[RSF] Ripensare il mondo in una taverna

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Autore: comune-info
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To: forumroma
Oggetto: [RSF] Ripensare il mondo in una taverna
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RIPENSARE IL MONDO IN UNA TAVERNA
<http://comune-info.net/2015/02/ripensare-il-mondo-in-taverna/>

Nella seconda Taverna Comunale, aperta in un incantevole casale in
pietra della periferia romana, abbiamo letto e ricordato il pensiero e
la buona vita di Ivan Illich. La straordinaria accoglienza del
Laboratorio sociale autogestito 100 celle è stata capace non solo di
farci sentire a casa ma di far vivere a diverse decine di persone un
modo di stare bene insieme, di cum-vivere sorridendo. Un modo leggero
e profondo. Certo, anche i broccoletti, i fagioli contadini e il vino
naturale hanno fatto la loro parte. Provare a cambiare le relazioni
sociali che dominano il mondo intorno a una tavola è un difficile e
affascinante esercizio di libertà, farlo al Casale Falchetti è un
piacere
IL RACCONTO COMPLETO DELLA TAVERNA COMUNALE
<http://comune-info.net/2015/02/ripensare-il-mondo-in-taverna/>

LA SCUOLA È VIOLENTA?
<http://comune-info.net/2015/02/scuola-violenta/>

La scuola è violenta quando pretende dallo studente che faccia ciò
che non è in grado di fare, quando condanna i più “poveri”
all'“ignoranza” perpetua. La scuola è violenta quando stigmatizza
l'errore, quando non concepisce l'errore come indizio di una
elaborazione originale (sbagliando si impara). La scuola è violenta
quando nega le differenze, quando ignora gli “stili cognitivi”
degli allievi, e si limita a un insegnamento univoco e unilaterale,
quando considera i bambini privi di sesso, storia, saperi, emozioni.
È violenta quando abitua lo studente a diffidare delle proprie
intuizioni, addestrandolo alla ripetizione, magari “con parole
sue”. È violenta quando giudica istruttivi soltanto gli
apprendimenti formalizzati. Ma impariamo cose importanti e
difficilissime anche “da soli”, prima della scuola, fuori dalla
scuola e senza che nessuno ce le insegni: impariamo a camminare, a
parlare, ad amare semplicemente (ma è cosa di formidabile e
suggestiva complessità) interagendo con l'ambiente, che può essere
più o meno propizio. La scuola è violenta quando si affida, per la
formulazione dei giudizi, a prove più o meno strutturate. È violenta
quando si struttura come spazio impersonale e anonimo. È violenta
quando impone un tempo prestabilito, iterativo. La scuola è violenta
quando ignora la miriade di opportunità frammentarie che si collocano
all'esterno, nei territorio
L'ARTICOLO COMPLETO DI MAURIZIO PARODI
<http://comune-info.net/2015/02/scuola-violenta/>

ADULTI E BAMBINI: IMPARARE INSIEME
<http://comune-info.net/2015/02/adulti-bambini-imparare-insieme/>

La critica delle identità di genere, tradizionalmente intese, ha
delle ricadute educative. Cambiando i rapporti di potere, la divisione
sessuale del lavoro, l'idea di virilità e femminilità, si modificano
anche le figure genitoriali: i figli avranno davanti sempre di più,
anziché padri e madri, individui con le loro passioni, i loro
interessi. In altre parole: adulti capaci - come scriveva Elvio
Fachinelli - di «imparare, divertirsi, modificarsi insieme a loro»
L'ARTICOLO COMPLETO DI LEA MELANDRI
<http://comune-info.net/2015/02/adulti-bambini-imparare-insieme/>

► BISOGNA REIMPARARE AD APPRENDERE, GUARDARE, ASCOLATARE
<http://comune-info.net/2013/08/imparare-ad-apprendere/>

IL LIBERO SCAMBIO CHE VOGLIAMO
<http://comune-info.net/2014/06/riuso-e-riciclo-scambio/>

Il colpo d'occhio è impressionante. Un intero capannone di tre mila
metri quadrati della fabbrica recuperata RiMaflow a Trezzano sul
Naviglio, in provincia di Milano, ogni sabato e domenica, è animato
da centinaia di rigattieri, rivenditori in conto vendita, riciclatori
di oggettistica usata d'ogni genere. Secondo il rapporto della Onlus
Occhio del Riciclone, complice la crisi, il settore a livello
nazionale è in crescita in tutti i suoi segmenti, ma resta dominato
dalla informalità
L'ARTICOLO COMPLETO
<http://comune-info.net/2014/06/riuso-e-riciclo-scambio/>
DI PAOLO CACCIARI
<http://comune-info.net/2014/06/riuso-e-riciclo-scambio/>

