[RSF] E se davvero se ne andassero tutti?

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Szerző: comune-info
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Tárgy: [RSF] E se davvero se ne andassero tutti?

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E SE DAVVERO SE NE ANDASSERO TUTTI?
<http://comune-info.net/2014/11/ayotzinapa-e-se-davvero-se-ne-andassero/>

Il massacro di Ayotzinapa sta spingendo a pensare l'impensabile. Prima
di tutto dobbiamo assumerci le nostre responsabilità: perché abbiamo
permesso che potesse accadere? Dove abbiamo sbagliato? Gli olmi non
danno pere. Quelli di Occupy Wall Street ce l'hanno detto anni fa: si
fanno richieste al governo solo se si pensa che possa accoglierle. Il
governo del Messico non può accoglierle e non le accoglierà. Que se
vayan todos! Il nostro è lo stesso grido che risuonava nel 2001 in
Argentina. E se se ne andassero tutti davvero? Ci metteremmo i nostri,
proclama svelto chi insiste nel riproporre il miraggio che per decenni
ha nutrito milioni di persone. Ora sempre meno. Molti hanno capito che
il ricambio darebbe l'illusione che tutto sia risolto. Non si tratta
solo di sostituire le canaglie che ci governano, sono le istituzioni a
essere degradate. Non basta cambiare i dirigenti e fare le riforme.
Qui comincia la riflessione da fare: certo vanno smantellati gli
apparati ma non si tratta di eliminare ogni autorità quanto di
portare la democrazia dove stanno i cittadini, perché in alto, “là
sopra” si corrompe e si trasforma nel suo contrario. Si tratta di
governar-ci perché è ormai evidente che il sistema della
rappresentanza è alle corde in tutto il mondo. Per proteggerci,
allora, cominciamo a organizzarci in ogni strada, in ogni quartiere,
in ogni comunità L'ARTICOLO COMPLETO DI GUSTAVO ESTEVA
<http://comune-info.net/2014/11/ayotzinapa-e-se-davvero-se-ne-andassero/>

IL TEMPO È ADESSO
<http://comune-info.net/2014/11/sciopero-sociale-14-novembre/>

La forma attuale del dominio costringe le persone, salvo pochissimi
eletti, a vivere un evento inedito: la desolazione, l'estraniazione
dal mondo, un'esperienza che provoca la sensazione di non sentirsi
più parte del luogo in cui si abita. Muore la politica e muoiono le
relazioni sociali. Muore la capacità di agire in comune. Nonostante
il diffuso malessere sociale, anche chi è oppresso rimane ancorato al
modello del self-made-man ed è innegabile come oggi sia davvero molto
difficile ricostruire comunità e legami di solidarietà sociale. Lo
sciopero sociale, convocato il 14 novembre in tutte le città italiane
(#14N <https://www.facebook.com/hashtag/14n>
), nell'analisi del Municipio dei Beni Comuni di Pisa, è un passo che
serve a ricostruire la possibilità di una comune capacità di agire
interrogandosi sulle pratiche di lotta e di conflitto. Sarebbe miope
non renderci conto che le pratiche devono mutarsi e rimodellarsi per
coinvolgere ed aggregare soggettività fluide e frammentate. Serve un
agire politico adeguato all'attacco ai diritti, alla democrazia e al
welfare che è cominciato da tempo ma viene ora portato a compimento
con straordinaria intensità dal governo Renzi L'ARTICOLO COMPLETO DEL
MUNICIPIO DEI BENI COMUNI DI PISA
<http://comune-info.net/2014/11/sciopero-sociale-14-novembre/>

CRISI AMBIENTALE, CLIMA E DISUGUAGLIANZA
<http://comune-info.net/2014/11/crisi-ambientale-cambiamento-climatico-disuguaglianza/>

