[NuovoLab] Eurofighters italiani in operazione anti-Russia

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Autor: ugo
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Eurofighters italiani in operazione anti-Russia

— Antonio Mazzeo, 1.1.2015

La missione Nato. Quattro caccia italiani nei cieli del Baltico per i
pattugliamenti dell’Alleanza alla frontiera esteuropea


Il 27 dicem­bre scorso quat­tro cac­cia mul­ti­ruolo Euro­fighter «Typhoon»
dell’Aeronautica mili­tare ita­liana sono giunti nella base lituana di
Siau­liai per par­te­ci­pare alla Bal­tic Air Patrol (Bap), l’operazione
Nato di «pat­tu­glia­mento» e «vigi­lanza» dei cieli del Bal­tico e di
difesa aerea di Esto­nia, Let­to­nia e Litua­nia, part­ner orien­tali
dell’Alleanza atlan­tica. I cac­cia, gli equi­paggi e il per­so­nale
impe­gnati nella mis­sione che durerà sino all’aprile 2015 pro­ven­gono dal
4° Stormo dell’Aeronautica di Gros­seto, dal 36° Stormo di Gioia del Colle
(Bari) e dal 37° Stormo di Trapani-Birgi.

Da ieri 1 gen­naio, inol­tre, l’Italia ha assunto il comando della Bap,
mis­sione Nato a cui par­te­ci­pano anche 4 Mig-29 delle forze armate
polac­che schie­rati anch’essi a Siau­liai, 4 «Typhoon» spa­gnoli di base
nell’aeroporto mili­tare di Amari (Esto­nia), 4 cac­cia­bom­bar­dieri belgi
F-16 a Mal­bork (Polo­nia) e altri 4 veli­voli d’attacco bri­tan­nici
attesi nel Bal­tico entro gen­naio. I cac­cia sosti­tui­ranno i 16
veli­voli che erano stati sinora asse­gnati dal Comando Nato alla Bal­tic
Air Patrol (Euro­fighter tede­schi, F-18 cana­desi, F-16 olan­desi
e portoghesi).

L’Eurofighter «Typhoon» in dota­zione all’Aeronautica ita­liana è un
cac­cia di ultima gene­ra­zione con ruolo pri­ma­rio di «supe­rio­rità
aerea» e inter­cet­tore. Con tutta pro­ba­bi­lità, il ciclo ope­ra­tivo nei
cieli del Bal­tico con­sen­tirà di testare sul campo pure il nuovo mis­sile
da cro­ciera Mbda «Storm Sha­dow», con oltre 500 chi­lo­me­tri di rag­gio
d’azione, la cui inte­gra­zione come sistema d’arma del «Typhoon» è stata
avviata nei mesi scorsi da Alenia-Aermacchi (Fin­mec­ca­nica) nel poli­gono
di Salto di Quirra, in Sar­de­gna. Gli «Storm Sha­dow» erano stati
impie­gati finora solo dai Tor­nado nelle ope­ra­zioni di guerra in Iraq
e in Libia 2011.

La Nato garan­ti­sce le atti­vità di «sicu­rezza» dei cieli delle
Repub­bli­che bal­ti­che dall’aprile 2004, sulla base di un accordo
col­let­tivo fir­mato con i governi di Esto­nia, Let­to­nia e Litua­nia.
Nel 2010 Bru­xel­les ha deciso di pro­ro­gare le mis­sioni di
pat­tu­glia­mento aereo sino alla fine del 2014, ma le Repub­bli­che
bal­ti­che hanno otte­nuto un’ulteriore esten­sione della Bap sino al
dicem­bre 2018, con la spe­ranza tut­ta­via che essa ottenga alla fine lo
sta­tus di «mis­sione per­ma­nente della Nato». Ad oggi, solo 14 paesi
dell’Alleanza hanno par­te­ci­pato alla Bap. Con l’arrivo dei cac­cia di
Spa­gna e Ita­lia per il 37° ciclo ope­ra­tivo 2015, il numero degli
alleati Nato rag­giunge quota 16, a cui si aggiun­gerà pre­sto pure
l’Ungheria con i cac­cia­bom­bar­dieri Saab «Gripen».

