http://www.connessioniprecarie.org/2014/12/01/il-paradosso-della-ricchezza-e-della-poverta/
[Risposta a Il paradosso delle due Italie: ricchezza privata record (a 
4mila miliardi) e debito pubblico ai massimi 
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-11-30/il-paradosso-due-italie-ricchezza-privata-record-a-4mila-miliardi-e-debito-pubblico-massimi-171629.shtml?uuid=ABZXB3JC 
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Il paradosso della ricchezza e della povertà
Care italiane e cari italiani oggi vi comunichiamo una bella notizia: 
siamo ricchi! Come dite? Non è così? Allora siete vittime di quello che 
«Il sole 24 ore» definisce un paradosso. Riportando quanto scritto in un 
rapporto della Banca nazionale del lavoro, il valente giornalista del 
quotidiano di Confindustria si stupisce del fatto che la ricchezza 
privata sia in aumento, arrivando a superare il periodo pre-crisi. Ci 
dice che, alla fine di marzo di quest’anno, noi italiani avremmo 
posseduto una disponibilità finanziaria pro capite di circa 65 mila 
euro, superando francesi e tedeschi. Questo senza contare la ricchezza 
immobiliare.
È interessante sapere tutto questo, soprattutto quando paghiamo le 
bollette e facciamo la fila al nostro discount di fiducia: da domani 
caviale e champagne per tutti!
Ma continuando a leggere l’articolo si scopre anche altro: di questa 
ricchezza la metà è in mano al 10% delle famiglie italiane, che da sole 
detengono circa 2000 miliardi di euro, più o meno quello che è il nostro 
debito pubblico. Altro che Superenalotto. E ripetiamo, escludendo 
fattori come il patrimonio residenziale, che viene stimato in più di 
6000 miliardi di euro.
Per questo «Il sole 24 ore» definisce questa situazione il paradosso 
delle due Italie. Ogni paradosso, tuttavia, per essere tale ha bisogno 
di due affermazioni entrambe vere che si smentiscono l’una con l’altra.
Una di queste affermazioni la sentiamo ripetere tutti i giorni da molti 
anni a questa parte: c’è crisi per tutti, siamo tutti sulla stessa 
barca, dobbiamo fare tutti dei sacrifici poiché non esistono più 
differenze di classe all’interno della società. Affermazione che non 
trovando colpevoli di queste disparità economiche finisce nella ricerca 
di un capro espiatorio. Vengono così indicati come responsabili di 
questo impoverimento generale i cosiddetti privilegiati: i dipendenti 
pubblici fannulloni, gli immigrati che rubano il lavoro, i clandestini 
che prendono più di mille euro al mese, i dipendenti difesi 
dall’articolo 18, i bamboccioni, coloro che occupano case, ecc..
L’altra affermazione invece qual è? Che esiste una minoranza che 
continua ad arricchirsi e una maggioranza che si impoverisce? Ma come, 
le classi non erano sparite? Non può essere. Una delle due affermazioni 
deve per forza essere falsa.
Ripetiamo in coro: la colpa è degli immigrati che rubano il lavoro, 
siamo tutti sulla stessa barca, giochiamo al gratta e vinci. Noi 
vogliamo le briciole!