e lo chiamano risarcimento.....
ma non rispondono alla domanda il governo e l'aeronautica italiani dove sono le prove sparite
e lo chiamano risarcimento
ma dovrebbero ascoltare come le ho ascoltate io le parole di un figlio che mi disse:
"Giustizia per me e mio papa' è impossibile. A lui gli arriverà eventualmente da morto, cosa se ne fa?
Laura gliela dovevano dare da vivo la giustizia.
per me la giustizia, il risarcimento sarebbe che mio padre rientri dalla porta di casa e riabbracciarlo.
Non essendo possibile io non avrò mai giustizia."
e lo chiamano risarcimento
ma non ci spiegano come mai la analisi del Marcucci su Ustica regge dopo 22 anni dalla sua morte
(analisi pubblicata dal Tirreno il 4 febbraio 1992) fruttando milioni
di euro ai familiari delle vittime di Ustica che chiamano impunemente
risarcimento e Marcucci e Ciancarella non sono
stati creduti nel penale perchè dicono non avrebbero portato quelle prove che sono le stesse
che la politica e l'aeronautica non
dicono dove sono state imboscate....e da chi......
e lo chiamano risarcimento
ma Marcucci e Lorenzini sono morti per uno strano incidente e a parte l'Associazione Rita Atria,
noi , i familiari e gli amici (quei 3400 che firmarono per la riapertura) nessuno muove un dito
per arrivare a dare loro verità e poi giustizia..
e lo chiamano risarcimento
ma io quello che posso promettere al potere è che andrò finchè vivrò alle loro porte,
griderò ancora piu' forte dove stanno le prove imboscate e concludero'
con la sentenza già scritta da Fabrizio de Andre': anche se vi credete assolti, sarete PER SEMPRE coinvolti....
aggiungendo: MA SIETE CERTI SARETE ASSOLTI? laura picchi
Ustica: "Condotte illecite" dello Stato su depistaggi
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di AMDuemila - 9 ottobre 2014
Palermo.
Riconosciute delle “Condotte illecite” riferibili a rappresentanti
dello Stato sulla strage di Ustica. Questo quanto scritto nella sentenza
del giudice monocratico di Palermo, Sebastiana Ciardo che ha condannato
i ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire i 14 familiari di
sei, delle 81 vittime morte nella tragedia aerea di Ustica il 27 giugno
1980, attorno alla quale aleggiano non pochi misteri e punti non
chiariti. Ancora non è chiaro infatti chi furono quelli che idearono e
ordinarono la strage, proprio in quel momento e in quel luogo. ''Solo
con la conclusione delle indagini penali e dopo l'individuazione delle
possibili cause del disastro – ha scritto il giudice- è stato possibile
enucleare una condotta illecita riferibile alle amministrazioni dello
Stato” che “avrebbero dovuto vigilare ed indicare altra rotta idonea da
seguire e, in ogni caso, porre in essere ogni utile accorgimento e
condotta necessaria a scongiurare la collisione” essendo a “conoscenza
che lo spazio aereo percorso dal Dc9 era interessato da operazioni
militari”. Ma soprattutto condotte illecite relative anche "alla
dimostrata attività di ostacolo e di depistaggio posta in essere, nel
corso degli anni, allo scopo di impedire una rapida e veritiera
individuazione delle effettive cause del disastro, con occultamento di
prove significative e di indizi essenziali alla scoperta della
verità'''. Il giudice ha rigettato l'eccezione di prescrizione sollevata
dai ministeri e ha citato le varie sentenze - sempre dopo i ricorsi di
altri familiari delle vittime - del tribunale, della corte d'appello e
della Cassazione.
I ministeri della Difesa e dei Trasporti sono stati quindi condannati
a risarcire con 5 milioni e 637.199 euro i 14 familiari - o eredi di
essi - di Annino Molteni, Erica Dora Mazzel, Rita Giovanna Mazzel, Maria
Vincenza Calderone, Alessandra Parisi e Elvira De Lisi morti nella
strage.
Fonte ANSA