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Comunicato CC 32/2014 - 23 ottobre 2014
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Agli operai e agli altri lavoratori avanzati
Organizzatevi e organizzate,
per prendere in mano la direzione del paese!
È l'unica prospettiva realistica ed è anche la sola prospettiva che dà
forza e continuità alle rivendicazioni e alle proteste in corso. A
quanti protesteranno in piazza sabato chiamati dalla CGIL e a quanti
sciopereranno domani chiamati dall'USB e da altri sindacati alternativi
e di base, noi comunisti dobbiamo portare la parola d'ordine di
organizzarsi per costituire un proprio governo d'emergenza, il Governo
di Blocco Popolare. Senza fare passi in questa direzione, le proteste e
le rivendicazioni non porterebbero da nessuna parte e la mancanza di
risultati alimenterebbe la rassegnazione, la disperazione e la
mobilitazione reazionaria, la "guerra tra poveri" su cui cercano di
gonfiarsi la Lega Nord di Matteo Salvini e i gruppi che scimmiottano il
fascismo e il nazismo del secolo scorso. Proprio perché non ha voluto
dedicare energie e risorse a promuovere l'organizzazione delle masse
popolari, il M5S di Beppe Grillo che aveva raccolto tante adesioni e
suscitato tante speranze si sta riducendo a un baraccone litigioso.
Nella crisi generale del capitalismo, nella borghesia è la destra che
indica la strada: il successo di Renzi nel PD e l'attrazione che il PD
di Renzi esercita su tutta la sinistra borghese lo confermano.
Mille e tutte giuste sono le ragioni per protestare contro il governo
Renzi-Berlusconi e i suoi complici. Meritorie di successo le
rivendicazioni, anche se proteste e rivendicazioni sono usate per
conservarsi in sella da complici e profittatori di regime come la
segretaria della CGIL, Susanna Camusso. Quando esponenti della classe
dominante come la Camusso sono costretti a mobilitare le masse per
regolare i conti con i loro complici, noi comunisti dobbiamo
approfittare della mobilitazione delle masse per diffondere le nostre
giuste parole d'ordine. Nella manifestazione che Susanna Camusso e la
destra che dirige la CGIL hanno finalmente promosso sabato 25, bisogna
spiegare a tutti quelli che si mobilitano che è effettivamente possibile
porre fine al governo Renzi-Berlusconi, ai governi dei vertici della
Repubblica Pontificia, alle imposizioni della Comunità Internazionale
dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti. Ma ci possono
porre fine solo le masse popolari: organizzandosi, coalizzandosi e
rendendo il paese ingovernabile ai vertici della RP fino a imporre la
costituzione di un governo d'emergenza delle masse popolari organizzate,
il Governo di Blocco Popolare [7]. A questo scopo da subito ogni azienda
capitalista deve diventare un centro di organizzazione e di
coordinamento per gli operai che vi lavorano, per gli altri lavoratori,
per tutte le masse popolari.
Renzi è l'ultima trovata dei vertici della Repubblica Pontificia. È il
figlioccio di Berlusconi e di Napolitano. Le sue mosse demagogiche, gli
80EUR in busta paga, l'anticipo della liquidazione, gli 80 EUR alle
famiglie che faranno figli sono altrettante mosse per creare consenso
attorno al suo governo che, come la Corte Pontificia che lo ha promosso,
si barcamena ancora tra l'Unione Europea e gli USA. La sua differenza
con i governi che l'hanno preceduto è la demagogia. È un governo che se
con una mano dà cinque ad alcuni, con l'altra toglie dieci agli stessi o
ad altri. Ogni idea che il governo Renzi-Berlusconi o qualsiasi altro
governo dei vertici della RP ponga fine ai disastri economici,
culturali, ambientali e sociali causati dalla crisi generale del
capitalismo, è un'idea campata in aria: per questo, al di là della loro
buona o mala fede, Landini, Beppe Grillo e compagnia non combinano
niente. La borghesia imperialista e il suo clero non possono niente
contro la crisi del loro sistema sociale. L'unico risultato reale delle
loro operazioni sono tentativi di guadagnare tempo spremendo le masse
popolari, mettendo una parte delle masse popolari contro l'altra, un
popolo contro l'altro, portando rovine e distruzioni in altri paesi,
montando uno sulle spalle degli altri.