► BENI COMUNI E DECRESCITA: VIE DI FUGA DAL MONDO DEL PROFITTO
<http://comune-info.net/prodotto/paolo-cacciari-vie-fuga/>

GLISSANT E LA POETICA DELL'ANTICOLONIALISMO
<http://comune-info.net/2015/02/glissant-poetica-dellanticolonialismo/>

Tombueau de Glissant. Era questo il bel titolo originale di questo
articolo (che non abbiamo riprodotto per esigenze di impaginazione).
Lo aveva scelto, naturalmente, Armando Gnisci, fondatore della
cattedra di Letterature Comparate alla Sapienza di Roma. Una cattedra
che ha lasciato con amarezza ma senza rimpianti dopo aver spiegato ai
suoi studenti il senso delle amare dimissioni volontarie con una
lettera importante e coraggiosa (la ri-trovate sotto). Il
“tombeau” è un testo con cui si rende un omaggio artistico al
ricordo di maestri e amici scomparsi. E il pensiero di Édouard
Glissant, scrive Gnisci, è quello che ha saputo dargli l'insegnamento
più grande. Insieme a Frantz Fanon e Aimé Césaire, tutti nati
meticci in Martinica, Glissant segna il cammino di un percorso
essenziale per chi vive da questa parte degli oceaani, quello che
sceglie di reimparare la storia europea pensando con il mondo. Gli
Europei sono rimasti indietro, invischiati in mistificanti e
ripetitivi dibattiti sulla crisi “finanziaria”, l'euro, le
invasioni barbariche, la competizione delle civiltà e altre insipide
dispute e credenze. Avrebbero, forse, un gran bisogno di
“creolizzarsi” ma come farlo? Beh, per fortuna ci sono i migranti,
arrivati pagando prezzi incalcolabili a vivere qui. Basterebbe, forse,
ascoltare davvero le cose che dicono, prendendole sul serio e
comprendendo che sono diverse. Diverse come? Molto diverse. Per
conoscere la portata della diversità, cercate un libro di Glissant,
Poetica del diverso. “Io”, spiega Gnisci, “cominciai da lì”
L'ARTICOLO COMPLETO
<http://comune-info.net/2015/02/glissant-poetica-dellanticolonialismo/>
DI ARMANDO GNISCI
<http://comune-info.net/2015/02/glissant-poetica-dellanticolonialismo/>

POSSIAMO SFIDARE IL COMPLESSO MILITARE CHE GOVERNA IL MONDO
<http://comune-info.net/2015/02/militare/>

Somalia, Iraq, Siria, Sud Sudan, Nigeria, Mali, Afghanistan,
Palestina, Centrafrica, Libano, Libia, Yemen, Ucraina. Guerra, armi e
violenza, non possono uscire di scena perché sono alimentati dal
business e dalla cultura militare. Non basta più urlare contro la
guerra, appendere le bandiere della pace ai balconi, marciare per la
pace. Dobbiamo smetterla di essere complici, possiamo farlo in molti
modi. La raccolta firme per la legge di iniziativa popolare per
l'”Istituzione e il finanziamento del Dipartimento della Difesa
civile, non armata e nonviolenta” e il rilancio della campagna
Banche armate vanno in quella direzione. Faranno di tutto per
boicottare questi strumenti. Loro lo sanno: le guerre dipendono dai
soldati, il commercio di armi dipende dai nostri risparmi, quelli che
stanno in alto dipendono da noi. È la debolezza di ogni forma di
dominio, è la base della nostra speranza
L'ARTICOLO COMPLETO <http://comune-info.net/2015/02/militare/>
DI ALEX ZANOTELLI <http://comune-info.net/2015/02/militare/>

SEI ORE A NAPOLI
<http://comune-info.net/2015/02/ore-napoli-i-pastori/>

Artigiani, presepi, commercio equo, spazi occupati, libri, ribellioni,
case editrici indipendenti, cibo buono, trattori. “Dicette o'
pappece ‘nfaccia ‘a noce: damme tiempo ca te spertoso”. Sguardi
dalla città di sotto
L'ARTICOLO COMPLETO
<http://comune-info.net/2015/02/ore-napoli-i-pastori/>
DI ALBERTO CASTAGNOLA
<http://comune-info.net/2015/02/ore-napoli-i-pastori/>

