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La splendida ipocrisia sulla passerella di Parigi


La marcia per l'unità di Parigi, con più di 40 leader mondiali: puro
'doppiopesismo' occidentale su libertà di parola e lotta al terrorismo.
[Pepe Escobar]

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Redazione

giovedì 15 gennaio 2015 22:11

<http://sputniknews.com/> sputniknews.com


<http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=114604&typeb=0&La-splen
dida-ipocrisia-sulla-passerella-di-Parigi#ShowComment> Commenta

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Immagine: © REUTERS/ Philippe Wojazer, via SputnikNews.com

http://megachip.globalist.it/Images/pix.gif

Immagine: © REUTERS/ Philippe Wojazer, via SputnikNews.com

La marcia per l'unità di Parigi, a cui hanno partecipato più di 40 leader
mondiali, ha svelato l'approccio del "doppiopesismo" occidentale relativo
alla libertà di parola e alla battaglia contro il terrorismo.

di Pepe Escobar.



Pechino, 12 gennaio (Sputnik) - Che sorta di ineguagliabile parata di
ipocrisia politica. La vista del Generale Hollande, conquistatore del Mali;
David d'Arabia Cameron; Angela "Lasciate morire gli ucraini dell'Est"
Merkel; Ahmed "Assad deve andarsene" Davutoglu; persino Re Sarko I,
Liberatore della Libia; senza dimenticare Bibi "Soluzione Finale" Netanyahu
- tutti a marciare per la "libertà", "la libertà di parola" e la "civiltà"
contro la barbarie nelle strade di Parigi farebbe provare orrore per la
ripugnanza ogni sostenitore di sicura fede della tradizione intellettuale
occidentale, da Diogene a Voltaire, da Nietzsche a Karl Kraus.

Visto dall'Asia, quest'atto di pirateria è parso ancora più grottesco. E non
meravigliatevi di un mixage diventato virale attraverso l'Asia
sudoccidentale - patria delle reti sociali arabe; la "marcia per l'unità" di
Parigi associata a quella di Hitler e dei nazisti mentre camminano tronfi
con la Torre Eiffel sullo sfondo.


http://megachip.globalist.it/QFC/NewsExtra_229770.jpg

Qui c'è tutto il
<http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=114554&typeb=0&Solidali
-con-la-stampa-libera-altre-vignette-blasfeme> dibattito sulla "libertà di
espressione" racchiuso in poche parole. Lo avrebbero permesso sulla
copertina di un giornale occidentale, satirico o meno che fosse?

Uno dei più grandi imbrogli che le élites dominanti della civiltà
occidentale sono riuscite a portare a termine è stato il mito della "libertà
di parola" -alla pari con il mito di un mercato "libero". "Libero", sì, ma
nella misura permessa dai Dominatori dell'Universo. Ogni discorso che
attacchi i crimini atlantisti, denunci il sistema di doppi o tripli pesi e
misure, e metta in dettaglio roba davvero grave - dai crimini finanziari ai
crimini di guerra e, in maniera cruciale, il terrorismo supportato
dall'Occidente, viene inesorabilmente ridotto al silenzio.

Perciò, diffamare l'intero Islam, cioè 1,6 miliardi di musulmani en masse,
diventa accettabile o, almeno, tollerato. Ma denunciare il Sionismo è
"anti-semitismo". "Libertà di stampa"? La rete televisiva iraniana Press TV
viene proibita attraverso tutti i domini informatici atlantisti. RT viene
abitualmente derisa come portavoce di una dittatura "malvagia". Questi
"leaders", difenderanno la "libertà di parola" nel Donbass o a Damasco?
Scordatevelo.



I "nostri" bastardi che vivono nella NATO

Si può sostenere che la ciliegina sulla torta letale fosse il "sostegno"
alla Francia offerto dalla Casa Reale saudita, che ha appena fatto eseguire
la prima serie (50 di 1.000 frustate) della fustigazione pubblica del
bloggerRaif Badawi. Il suo crimine: un sito web a favore di quella così
tanto preziosa "libertà di parola", tranne che in Arabia Saudita.

Oh - gridano all'unisono le orde illuminate - ma loro sono un "regno
conservatore"! Loro sono certamente uno degli alleati chiave dell'Occidente,
sia er tutto quel petrolio che per essere un favoloso mercato per i nostri
burattini che forniscono armi. Loro sono i nostri "bastardi". Perciò, sì,
loro la passano liscia su tutto.

La differenza è che ora i Dominatori dell'Universo non possono ingannare
tanto facilmente la travolgente maggioranza del Sud Globale, che capisce
quanto stentata sia qualsiasi sostanziale differenza tra la Casa Reale
saudita, la miriade di declinazioni di Al-Qa'ida e l'IS/ISIL/Daesh - il
falso califfato ora in possesso del "Siraq".

