http://www.connessioniprecarie.org/2014/11/28/facciamo-quadrato-razzismo-istituzionale-e-violenza-fascista/
Facciamo quadrato! Razzismo istituzionale e violenza fascista
Che esistano 500 pezzi di un cosiddetto blocco studentesco, con i crani 
perfettamente a loro agio in via Lombroso, che invece di pensare, come 
dovrebbero, ai loro viaggi su Marte vogliono vomitare su bersagli facili 
la propria ignorante frustrazione, è qualcosa di sicuramente disgustoso.
Che nella loro sceneggiata tristemente neofascista abbiano coinvolto 
anche degli studenti è ancor più deprimente. Che nessuno abbia fermato 
la pagliacciata di questi esseri miserevoli, che nessuno si sia opposto 
al fatto che 90 ragazzi fossero lasciati fuori da scuola per colpa di 
500 idioti muniti di tricolore, è quasi da vomito.
Che un diritto sancito dalla costituzione, quale il diritto 
all’istruzione, venga frantumato sotto il peso di un gruppuscolo 
ignobile e scarso, è indignante. Che le istituzioni nominalmente 
preposte alla difesa di quel diritto riescano solo a indignarsi a 
posteriori, la dice lunga sulla loro dignità istituzionale, tanto 
sbandierata quando si tratta di difendere altri poteri più o meno forti.
Ma il fatto che quando si parla di rom si parli ancora di nomadi, 
nonostante vivano nel campo di Torrevecchia da 30 anni, è una leggerezza 
inaccettabile. Il fatto che le associazioni educative per difendere, 
giustamente, i bambini e ragazzi con cui lavorano da anni, debbano 
giustificarsi dicendo che lo fanno per amore di accoglienza e inclusione 
(dopo 30 anni!) non è solo miope, ma rischia di conformarsi 
indirettamente al gioco di Casa Pound e dei suoi amici. Che i rom vadano 
integrati, assimilati, è una retorica che finisce per nascondere quello 
che Casa Pound vuole ignorare: che i rom, in quel campo da 30 anni, sono 
italiani tanto quanto loro. Il buonismo umanitario finisce sempre per 
essere l’altra faccia di una retorica dell’emergenza che giustifica ogni 
obbrobrio razzista.
E che dire del fatto che si voglia negare il diritto all’istruzione a 
dei bambini di origine migrante, o nomade come sono stati definiti dai 
giornali? Ricordano qualcosa i casi di respingimenti scolastici 
(
http://coordinamentomigranti.org/2014/10/10/respingimenti-scolastici-a-bologna-presidio-martedi-14-ottobre/) 
di alunni migranti, esclusi dalla scuola perché le aule erano troppo 
piene, rimandati a casa senza neanche una spiegazione e nessun aiuto di 
come fare a iscriversi da qualche altra parte?
Inutile ribadire che tutto ciò è permesso grazie agli anni di razzismo 
istituzionale che tutti noi abbiamo alle spalle, ma che pesano come un 
macigno sulle vite di migranti e rom. L’unica risposta al razzismo di 
Casa Pound è la lotta a ogni razzismo istituzionale. Senza le 
istituzioni che giocano alla selezione su basi razziali, all’esclusione 
tecnica, al degrado progressivo della scuola pubblica non ci sarebbe 
nessuno spazio per casa Pound. Nella loro seriale inutilità quelle teste 
rasate non interesserebbero neppure a Cesare Lombroso.