[Intergas] Fwd: #iostoconEmra: liberate subito Emra Gasi dal…

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Szerző: Sandra
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Tárgy: [Intergas] Fwd: #iostoconEmra: liberate subito Emra Gasi dal cie di Bari. Sottoscrivi l'appello

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sandra

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Oggetto:     #iostoconEmra: liberate subito Emra Gasi dal cie di Bari. 
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Data:     Fri, 5 Dec 2014 00:19:09 +0100
Mittente:     Melting Pot Europa <redazione@???>
A:     sandra.cangemi@???




    Per Emra e per tutti i giovani nati e cresciuti in Italia costretti
    ancora a sentirsi "stranieri"


Che le leggi italiane in materia di immigrazione e cittadinanza siano un
groviglio di ingiustizie e paradossi non è certo una novità. A volte
però, ormai troppo spesso, le prassi amministrative di chi queste leggi
dovrebbe "almeno" rispettare, riescono a spingersi oltre, rendendo ancor
più feroci gli effetti delle norme: quelle in materia di immigrazione e
quelle che dovrebbe riconoscere a chi non ha visto nella sua vita altro
paese che l’Italia, un passaporto italiano.

E’ così che è avvenuto anche nel caso di Emra, un ragazzo di 22 nato in
Italia, residente a San Donà di Piave e oggi rinchiuso nel CIE di Bari
Palese.

Erano i primi anni ’90 quando i genitori di Emra, cittadini "jugoslavi"
lasciavano il loro paese a causa della guerra nei Balcani, per
rifugiarsi in Italia. Ed è poco dopo il loro arrivo, nel 1992, a
Secondigliano (NA), dove avevano stabilito la residenza, che nasceva
Emra. Poi la famiglia intera, si trasferì in uno dei campi profughi di
Mestre, dove, grazie al lavoro della Cooperativa Caracol e del Comune di
Venezia, impegnati in un progetto di superamento della "forma campo",
vennero guidati nell’acquisizione di una abitazione, così come altre
quattrocento persone.
Stabilitainsieme alla sua famiglia la residenza a San Donà di Piave nel
2000, Emra venne così iscritto nella "carta di soggiorno" del padre.
Ma è quattro anni fa, con il compimento della maggiore età, che la vita
di Emra, come accade ad altre migliaia di giovani nati qui, deve fare i
conti con la spietata normativa italiana.
Suo padre muore, lui non è cittadino jugoslavo (serbo), ma per l’Italia
non esiste. Perché nonostante i certificati di nascita e gli attestati
di iscrizione anagrafica che testimoniano una vita intera passata in
Italia, *per le autorità italiane è straniero*, "entrato irregolarmente"
e per questo dovrebbe essere espulso in un paese che non ha neppure mai
visto. La Prefettura di Venezia ha infatti emesso nei suoi confronti un
provvedimento di espulsione seguito da un ordine di trattenimento emesso
dal Questore, nonostante le autorità serbe avessero accertato che Emra
non era cittadino serbo.

Ad aggravare ancor di più una situazione già pesantemente segnata ci ha
pensato il Giudice di Pace chiamato a convalidare il provvedimento di
espulsione ed il trattenimento presso il CIE di Bari Palese dove Emra è
rinchiuso dal 25 novembre..
In palese violazione della normativa vigente ed in contrasto con la
consolidata giurisprudenza in materia, infatti, non è stato preso in
considerazione quanto disposto dall’art 13 comma 2 bis del TUI che
impone una attenta valutazione sulla natura dei vincoli familiari
dell’interessato (Emra ha qui tutta la sua famiglia), sulla durata del
suo soggiorno nel territorio nazionale (Emra è qui da tutta la vita)
nonché sull’ esistenza di legami familiari, culturali o sociali con il
suo Paese d’origine (che è l’Italia perché Emra non ha mai visto la
Serbia). Proprio in questi giorni è stato depositato dall’Avv. Uljana
Gazidede <http://www.meltingpot.org/+-Avv-Uljana-Gazidede-+.html> (che
collabora con Melting Pot Europa), il ricorso contro questo illegittimo
provvedimento di espulsione. Ma non basta. Si tratta dell’ennesima
vicenda che racconta come l’immediato riconoscimento dello /ius soli/ e
la chiusura di tutti i CIE non siano più rinviabili.

*Per Emra, così come per le centinaia di persone rinchiuse nei CIE e le
migliaia di giovani che rischiano di trovarsi nella sua stessa
situazione, chiediamo giustizia.*


      Liberate subito Emra Gasi


Sottoscrivi l’appello
<http://www.meltingpot.org/IostoconEmra-Liberate-subito-Emra-Gasi-dal-CIE-di-Bari.html#.VIDItMlZiSo>



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