Aiutiamo le donne di Kobanè!
Il Cisda (Comitato italiano sostegno donne afghane) è un'organizzazione
molto seria, che conosco da tempo e acui do da anni il 5 per mille.
Ciao
Sandra
-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto: Delegazione CISDA a Suruc
Data: Wed, 17 Dec 2014 19:59:21 +0100
Mittente: Cisda Onlus <cisdaonlus@???>
A: undisclosed-recipients:;
Carissimi amici,
nel corso di un incontro a Londra tra alcune esponenti del CISDA e
alcune militanti curde di Suruc è nato il progetto di una delegazione
composta da attivisti politici afghani e compagne del CISDA che si rechi
tra febbraio e marzo 2015 a Suruc.
Questa collaborazione fa ovviamente seguito alla grande mobilitazione
organizzata in Afghanistan per il 1° novembre (Giornata Internazionale
per Kobané), che ha visto manifestazioni con migliaia di persone in ben
7 province afghane, a sostegno dell’eroica resistenza di Kobané.
La delegazione – che favorirà l’incontro diretto tra attivisti politici
curdi e afghani, con l’obiettivo di un sostegno politico vicendevole –
avrà anche il compito di portare aiuti economici all’esausta popolazione
curda di Kobané rifugiatasi a Suruc.
Il Cisda ha stabilito un modesto sostegno economico all’iniziativa eil
pagamento delle spese di viaggio per i due delegati afghani, fermo
restando che le compagne del Cisda pagheranno di tasca propria le spese
legate al viaggio.
Per permetterci di raccogliere una somma significativa da portare a
Suruc vi chiediamo di fare una donazione sul conto*CISDA – BANCA
POPOLARE ETICA – **IBAN: IT64U050180160000000113666****- causale
“sostegno Kobané”.*
La situazione dei profughi di Suruc è qui descritta da Goria
Geretto(CISDA), che sta seguendo il progetto della delegazione:
/La situazione a Suruc e in generale lungo il confine, al momento è
questa: migliaia di sfollati di Kobane, circa 200.000, e 50.000 nel
campo profughi di Soruc: povertà assoluta, assenza totale di aiuti
umanitari da parte del governo turco - che addirittura ostacola le
operazioni di soccorso della popolazione di Suruc e dintorni ed ha
perfino imposto ai rifugiati del campo di pagare l'elettricità - né da
parte delle Nazioni Unite, ostacolate dal governo turco, e che a quanto
sembra, stanno aiutando solo una piccolissima parte dei rifugiati, circa
6mila./
///Hanno bisogno di tutto: dal cibo ai vestiti, ai mezzi ... ai soldi
(presumo dunque che preferiscano ricevere aiuto in denaro, non penso
raccolgano materiale vario e poi lo trasportino lì, ma di questo mi farò
spiegare meglio), e soprattutto, come ha ribadito anche Zennure, c'è
bisogno di volontari - non solo per richiamare l'attenzione dei media a
livello internazionale, ma anche per aiutare e dare un cambio ai
volontari sul campo, stremati e bisognosi di un cambio e di rinforzo,
che si coordinano e autogestiscono in autonomia nonostante l'ostracismo
del governo turco. C'è un centro culturale a Soruc che funge da sede per
i volontari - e dove tra l'altro alloggiano. Stabiliscono un 'task' la
mattina, e alla sera, i volontari e attivisti sul campo devono riportare
info alla sede./
///Tantissima e straordinaria solidarietà da parte dei villaggi locali,
e dei curdi provenienti da tutte le aree della Turchia che raggiungono
Soruc e Kobané per dare una mano. I rifugiati e gli abitanti di Kobané
possono contare solo sull'aiuto di questi abitanti dei villaggi vicini,
vista l'assenza totale di NGOs o aiuti governo turco, che donano tutto
quel poco che hanno, dal cibo a vestiti, ecc./
///Straordinario il ruolo delle donne in tutto questo//.//Sono molto
