Mercoledì 12 novembre
dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di genova, 650°
ora in silenzio per la pace
incollo il volantino che verrà distribuito.
Altre info su
www.orainsilenzioperlapace.org
non
rimpiangeremo la presidenza di Giorgio Napolitano
Giorgio Napolitano è molto avanti negli
anni, e presto lascerà la presidenza della repubblica.
La “buona educazione” e la bieca
piaggeria hanno già intonato un melenso coro di lodi, al quale
non vogliamo unirci.
Giorgio Napolitano è stato eletto il
10 maggio 2006 e rieletto nel 2013. A suo tempo il segretario
di stato USA Kissinger lo aveva definito “
Il mio comunista
preferito
”.
Il 5 aprile 2013 ha
concesso la grazia al colonnello statunitense Joseph Romano,
che era stato condannato dalla Corte d'Appello di Milano.
La vicenda è nota: nel febbraio 2003
Romano ed i suoi complici rapirono a Milano l’egiziano Abu
Omar, ospite in Italia come rifugiato politico. Abu Omar fu
torturato nella base americana di Aviano
(formalmente
territorio italiano della provincia di Vicenza, ma di fatto
territorio USA
) ed in Egitto, al cui governo i
rapitori lo consegnarono. La corte d’appello di Milano
condannò Romano per quel rapimento, ma la giustizia italiana
non riuscì a fargli scontare neppure un giorno di carcere. E
per non rischiare ecco la grazia presidenziale, uno dei primi
atti compiuti da Napolitano dopo la sua rielezione.
Nel 2012 aveva ricevuto con ogni onore
i marò Girone e Latorre, in attesa di giudizio in India, ed
oggetto di poco edificanti “tira e molla” tra il governo
indiano e quello italiano. Non risulta che altre persone
indagate per gravi reati (in questo caso il reato è
l’omicidio) vengano abitualmente ricevute al Quirinale.
15 febbraio 2014, si replica con gli
“ospiti” inopportuni del Quirinale. Questa volta si tratta di
Silvio Berlusconi, condannato per evasione fiscale e decaduto
da senatore. E non ci vengano a raccontare che è stato
ricevuto come capo di un partito: non è credibile che
l’ufficio cerimoniale del Quirinale non avesse strumenti per
far capire al pregiudicato che avrebbe fatto meglio a non
farsi vedere.
Negli anni della sua presidenza
Giorgio Napolitano non si è perso una sola parata militare del
2 giugno. Partecipavano, è vero, anche i suoi predecessori
(solo una volta Scalfaro ne sospese una, chissà perché);
compreso l’amatissimo Pertini, che però, almeno una volta, si
preoccupò di invocare: “Si svuotino gli arsenali, si riempiano
i granai”.
Giorgio Napolitano ha nominato
presidenti del consiglio Monti e Renzi, autori delle politiche
più antipopolari degli ultimi anni;
durante i suoi mandati, dotandosi di
"ampi poteri" ha, di fatto, traformato l'italia in una
repubblica presidenziale, disattendentendo ulteriormente la
nostra costituzione di cui avrebbe dovuto essere garante
Durante la
sua presidenza l’Italia, la cui costituzione “Ripudia la
guerra” ha partecipato a tre conflitti: In Iraq, in
Afghanistan ed in Libia. In nessuno di questi casi si
trattava di difendere la patria, “
sacro dovere
del cittadino”,
sempre
secondo il dettato costituzionale. E nemmeno di
“consentire,
in condizioni di parità con altri stati, a quelle
limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che
assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni.”
Erano bombardamenti sui
civili, e basta. Compiuti per compiacere gli Stati Uniti e
per fingersi “grande potenza”, e basta.
Regali all’industria
bellica, e basta.
Per
questo non rimpiangeremo la presidenza di Giorgio Napolitano.
Augurandoci che non gli succeda Roberta Pinotti….