On 20/01/2015 13:28, bomboclat@??? wrote:
> sul come rendere piu' aperto allo straniero il meeting, beh, a pisa maghun
> e goldstein parlarono in inglese e nessuno si lamento', e' vero che i seminari
> della comunita' sono sempre proposti in italiano, pero' tanti di noi parlano
> tranquillamente inglese se richiesto dalla situazione e nell'informalita'
> potrebbe non essere un problema.
> percio' gli si spiega che ufficialmente l'italiano e' la lingua ma
> volendo si possono trovare anglofoni e forse tra i relatori c'e' chi e'
> disposto a ripetersi in inglese se c'e' un audience, ma questo gia'
> sta ai relatori piu' che a me.
> insomma, io ci proverei, finche' non arrivano stranieri non penso si
> sentira' la necessita' dell'inglese, percio' famo arrivare sti amichetti
> europei e di conseguenza reagiremo. no?
> a cazzo di cane, :D
Alcuni amici/colleghi/compagni irlandesi (e forse spagnoli) sarebbero
molto interessati a venire ad hackit. Glie ne ho parlato molto e loro
sarebbero disposti a farsi un giro per quelle date in Italia, con
l'occasione di vedere Napoli (anche se il caldo li scoraggia un
po'...tse`, irlandesi!)
Il problema pero` che mi ponevano era appunto quello dei talk, se
sarebbero stati in grado di capirci qualcosa. Io ho risposto che, una
volta stillata la lista talk, non ci sarebbero stati problemi nel
chiedere al relatore dei talk, a cui sono interessati, di farlo in
inglese, proprio perche` quasi tutti parlano/capiscono l'inglese.
Quindi secondo me la situazione c'e` e va affrontata, secondo me anche
in maniera 'a cazzo di cane' (cit. bombo) va benissimo, basta pero` che
ci sia consenso su questa cosa.
Se poi si riesce ad avere il traduttore simultaneo FM/sarcazzo, sarebbe
il top.
--
Anathema
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