Le radici di tutto l'inferno jihadista, fondamentalmente, sono nel
Wahhabismo medievale, e nella sua primitiva, intollerante interpretazione
dell'Islam. Finora, non è stato possibile neanche iniziare a discutere di
questo fenomeno nell'industria della comunicazione occidentale. Niente
"libertà di parola" qui. La Casa Reale saudita e gli assortiti plutocrati
del Golfo sono i "nostri" bastardi. Stanno persino aiutando la coalizione
guidata dall'Impero del Caos per combattere il Daesh!

Addirittura gli intellettuali francesi che erano soliti far ragionare sul
jihadismo, come Olivier Roy, si stanno interrogando sul "collegamento tra
l'Islam e la violenza". Domanda errata: non sull'Islam, ma
sull'ideologia/proselitismo esportati dai sauditi.

La società francese non è internamente "minacciata" da una presenza
musulmana - benché sia in effetti minacciata da una islamofobia esacerbata.
Il problema chiave è che la Francia non sa come integrare la sua popolazione
musulmana, fare qualcosa che permetta ciò che il sociologo Farhad
Khosrokhavar descrive come "terroristes maison". Questi hanno fatto in modo
che in Francia i terroristi comincino come ladruncoli insignificanti,
de-islamizzandoli e poi ri-islamizzandoli dagli Imam di quartiere e,
soprattutto, dalla devastazione causata dall'Impero del Caos e dalla NATO
sulle terre dell'Islam.

La NATO, che ricomprende la Francia, ha fatto di tutto: dal bombardamento di
civili (Libia) al finanziamento/fornitura di armi/"sostegno" ai cosiddetti
"ribelli moderati" in Siria. E non va molto meglio sul fronte della libertà
di parola. Secondo il tribunale di BRussell, dall'invasione/occupazione USA
in Iraq del 2003, almeno 404 sono stati i giornalisti uccisi; 374 di essi
erano iracheni. Questi non sono stati propriamente pianti dalla banda
atlantista amante della libertà. Come neppure un numero di 1.000.000 e oltre
di civili iracheni decimati dall'Impero del Caos in più di tre decenni di
furia imperiale. Senza dimenticare le 200mila vittime siriane della Guerra
"Assad deve andarsene".



Dov'è il nostro Patriot Act?Sul fronte del "contro-terrorismo", il circo
post- Charlie sarà un regalo che continuerà a fruttare, in piena modalità
"guerra alla terra". Tutti i suoi presunti esecutori sono comodamente morti
- perciò non c'è alcuna possibilità di ricostruire la vera storia. Potrebbe
essere stata l'Al-Qa'ida della penisola araba; potrebbe essere stato un
lavoro spartito tra AQAP e IS/ISIL/Daesh; potrebbe essere stato un commando
jihadista che ha agito da professionista finché, come ha ammesso il ministro
degli Interni francese Bernard Cazeneuve, non ha compiuto l'"errore fatale"
- che gentili! - di lasciare una carta di identità nella Citroën usata per
la fuga e poi abbandonata.

Il Ministero della Paura ha emesso un allarme mondiale sulla "costante
minaccia di azioni e violenza terrorista contro cittadini e interessi USA in
tutto il mondo". Si terrà un vertice sulla "sicurezza" alla Casa Bianca il
18 febbraio - proprio mentre il ministro degli Interni francese accentua la
necessità per l'Europa di "scambiare informazioni" sulle persone di ritorno
dal "Siraq".

A nessun "esperto" viene prima di tutto in mente che sia stato l'«Occidente»
a creare il parco giochi affinché "queste persone"andassero ad affinare le
loro capacità jihadiste.

Re Sarko I, come era da prevedere, è in un momento fortunato. La sua nuova
manipolazione è "guerra di civiltà" - che poi è essenzialmente un prodotto
francese preso dalla "guerra sulla terra" di Dubya, e sta spianando la
strada a un Patriot Act francese. Il vero gioco, tuttavia, non ha niente a
che fare con la "democrazia" o con la "libertà di parola" - senza
tralasciare la "guerra di civiltà". E come previsto, l'unica risposta
occidentale è la moltiplicazione dei tentacoli dell'idra sul
controllo/sicurezza orwelliani - una prospettiva senza futuro dato che
rifiuta di indirizzarsi alle reali radici a causa del jihadismo.

Prossima uscita: una Guantánamo prodotta in Francia e sponsorizzata da Dior.
Ringrazio il Signore per averci dato così tanti brillanti politici a
proteggerci.





I punti di vista espressi in quest'articolo sono solo dell'autore e non
riflettono la posizione ufficiale di Sputnik.



Fonte: <http://sputniknews.com/columnists/20150112/1016795879.html>
http://sputniknews.com/columnists/20150112/1016795879.html

Traduzione a cura di Francesco Giannatiempo, della rete Tlaxcala.