no il debito che i
suoi governanti hanno contratto per suo conto, come cercano di
farci credere gli apologeti della finanza, spiegandoci che a
pagare per i Greci rischiamo di essere noi. È chiaro che quel debito
«i Greci» non lo pagheranno mai. Ma a chi tiene i cordoni della
borsa questo non interessa: basta che quel debito sia registrato
nelle scritture contabili e che tutti — creditori e
debitori - si inchinino di fronte al suo potere
L'ARTICOLO COMPLETO DI GUIDO VIALE
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http://comune-info.net/2015/02/crisi-greca-posta-in-gioco-non-debito/>
15 FEBBRAIO 1946: BUONGIORNO ENIAC
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Pare che eseguisse una moltiplicazione tra due numeri di 10 cifre in 3
millisecondi ma, naturalmente, la sua importanza va molto oltre la
velocità del calcolo. L'Eniac è stato un prototipo dei moderni
calcolatori elettronici e ha cominciato a far porre seri e piuttosto
originali problemi sulle relazioni tra le macchine e gli esseri
viventi. Vi pare abbastanza per ricordare il giorno della sua messa in
opera?
L'ARTICOLO COMPLETO DI
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DANIELE BARBIERI E RICCARDO MANCINI
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TERRA, PAPAVERI E LIBERTÀ
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Sguardi sulla vita di ogni giorno in Palestina, tra resistenza e ulivi
L'ARTICOLO COMPLETO DI
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FILIPPO TAGLIERI
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http://comune-info.net/2015/02/terra-papaveri-liberta/>
IL SIGNORE DEI LOMBRICHI
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http://comune-info.net/2015/02/signore-dei-lombrichi/>
Maurizio regala lombrichi in piazza. La gente rimane sorpresa e un po'
a disagio. Ci stiamo disabituando alla generosità
L'ARTICOLO COMPLETO DI
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http://comune-info.net/2015/02/signore-dei-lombrichi/>
ELISABETTA PAU <
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