Ciao a tutte/i. Roberto Meregalli è un mio amico, giornalista serissimo
e in gamba, esperto di temi ecologici e in particolare di energia. Forse
può interessarvi questo suo nuovo libro.
Ciao
Sandra
-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto: Cibo non Cibo
Data: Tue, 25 Nov 2014 23:13:48 +0100
Mittente: [Trade] <meregalli.roberto@???>
Rispondi-a: meregalli.roberto@???
Organizzazione: BCP
A: sandra.cangemi@???
Ciao a a tutte/i,
è uscito il mio ultimo libro, dedicato all'agricoltura e al cibo che ne
traiamo.
Questo libro parla di agricoltura, l’attività che ha fatto smettere gli
uomini di vagare come nomadi e li ha fatti accasare attorno ad un
fazzoletto di terra. Oggi, nelle società occidentali, sono sempre meno
coloro che coltivano, abbiamo cibo in abbondanza, anche se non sappiamo
ancora distribuirlo fra tutti gli abitanti della terra, cosicché quasi
uno su sette la sera va a dormire con la pancia inquieta.
Un numero doppio di persone invece dorme male per il motivo opposto,
perché ha la pancia gonfia da star male, e una massa che ne limita
addirittura i movimenti; perché l’industria del cibo mette sugli
scaffali alimenti troppo ricchi di zucchero, sale e grassi che
soddisfano altri nostri bisogni a danno della nostra salute.
Di questi due aspetti tratta il primo capitolo; il secondo disegna la
grande industria dei campi in Italia, Europa e nel resto del mondo:
parleremo di raccolti, di industrie di processo, di catene di
supermercati, di commercio internazionale.
Nel terzo ci affacceremo sul lato oscuro dell’agricoltura mondiale, sul
retrobottega, dove si ammassano i rifiuti, le cosiddette esternalità,
tutto ciò che non si mostra mai al cliente per non rovinare il suo
appetito. Quanto inquina l’agroalimentare? Quanto costa all’ambiente il
consumo di carne? Quanti antibiotici entrano nella pancia degli animali
allevati? Quanti fertilizzanti, quanti antiparassitari si spargono sui
campi? Nel capitolo cercheremo di rispondere a tutte queste domande.
Sono tanti i dati riportati perché si è preferito evitare discorsi
generici, ma molte sono anche le cose che non troverete e che avremmo
voluto aggiungere ma che abbiamo omesso per rendere “digeribile” il
testo. La ricchezza di dati genera il rischio di ammucchiare tante
informazioni sui pericoli del mondo del cibo col risultato di farci
sentire sempre meno capaci di affrontarli. Ma non è certo questo
l’obiettivo e nella parte finale del libro andremo oltre con lo sguardo,
per vedere nuove agricolture, già presenti ma non ancora pienamente
sviluppate, che cercano di evitare i danni e perseguono un rapporto più
rispettoso verso l’ecosistema. Parleremo quindi di agricoltura sociale,
di agricoltura urbana, di agricolture non omologate all’unica vocazione
dell’economia.
Concluderemo il viaggio con una riflessione su come il rispetto per le
piante e gli animali – nostri compagni indispensabili di vita – implichi
non solo l’esigenza di migliorare le tecniche agricole e le filiere
alimentari, ma non possa avvenire senza un cambiamento di noi stessi.
Senza la riscoperta delle nostre origini, dei legami con l’intero
creato, della nostra capacità adattiva su un pianeta che cambia e,
soprattutto della necessità esistenziale di superare il mito
dell’individuo per abbracciare quello di comunità, non troveremo la
sostenibilità, la giustizia e la felicità che cerchiamo.
Siamo entrati in un nuovo secolo, e le questioni che dobbiamo affrontare
sono diverse da quelle di cinquant'anni fa. Un nuovo paradigma
incentrato sul benessere, la resilienza e la sostenibilità deve
sostituire quello produttivista del passato per dare piena realizzazione
al diritto ad una alimentazione adeguata e per difendere le basi stesse
dell’esistenza umana. L'equazione è complessa, ma può essere risolta e
nel risolverla troveremo cibo soprattutto per la nostra anima.
La scheda è disponibilie qui
<
http://www.mceditrice.it/downloads/schede/schede_Esse/scheda_Cibo-non-cibo.pdf>
Per richieste/info e quant'altro scrivetemi.
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