Auteur: usiait1@virgilio.it Date: À: precari_roma CC: sm-roma Sujet: [Precari_roma] Un comunicato della RETE NAZIONALE SALUTE E
SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO E SUI TERRITORI E COMMENTO DELL'AVV. Bonetto
- "Eternit - l'animo del fascismo",
sulla sentenza di Cassazio
per diffusione, pubblicazione e divulgazione grazie COMUNICATI SU CASO E SENTENZA CASSAZIONE PROCESSO ETERNIT
Inserito nel comunicato sia il commento dell'Avv. Bonetto (che è un esperto nel settore e sta seguendo anche il processo sull'Ilva) sulla scandalosa sentenza sul caso Eternit della Corte
di Cassazione del 19 novembre 2014 e sotto un resoconto della Rete nazionale (della quale tra i soggetti promotori e fondatori, lo Slai Cobas per il sindacato di classe e l'Usi a livello nazionale)
per info e contatti bastamortesullavoro@??? per la rete nazionale
per il nodo di Roma "COMITATO 5 APRILE" email circolotlc@???, usiait1@???, usicons.roma@???, sede operativa a Roma Largo G. Veratti 25 presso Usicons
rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul
territorio sede di taranto bastamortesullavoro@???
cell. 347-1102638
*L'Avv. Bonetto, legale delle parti civili nel processo Ilva di operai Ilva,
lav. cimiteriali, abitanti dei Tamburi organizzati dallo Slai cobas e dello
stesso slai cobas -sindacato di classe e, ieri durante l'udienza ci ha dato
un secco e chiarificante giudizio sulla recente scandalosa sentenza
sull'Eternit:
"A Roma, dentro quell'aula c'era l'anima del fascismo. Uno dei difensori dei
padroni era dell'Utri - ed è tutto dire...
La sentenza è stata decisa in appena due ore, come se fosse già stato tutto
deciso prima.
L'aria che si respirava era all'insegna di "Rimettere ordine in questo
paese".
E' stato affermato che poichè il tempo trascorso pone un conflitto tra
diritto e giustizia, IO devo scegliere il "diritto"! Vale a dire: di fronte
a 300 morti, IO scelgo le "regole" e decido io che queste valgono mentre i
lavoratori, i loro familiari sono solo dei numeri!
Nel processo Ilva a Taranto, dobbiamo fin da subito impedire che avvenga
quello che è successo per l'Eternit".
comunicato della Rete nazionale salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e sui territori
20 novembre - la sentenza eternit richiede un cambiamento radicale alla
battaglia su questo fronte e uno dei terreni su cui esercitarla è 'la madre
di tutti i processi ' il processo di Taranto a Padron Riva e complici
La sentenza Eternit mostra senza ombra di dubbio che lo Stato borghese prima
o poi assolve i suoi padroni assassini. Le corti d'appello, la Cassazione
sono le fogna a cielo aperto in cui si consuma il più grave dei crimini,
quello di rendere legale, legittimi e impuniti le morti sul lavoro, da
lavoro, da disastro ambientale per il profitto dei padroni.
La sentenza Eternit dice che il reato di disastro ambientale "non è
perseguibile"; così come alla fine con la stessa logica non sono
perseguibili le stragi, gli assassini sul lavoro ecc..
I governi dei padroni , oggi Renzi, con pacchetti di legge rimuovono via via
anche l'obbligo dell'osservanza delle norme di sicurezza.
La Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e
territorio, ha sempre cercato di essere avanguardia e sostegno di tutti
coloro che hanno richiesto giustizia, risarcimenti,nei processi ma ha sempre
detto, fin dal primo giorno in cui è nata, che lo Stato del capitale, i suoi
Tribunali e i suoi giudici - anche quelli più impegnati e volenterosi - non
erano in grado di dare giustizia e che quindi i Tribunali non potevano
essere teatro di semplice contesa legale, ma occasione di denuncia e
scontro, uno dei terreni, non il principale della lotta di classe; perchè
solo una rivoluzione politica e di massa poteva e può mettere fine ad un
sistema che mette il profitto al primo posto ai danni della vita degli
operai, delle popolazioni nei territori.
Questa battaglia alla luce di questo processo va ripresa esplicitamente
dalla fine e per questo fine
Lavorare perchè anche i tribunali siano terreno di scontro tra masse e
stato, lavorare perchè ogni processo diventi un processo popolare, lavorare
perchè ogni occasione come questa dell'Eternit serva il lavoro per la
rivoluzione.
Il processo Eternit quindi è e deve essere uno spartiacque. Alle forze che
hanno guardato alla Rete facciamo appello ad entrare in questa nuova logica,
affinchè si costruisca insieme questa nuova fase della battaglia.
Per condurre adeguatamente questa battaglia occorre anche scegliere il
terreno su cui questo costituisca un fatto reale e un nuovo segnale. E'
evidente a tutti che il processo a Padron Riva e complici a Taranto è una
sorta di "madre" di tutti i processi di questo genere e che la sentenza
Eternit è un'indicazione che lo Stato dei padroni, attraverso la Cassazione,
dà a tutti i processi di questo genere e al processo Ilva in particolare.
Come quindi affrontiamo questo processo , che non è certo una questione che
si limita a Taranto, nè tantomeno una questione dei 'compagni di Taranto' ?
Serve la mobilitazione nazionale intorno a questo processo. Ma questa
mobilitazione non può essere come quella che già c'è stata, pur ampia, per
l'Eternit, né nei metodi né nei contenuti.
Serve una riunione nazionale a taranto nel futuro possibile e
tocca a noi che la Rete l'abbiamo proposta, animata in questi anni
convocarla anche eventualmente per dichiarare conclusa questa esperienza
nelle forme attuali e pianeficare insieme come proseguirla
rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul
territorio
bastamortesullavoro@???
20 novembre 2014