Il nuovo presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker ha
promesso entro Natale un piano della CE per promuovere 300 miliardi di
euro di investimenti aggiuntivi in 3 anni e Renzi se ne fa un gran
vanto, come di un risultato del suo semestre di presidenza dell'UE. Ma
se anche Juncker mantenesse fede alla sua promessa e la CE mettesse
davvero in moto 100 miliardi di più all'anno, sarebbero 100 miliardi che
alimenterebbero l'economia capitalista dell'UE che oggi è un meccanismo
di produzione e compra-vendite di circa 10 mila miliardi di euro l'anno.
Nel migliore dei casi i 100 miliardi di Juncker sono un rivolo dell'1%
che si aggiunge a un fiume in piena che già stravolge e travolge la vita
di circa 500 milioni di europei, tra cui più di 30 milioni di adulti
senza lavoro. In sostanza Renzi predica che bisogna sperare in dio: che
l'1% di soldi in più iniettati dalla CE di Juncker nel fiume
dell'economia capitalista cambieranno il corso disastroso del fiume!
L'economia reale italiana va male principalmente perché l'economia reale
europea va male e l'economia reale europea va male perché l'economia
reale di tutto il sistema imperialista va male e nel malandare generale
i gruppi imperialisti americani cercano di mantenere l'ordine nel paese
base del loro potere, gli USA, scaricando il peso maggiore della crisi
sui gruppi imperialisti e sulla masse popolari degli altri paesi. I
soldi iniettati dalla CE di Juncker nell'economia reale europea non
basteranno neanche a compensare i danni provocati all'economia reale
dell'UE dalle sanzioni che la NATO ha imposto di infliggere alla Russia.
Solo gli esponenti della sinistra borghese, accecati dal loro
anticomunismo, possono credere che è possibile evitare gli effetti della
crisi del capitalismo e migliorare a vantaggio delle masse popolari la
distribuzione del reddito (la distribuzione del prodotto) pur lasciando
la produzione nelle mani dei capitalisti. L'esperienza che abbiamo
vissuto lungo tutto il secolo scorso ha confermato quello che la teoria
marxista aveva illustrato: se la produzione resta nelle mani dei
capitalisti le masse popolari riescono a spostare la distribuzione del
reddito a loro favore solo entro margini ristretti e solo se il
movimento comunista è tanto forte da far pesare sulla borghesia
imperialista e sul clero la minaccia di perdere tutto. Solo con un
ordinamento socialista della società le masse popolari hanno la
sicurezza di una vita dignitosa e di progresso, perché il potere
politico è nelle mani dei lavoratori organizzati, la produzione è fatta
non da aziende capitaliste ma da agenzie pubbliche che lavorano secondo
un piano elaborato dalle pubbliche autorità e l'ordinamento sociale
assicura una partecipazione crescente di tutta la popolazione alla vita
politica, alla conoscenza e alle altre attività specificamente umane.
Solo instaurando il socialismo porremo fine alla crisi del capitalismo
perché porremo fine al capitalismo.
La via per uscire dal disastro economico, culturale, ambientale e
sociale della crisi generale del capitalismo è la rivoluzione
socialista. È quello che noi comunisti promuoviamo anzitutto
coalizzandoci nel Partito comunista, dandoci così i mezzi della nostra
politica.
COSTITUIRE OVUNQUE NELLA CLANDESTINITÀ COMITATI DI PARTITO!
CHE I GIOVANI PIÙ GENEROSI E RESPONSABILI SMETTANO DI PERDERE TEMPO A
IMPARARE MESTIERI CHE CON TUTTA PROBABILITÀ STANTE LA CRISI DEL
CAPITALISMO NON POTRANNO NEANCHE ESERCITARE E DEDICHINO TEMPO E RISORSE
A IMPARARE A FARE LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA: A STUDIARE IL _MANIFESTO
PROGRAMMA_ DEL PARTITO E A METTERLO IN PRATICA!
VIVA I PARTITI E GRUPPI COMUNISTI CHE SOTTO TUTTI I CIELI LOTTANO PER LA
RINASCITA DEL MOVIMENTO COMUNISTA!
_**************_
_ Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[8]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [8]_].
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