La grave crisi in Ucraina e l’allarme cau­sato dalla pre­sunta esca­la­tion
delle atti­vità dei cac­cia russi sul Bal­tico, ha con­vinto Bru­xel­les
a poten­ziare pro­gres­si­va­mente il numero dei veli­voli coin­volti nel
pat­tu­glia­mento del fronte orien­tale dell’Alleanza: dal mag­gio 2014
i cac­cia asse­gnati a Bap sono aumen­tati da quat­tro a sedici, men­tre
sem­pre a Siau­liai sono stati tra­sfe­riti anche sei F-15 e un
aero­ci­sterna KC-135 dell’US Air Force.

La par­te­ci­pa­zione dell’Aeronautica mili­tare alla Bap era stata
pre­pa­rata da una mis­sione ispet­tiva a Kau­nas (Litua­nia) –luglio 2013
— di una dele­ga­zione gui­data dal Capo del 3° Reparto dello Stato
mag­giore, gen. Gianni Can­dotti. I mili­tari ita­liani si reca­rono
suc­ces­si­va­mente nelle basi di Siau­liai e Amari, per con­cor­dare con
le aero­nau­ti­che di Litua­nia ed Esto­nia l’organizzazione nel 2014 di un
mini deploy­ment adde­stra­tivo con veli­voli Euro­fig­ther «per testare la
rispo­sta del sistema d’arma ai climi freddi».

Il tour ita­liano nel Bal­tico servì pure a raf­for­zare la part­ner­ship
nel set­tore industriale-militare. Alla Lithua­nian Air Force, tra il 2006
e il 2008, Ale­nia Aero­nau­tica (Fin­mec­ca­nica) aveva con­se­gnato tre
veli­voli da tra­sporto tat­tico C27J «Spar­tan», le cui «capa­cità» furono
pub­bli­ca­mente apprez­zate dal coman­dante dell’Aeronautica lituana, gen.
Edvar­das Mazei­kis in una nota del Mini­stero della difesa: «Pro­prio tale
capa­cità offre un’importante pos­si­bi­lità di con­creta coo­pe­ra­zione,
nell’immediato, nel set­tore dell’addestramento dei piloti lituani presso
il Natio­nal Trai­ning Cen­ter di Pisa e, in pro­spet­tiva, per la
con­di­vi­sione di espe­rienze ope­ra­tive e manu­ten­tive». Nell’autunno
del 2012, un’altra azienda del gruppo Fin­mec­ca­nica, Selex Sistemi
Inte­grati, aveva for­nito il sistema di gestione del com­bat­ti­mento
«Athena» e le cen­trali di tiro «Medusa» MK4/B per i nuovi pat­tu­glia­tori
della classe «Fly­ve­fi­sken» della Marina mili­tare lituana.

Con la par­te­ci­pa­zione alla Bal­tic Air Patrol, l’Aeronautica mili­tare
vede cre­scere ulte­rior­mente il pro­prio ruolo a livello
inter­na­zio­nale. Attual­mente i cac­cia ita­liani sono impe­gnati pure
nel pat­tu­glia­mento dei cieli dell’Islanda (a rota­zione con altri
part­ner Nato), della Slo­ve­nia e dell’Albania. Si tratta di un impe­gno
finan­zia­rio assai one­roso che nes­sun part­ner euro­peo della Nato ha
finora voluto assu­mersi. L’Aeronautica è impe­gnata infine anche nelle
ope­ra­zioni di guerra con­tro l’Isis, gra­zie a un veli­volo per il
rifor­ni­mento in volo KC-767, due aerei senza pilota «Pre­da­tor A» e 4
cac­cia­bom­bar­dieri Tor­nado, schie­rati in Kuwait e Iraq. Da Gibuti, in
Corno d’Africa, decol­lano quo­ti­dia­na­mente due droni «Pre­da­tor» del
32° Stormo di Amen­dola (Fog­gia), con­tri­buendo alle ope­ra­zioni Ue
e Nato con­tro la pira­te­ria e a quelle delle forze armate somale con­tro
le mili­zie isla­mico radi­cali Al Shabab