Sappiamo bene ormai quali sono le maggiori multinazionali del mondo,
come è divisa la ricchezza nel pianeta e quali sono i responsabili
delle emissioni dei gas serra. Sappiamo anche quali sono le soluzioni
proposte (mito tecnologico, mito del mercato). Le vere soluzioni?
Cerchiamole in basso: tra i piccoli produttori e gli orti urbani che
sfamano già il 70 per cento della popolazione mondiale e tra le reti
solidali metropolitane che resisteranno al collasso delle grandi
città. UN ARTICOLO DI SILVIA RIBEIRO DA DIFFONDERE OVUNQUE
<http://comune-info.net/2014/11/crisi-ambientale-cambiamento-climatico-disuguaglianza/>

LA GUERRA CLIMATICA È COMINCIATA
<http://comune-info.net/2014/11/guerra-climatica-cominciata/>

Siamo in guerra. Lo siamo da tempo. ci invadono da terra, via mare,
dalle montagne. Ci travolgono nei nostri letti mentre dormiamo.
Sparano munizioni che non lasciano scampo: frane, esondazioni.
Cambiano i nomi dei morti, gli scenari dei paesi bombardati. Non il
canovaccio della storia. Case costruite dove non si sarebbe dovuto.
Mancata prevenzione e cura del territorio. Disorganizzazione nel
gestire l'emergenza. L'Italia è un Paese malato, un Paese in guerra.
Dobbiamo sospendere tutte le grandi opere previste nei prossimi anni e
concentrarci tutti, cittadini e istituzioni, “solo” ed
esclusivamente sul dissesto idrogeologico. Non ci sono alternative IL
COMMENTO COMPLETO DI MARCO BOSCHINI
<http://comune-info.net/2014/11/guerra-climatica-cominciata/>

DOVE COMPRARE ALLA SPINA O RIPARARE UN OGGETTO?
<http://comune-info.net/2014/11/dove-spina-riparare-oggetto/>

Botteghe, negozi, laboratori di artigiani dove ancora si riparano
oggetti rotti, ma anche luoghi dove acquistare prodotti alla spina.
Abbiamo bisogno di spazi, iniziative e mappe per la riduzione dei
rifiuti. Abbiamo bisogno di vivere relazioni, beni e servizi fuori
dall'ossessione della mercificazione. Abbiamo bisogno di idee come
questa: LA NOTIZIA COMPLETA
<http://comune-info.net/2014/11/dove-spina-riparare-oggetto/>

IL PENSIERO COME VIRTÙ
<http://comune-info.net/2014/11/pensiero-come-virtu/>

Ai bambini piace confrontarsi. Alle maestre lente piace ascoltarli:
per questo creano le occasioni oppure le colgono al volo. Prendono il
tempo che serve e ne fanno pratica virtuosa. Il pensiero critico ha le
sue scuole e i suoi orologi L'ARTICOLO COMPLETO DI ROSARIA GASPARRO
<http://comune-info.net/2014/11/pensiero-come-virtu/>

EDUCAZIONE E DOMINIO
<http://comune-info.net/2014/11/educazione-dominio/>

C'è dominio ovunque esista una asimmetria, che comporta sempre una
limitazione delle possibilità vitali di chi occupa la posizione
inferiore. C'è dominio nelle relazioni di genere, nel mondo
culturale. C'è il dominio sulla natura, il dominio sugli esseri non
umani, infine, il dominio sul bambino. Tutte queste forme di dominio
hanno un nesso essenziale tra di loro, l'educazione. Platone ed
Aristotele, che vivono in un mondo in cui gli schiavi provvedono alle
necessità materiali, non hanno nulla da dire contro la schiavitù,
che anzi giustificano. Apparentemente le cose oggi sono cambiate.
Esistono le democrazie. I sistemi democratici sono anche sistemi
capitalistici, ma il capitalismo è, per essenza, un sistema economico
violento, la cui logica di incremento costante è incompatibile con le
limitazioni imposte dal rispetto dell'etica e dei diritti umani. La
stessa pratica del voto, essenza della democrazia, viene svuotata di
significato. L'educazione ha un ruolo chiave nel sistema di dominio.
Il bambino che si sforza oggi di essere un “bravo bambino”, ossia
di conformarsi alle richieste dell'ambiente senza creare problemi,
diventerà domani un “bravo cittadino”, legittimando con la
pratica periodica del voto un sistema democratico che sempre più
viene eroso dall'interno dall'affarismo e dalla violenza L'ARTICOLO
COMPLETO DI ANTONIO VIGILANTE
<http://comune-info.net/2014/11/educazione-dominio/>

