[NuovoLab] 651° ora in silenzio pe rla pace

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Szerző: norma
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Címzett: Azione Nonviolenta, Fori sociali, forumgenova
Tárgy: [NuovoLab] 651° ora in silenzio pe rla pace

mercoledì 19 mpvembre dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di genova, 651° ora in silenzio pe rla pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito
Altre info su www.orainsilenzioperlapace.org

L'Italia torna in guerra in Iraq

L'Italia invierà armi e militari nella regione di Erbil in Iraq, per rafforzare «le capacità di autodifesa dei curdi» contro l'avanzata dell'Isis: lo annuncia la ministra della difesa, Roberta Pinotti, alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.

(.) L'annuncio viene dato due giorni dopo le dichiarazioni di Obama, che ha sottolineato che "gli Usa intensificheranno .che ha il compito di l'azione contro obiettivi sia in Iraq che in Siria, nel quadro di una coalizione internazionale che ha il compito di "degradare e distruggere l'Isis".

Oltre agli attacchi aerei verranno forniti "armi ed assistenza all'opposizione siriana"

(..) Non è dato sapere quali impegni abbia assunto per l'Italia il capo di stato maggiore. Lo si può però dedurre dall'annuncio della Pinotti. L'Italia fornirà

·      «ulteriori stock di munizioni di modello ex-sovietico, provenienti dal materiale confiscato nel 1994», 


·      «armi e munizioni controcarro in uso all'Esercito italiano», 


·      un aereo KC-767 per il rifornimento in volo dei cacciabombardieri e due velivoli Predator a pilotaggio remoto, presto affiancati da «altri assetti pilotati per la ricognizione aerea». 


·      280 militari per l'addestramento e la formazione di forze curde 


·      «una cellula di ufficiali per le attività di pianificazione». In altre parole,  un comando avanzato per ulteriori operazioni militari effettuate in modo coperto da forze speciali italiane, oggi potenziate con la nascita del nuovo comando unificato istituito alla caserma della Folgore a Pisa.


L'intervento militare italiano in Iraq rientra nella strategia statunitense. I curdi che l'Italia va a sostenere sono quelli della Regione autonoma del Kurdistan, centro petrolifero in grande ascesa e sede di decine di compagnie Usa e occidentali, sotto la presidenza di Masoud Barzani, capo del Partito democratico del Kurdistan, fedelissimo degli Stati Uniti.

(.) Obama ha rimarcato che «distruggere l'Isis resta una missione difficile» e che «siamo appena agli inizi di una campagna a lungo termine». Non c'è dubbio, dato che l'Isis- costruito dai Paesi sunniti del Golfo a partire dall'Arabia saudita e dal fronte degli «Amici della Siria» , tra cui Usa, Turchia, Gran Bretagna - è funzionale alla strategia statunitense che, dopo aver demolito con la guerra lo Stato libico e aver quasi demolito quello siriano, mira alla balcanizzazione dell'Iraq, smembrandolo in tre regioni semi-autonome (curda, sunnita, sciita) o in tre distinti Stati.

In questa lunga e costosa guerra viene portata l'Italia. I soldi non mancano: nella legge di stabilità, quelle per le «missioni internazionali di pace» (leggi missioni di guerra) vengono definite «spese indifferibili».

Manlio Dinucci (Il Manifesto