POLITICA, POESIA E UTOPIA <http://comune-info.net/2015/02/politiche/>

Una trama nuova, che sappia intrecciare politica, poesia e utopia.
Corsi di alfabetizzazione a vecchi e nuovi saperi. Le mense delle
scuole dell'Italia interna devono approvvigionarsi di cibi sani e a
km0. Promuovere delle cooperative di comunità. Canti e teatro al
posto delle betoniere. Riportare le persone sulle montagne, restaurare
i paesaggi, ripulire i fiumi. Dare ai giovani le terre demaniali. Ma
anche: passare un po' di tempo vicino a un animale, ascoltare gli
anziani, uscire all'alba almeno una volta al mese, dare attenzione a
chi cade e aiutarlo a rialzarsi, chiunque sia, cantare, leggere poesie
ad alta voce ....
L'ARTICOLO COMPLETO <http://comune-info.net/2015/02/politiche/>
DI <http://comune-info.net/2015/02/politiche/>
FRANCO ARMINIO <http://comune-info.net/2015/02/politiche/>

GLI ORTI DELLA CITTÀ DIFFUSA
<http://comune-info.net/2015/02/agricoltura-urbana-paesaggio-orti/>

A differenza del passato oggi gli orti urbani sono prima di tutto uno
straordinario spazio sociale. Offrono cibo, riscatto sociale, incontri
intergenerazionali e interculturali, rallentano la speculazione
edilizia, rendono le città più vissute e più belle. Il movimento
degli orti urbani ha cominciato a trasformare quello che oggi sono
«non luoghi» in un luoghi e non sembra volersi fermare
L'ARTICOLO COMPLETO
<http://comune-info.net/2015/02/agricoltura-urbana-paesaggio-orti/>
DI ANGELO SOFO
<http://comune-info.net/2015/02/agricoltura-urbana-paesaggio-orti/>

► LA PRIMA PARTE DI QUESTO ARTICOLO È
<http://comune-info.net/2015/02/agricoltura-urbana-paesaggio/>
QUI <http://comune-info.net/2015/02/agricoltura-urbana-paesaggio/>

LENTI, CURIOSI E DOLCI
<http://comune-info.net/2015/02/lento-cuorioso-dolce-asino/>

Prendersi cura dell'asino, imparare a strigliarlo, bardarlo e insieme
a lui preparare la terra per l'orto, trasportare legna e fieno col
calesse, portare la verdura col basto, effettuare la manutenzione dei
sentieri, fare degli asini dei piacevoli compagni del tragitto
casa-scuola. Ci sono molte buone ragioni per lasciare che i bambini si
prendano cura degli asini
L'ARTICOLO COMPLETO
<http://comune-info.net/2015/02/lento-cuorioso-dolce-asino/>
DI MARCO BOSCHINI
<http://comune-info.net/2015/02/lento-cuorioso-dolce-asino/>

VIVERE E MUOVERSI NELLA CITTÀ FRAGILE
<http://comune-info.net/2015/02/ricostruire-citta-fragile/>

Il modo di abitare le strade e le piazze di un bambino, di un
adolescente, di un anziano, di una persona con disabilità, di un
genitore con bimbo e passeggino non è lo stesso di un adulto,
maschio, giorvane. Tuttavia le città sono pensate a misura degli
adulti, maschi, giovani (a cui piace muoversi in auto). Se non è
possibile personalizzare strade, autobus, codice della strada per
ognuno, la cosa migliore da fare è prendere a riferimento la
categoria più fragile. La città fragile è la città di tutti e
tutte
L'ARTICOLO COMPLETO
<http://comune-info.net/2015/02/ricostruire-citta-fragile/>

LA CITTÀ DEI BAMBINI NELLA MENTE DEGLI ADULTI
<http://comune-info.net/2015/02/citta-dei-bambini/>

Ecco un bel ciclo di incontri, aperto al territorio, promosso in
alcune scuole delle periferie romane sul ruolo dell'ambiente familiare
e scolastico nello sviluppo dell'individuo, ma anche sui processi di
costruzione degli stereotipi di genere
L'ARTICOLO COMPLETO
<http://comune-info.net/2015/02/citta-dei-bambini/>
DI MONICA PEPE <http://comune-info.net/2015/02/citta-dei-bambini/>