ABBIAMO BISOGNO DI DISOBBEDIENZA?
<http://comune-info.net/2014/11/educazione-dominio/>

L'articolo di Valentina Guastini, maestra, a proposito del bisogno di
disobbedire in una scuola che si perde tra normative, divieti, test e
riforme fa discutere. Di seguito l'articolo completo, nei commenti
prendono parola, tra gli altri, Bruno Tognolini, poeta e scrittore per
ragazzi, e Maria de Biase, la dirigente scolastica nota per aver
portato nella sua scuola laboratori di autoproduzione e di riciclo,
orti sinergici e merende con pane e olio L'ARTICOLO COMPLETO DI
VALENTINA GUASTINI E I COMMENTI DI BRUNO TOGNOLINI E MATIA DE BIASE
<http://comune-info.net/2014/11/educazione-dominio/>

APPRENDERE FACENDO
<http://comune-info.net/2014/10/scuola-apprendere-facendo/>

MI RIBELLO GIOCANDO CON LE PAROLE
<http://comune-info.net/2014/01/ribellarsi-facendo-4/>

Mi piace raccontare storie ai bambini. E mi piace ascoltare le loro
storie. Mi ribello giocando con le parole. Perché il linguaggio non
è solo un insieme di regole da conoscere, ma è fonte di libertà. E
un buon maestro deve esser bravo a far vedere al bambino un orizzonte
di libertà. Perché così riesce ad infondergli passione e interesse.
Con le parole, si può andare oltre, si può volare, ci si può
liberare. Ho fiducia nell'interazione tra mondo reale, parole e
immaginazione, affinché la realtà possa esser guardata e vissuta con
occhi sempre nuovi e piglio allegro e costruttivo. Affinché ci si
possa ribellare, facendo.

Se non vi piace il rumore, tappatevi le orecchie, perché qui di
sicuro si farà un gran Picasso, evitando però di calpestare il
Pratesi. Dalì c'è una visione splendida. Mirò il dito su quel
personaggio così alto e Magritte, e poi quell'altro pennuto da
sembrare un Pollock, lanciando un Dada a sei facce a quella ragazza
con due Boccioni così, poi si rese conto che gli puzzava la Capucci e
pensò di doversi fare un Duchamp, ma adesso Basquiat!

ANCHE MICHELE D'IGNAZIO, L'AUTORE DI "STORIA DI UNA MATITA" HA ADERITO
ALLA CAMPAGNA RIBELLARSI FACENDO
<http://comune-info.net/2014/01/ribellarsi-facendo-4/>

COME VORREMMO VIVERE? LETTERA AGLI AMICI
<http://comune-info.net/2014/11/lettera-agli-amici-vivere/>

"... Il bisogno di quiete è il tentativo di allontanarsi il più
possibile da ogni manifestazione politica. È il tremendo, il più
terribile risultato di un'opera di diseducazione ventennale ... Tutti
i giorni ci hanno detto che la politica è un lavoro di 'specialisti'
... Dobbiamo prepararci: come vorremmo vivere, domani? No, non dite di
essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è
successo perché non ne avete più voluto sapere!". Quando è stata
scritta questa splendida lettera? ... Nel 1944 QUI IL TESTO COMPLETO
<http://comune-info.net/2014/11/lettera-agli-amici-vivere/>

TI GONFIO QUELLA FACCIA DA STRANIERO
<http://comune-info.net/2014/11/gonfiamo-quella-faccia-straniero/>

