http://paterlini.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/01/19/disagio-gaffe-e-culattoni/
di Piergiorgio Paterlini
19 gen Disagio, gaffe e culattoni
Non c’è problema, io lo ripeto. Lo ripeterò fino alla tomba.
Se Ignazio La Russa urla “culattone” ad Angelo Antinoro – lo studente
intervenuto al famoso convegno della Regione Lombardia – come si deve
definire questo gesto? Le parole possono essere mille. Ma di sicuro
fra queste non può starci “gaffe”. Perché gaffe è una cosa che ti
scappa involontariamente, una cosa che in genere fa ridere (anche se
non sarebbe politicamente corretto). Urlare culattone a un ragazzo che
sta pacatamente intervenendo a un convegno è una scelta peggio che
incivile, intollerabile, bestiale. Ma i giornali scrivono “gaffe di La
Russa”. Di più non ce la fanno.
È come per “disagio”. Disagio – l’avrò scritto un miliardo di volte,
ormai – per Trenitalia è se un treno ha 200 ore di ritardo ed è
bloccato senza riscaldamento in mezzo alla neve (”ci scusiamo per il
disagio”). Ma il guaio è che per Pippo Civati, ad esempio, “disagio”
è, ancora questa mattina in un’intervista televisiva, la parola esatta
per definire il casino, il marasma, l’iradiddio che ci sono nel Pd.
Civati parla di scissione, di valori traditi, di un partito di
centrosinistra che è diventato di centrodestra, insomma, se
permettete, di una piccola o grande tragedia. Caso mai. Ma per lui si
tratta di “disagio”.
Meno male. Pensare che ero preoccupato. Preoccupato per gli insulti
razzisti sempre più violenti e sempre più frequenti, per il disastro
del Pd, per il disastro nazionale e internazionale del governo. Invece
si tratta solo di qualche gaffe e di un po’ di disagio. Cosa volete
che sia.