TOGLIERE UN PO' DI COSE <http://comune-info.net/2015/02/togliere/>

Un laboratorio sperimentato con alcune scuole e un libro su limiti,
desideri
L'ARTICOLO COMPLETO <http://comune-info.net/2015/02/togliere/>

LETTERA APERTA SULL'EXPO
<http://comune-info.net/2015/02/lettera-aperta-expo/>

Milano e il mondo non hanno bisogno di nuove bugie e di vetrine per le
multinazionali: questo il contenuto di una lettera aperta al
presidente del consiglio firmata da un gruppo di intellettuali e
cittadini milanesi (tra gli altri, Moni Ovadia, Mario Agostinelli,
Antonio Lupo, Emilio Molinari, Erica Rodari) in vista dell'avvio di
Expo. «“La Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per
l'avidità di alcune persone” affermava Gandhi. E questa verità
oggi è più che mai attuale e ci richiama alla nostra
responsabilità, ognuno per il ruolo che svolge.... »
LA LETTERA COMPLETA
<http://comune-info.net/2015/02/lettera-aperta-expo/>

RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA VITA
<http://comune-info.net/2015/02/riprendiamoci-vita-crisi/>

I media chiamano “crisi” quella che è una vera guerra ai popoli.
A volerla vedere con altri occhi è in realtà un'opportunità per
cambiare le nostre Vite, non per distruggere il Sistema ma per
voltargli le spalle, per smettere di contribuire a crearlo ogni
giorno. Insomma, bisogna uscire da questa ipnosi di massa chiamata
“crisi” e dalla speculare altra ipnosi chiamata “crescita”.
Per farlo bisogna aiutarci fra di noi, ricreare relazioni. Bisogna
riportare i bambini a camminare in un bosco che è il più grande dei
parchi giochi e non riempirlo di paure. Sono le case, le strade piene
di auto, l'inquinamento, il cibo industriale, a ucciderci, non il
bosco. Bisogna riportare i bambini, e noi con loro, a guardare le
stelle invece di metterli davanti a un videogioco. Bisogna abbassare
la temperatura dentro casa per consumare meno, inquinare meno. Bisogna
mangiare con consapevolezza. Dobbiamo farlo noi perché nessuno lo
farà per noi. Prendiamoci la responsabilità di cambiare in prima
persona. Buona crisi
L'ARTICOLO COMPLETO
<http://comune-info.net/2015/02/riprendiamoci-vita-crisi/>
DI ANDREA BIZZOCCHI
<http://comune-info.net/2015/02/riprendiamoci-vita-crisi/>

ALTRI MONDI REALI <http://comune-info.net/2015/02/mondi-reali/>

Gli occidentali ritenevano che una “Grande Partizione” separasse
natura e cultura, anima e corpo, umani e animali, coloro che sanno e
coloro che credono. Così, per oltre quattro secoli abbiamo creduto
che il nostro mondo, la nostra conoscenza e il nostro modo di vivere
fossero superiori agli altri e che tutti, prima o poi, sarebbero
diventati come noi. Un'idea insolente, che ha giustificato la
spoliazione e il sistematico sterminio delle “culture altre”,
extraoccidentali o interne ai nostri confini che fossero: dagli
indigeni alle streghe, dai pogrom contro i migranti agli ebrei
dell'Europa nazista, dalla schiavitù coloniale alle civiltà
contadine. Oggi l'egemonia occidentale non persuade più nessuno:
nemmeno gli occidentali. C'è voluto più di un secolo per capire che
il mondo che avevamo costruito non era né il migliore, né il solo
possibile. L'ultima grande stagione mondiale di lotte ha detto che se
ne può fare un altro. Dacché un altro mondo è possibile, un altro
mondo vogliamo: gli umani sono capaci di costruirne un numero infinito
e molti di questi già popolano il pianeta. Ed è solo perché molti
mondi diversi dal nostro sono già reali, che altri mondi possibili
sono immaginabili. L'orizzonte chiuso e soffocante del capitalismo,
quest'impressione di destino segnato che oggi ci fa accettare
l'inaccettabile, non è che un'illusione ottica. Dobbiamo tornare
all'idea di inventare “qualcosa di meglio per tutti”, a una
rivoluzione tutta da ripensare
L'ARTICOLO COMPLETO <http://comune-info.net/2015/02/mondi-reali/>
DI STEFANIA CONSIGLIABILE
<http://comune-info.net/2015/02/mondi-reali/>

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