Quando non capita a Balotelli non fa un gran rumore e non si levano
alte grida di scandalo. Eppure il razzismo che avvelena i campetti
nostrani del calcio juniores è feroce e ben più pericoloso di certi
cori televisivi e perfino delle affermazioni troglodite del presidente
della Federcalcio. È accaduto a Petrignano, frazione di Assisi.
L'arbitro aveva appena fischiato la fine dell'incontro, quando è
divampata un'improvvisa rissa. Un ragazzo ecuadoriano, intervenuto a
difendere un compagno, è stato aggredito in quanto “straniero” e
“negro”. Una volta caduto a terra, è stato poi vigliaccamente
pestato a sangue senza che nessuno dei presenti - dall'arbitro agli
spettatori - intervenisse a fermare una violenza imbecille quanto
spietata. Al ricovero in ospedale, i medici hanno parlato di rischio
serio per la vita della vittima. La mamma del giovane ecuadoriano ha
assistito atterrita e impotente dagli spalti a un'atroce
manifestazione della civiltà sportiva del paese dove ha scelto di far
crescere il suo ragazzo LA NOTIZIA COMPLETA
<http://comune-info.net/2014/11/gonfiamo-quella-faccia-straniero/>

LA MASCHERA DEL RAZZISMO ISTITUZIONALE
<http://comune-info.net/2014/11/rignano-razzismo/>

Sono invisibili quando attendono lo status di protezione
internazionale, lo sono quando promuovono percorsi di autogestione per
il diritto all'abitare e, naturalmente, quando sono sfruttati nelle
campagne. Improvvisamente, i fari si accendono sui migranti, quando
trionfa l'approccio caritatevole e buonista delle istituzioni che per
qualche giorno decidono di accoglierli, ma sempre come semplici utenti
di concessioni paternalistiche. Ecco come in molte città (a
cominciare da Bari) riemerge tutta la retorica che considera i
migranti delle vittime silenziose da accudire L'ARTICOLO COMPLETO
<http://comune-info.net/2014/11/rignano-razzismo/>

IL CATTIVO ALLIEVO <http://comune-info.net/2012/05/i-cattivi-allievi/>

Negli anni ‘90 un tizio della Banca mondiale improvvisamente diventa
direttore generale al tesoro italiano, Mario Draghi. Che promuove
subito la privatizzazione delle banche: nascono Bancaintesa,
Unicredit, Mps, oggi in crisi. Sono le banche che hanno diffuso i
«titoli spazzatura». Il signor Draghi, presidente della Bce,
mercoledì 12 è stato invitato dall'ateneo Roma Tre per celebrare il
centenario dell'economista Federico Caffè (per anni messo ai margini
da editori e grandi media e di cui Draghi è stato un pessimo allievo)
nell'Aula Magna di Economia: "L'intervento di Draghi non s'ha da
fare", hanno gridato gli studenti (#14N
<https://www.facebook.com/hashtag/14n>
). Qui un articolo di Bruno Amoroso del Centro Studi Federico Caffè:
Amoroso è stato uno degli allievi e collaboratori di Caffè; in «La
stanza rossa» (Città aperta) traccia il significato dell'avventura
intellettuale e umana dell'amico e maestro L'ARTICOLO COMPLETO DI
BRUNO AMOROSO <http://comune-info.net/2012/05/i-cattivi-allievi/>

BANCHE SPORCHE DI CARBONE
<http://comune-info.net/2014/11/soldi-sporchi-carbone/>

Ci sono storie bizzarre in giro. Ad esempio quella della recessione:
non ci sono soldi per sostenere i piccoli creditori, dicono le banche.
E i cambiamenti climatici? Di certo dovremmo ridurre l'utilizzo di
fonti come il carbone, causa per altro di aggressioni alla salute
delle persone ormai note, avvertono in molti. Intanto, il 2013 è
stato l'anno dei record per i finanziamenti da parte degli istituti di
credito privati alle compagnie che estraggono il carbone. Sì, storie
bizzarre L'ARTICOLO COMPLETO
<http://comune-info.net/2014/11/soldi-sporchi-carbone/>

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