attive, spesso sono loro a coordinare gli aiuti e attività, e di notte
forniscono aiuti a Kobané lungo il confine che è controllato dall'
esercito turco, riuscendo a far passare beni al di là del confine; di
notte infatti i militari turchi stanno rinchiusi nei loro gabbiotti, per
paura di uscire, quindi è l'unico momento per poter passare aiuti per
gli abitanti di Kobané./
///Si è parlato di una vera e propria 'Women Revolution', in cui le
donne hanno raggiunto dei ruoli chiave, al pari degli uomini//./
///Tra i rifugiati di Soruc ci sono i parenti, genitori, fratelli ecc di
quelli/e rimasti/e a combattere a Koban//é…//quindi sui tetti delle
case, seguono l'evolversi della situazione e dei combattimenti a
Kobane.//.//. a poca distanza./
//
*Vi inviamo anche l’appello del governo cantonale del Rojava, che indica
con chiarezza quali sono le necessità umanitarie dell’area:*
Il problema più grande è la mancanza di *_acqua potabile_*. Dall’inizio
della rivolta popolare in Siria, l’erogazione dell'acqua di Kobanê, che
viene controllata centralmente dallo Stato, è stata interrotta. La
popolazione di Kobanê ha costruito una rete idrica alternativa per
rifornite la cittadinanza. Come risultato degli attacchi delle milizie
terroristiche dell’ISIS, anche questa fonte d’acqua è stata distrutta.
Attualmente, chi resiste a Kobanê riesce ad avere acqua solo dai pochi
pozzi, purtroppo non potabile. Viene quindi utilizzata solo per la
pulizia e l’igiene personale. L'acqua potabile è attualmente disponibile
solo in bottiglie PET chiuse. Tuttavia le riserve si stanno esaurendo.
Ugualmente abbiamo bisogno di *_cibo_*, in particolare di grano e farina
con cui almeno possano essere soddisfatte le esigenze di base. La
preparazione del pane, finora gestita dalla amministrazione comunale, è
caduta sotto il controllo dell’IS, con tutte le scorte di farina.
Un altro problema è l'*_elettricità_*. Fino agli attacchi dello Stato
islamico, la popolazione ha ottenuto energia elettrica tramite
generatori. Tuttavia, IS ha attaccato e distrutto il deposito di
carburante per i generatori. La mancanza di carburante non solo causa un
problema per gli alimentatori, ma costituisce un serio problema durante
la stagione invernale. Inoltre, vi è una mancanza di *_abbigliamento
_*invernale, soprattutto giacche e scarpe. Quando le persone sono
fuggite dai loro villaggi, hanno dovuto lasciare tutti i loro vestiti e
i loro averi.
L’*_assistenza medica_* sta diventando un problema serio. I tre ospedali
esistenti sono stati tutti distrutti. Attualmente solo una casa
abbandonata funziona come un rifugio temporaneo per la cura dei pazienti
che sono curati solo da un medico volontario. A causa della mancanza di
*_medicine_* non è possibile trattare molte malattie. Sebbene alcune
attrezzature mediche sono disponibili, non possono essere utilizzati in
interventi chirurgici importanti in quanto manca l’elettricità.
Stimiamo che la popolazione di Kobanê possa resistere solo un altro mese
con le attuali scorte di cibo, acqua e combustibile. Tuttavia,
l'afflusso di persone provenienti dalla Turchia che ritornano a Kobanê
per sostenere la resistenza rende difficile fare una previsione precisa.
*Il nostro obiettivo è di fare appello al pubblico internazionale con
questa lettera.
Chiediamo:
La creazione di un corridoio per gli aiuti umanitari sotto il controllo
delle Nazioni Unite
Delegazione internazionale di esperti per esaminare la situazione in Kobanê
Garantire acqua potabile e cibo.
L'invio di squadre internazionali di medici per le cure mediche
Attrezzatura tecnica per la ricostruzione della città*