[RSF] Clamori dalla Colombia

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Auteur: Associazione nazionale Nuova Colombia
Date:  
À: forumroma
Sujet: [RSF] Clamori dalla Colombia


28/09 - AVVOCATO DI URIBE, JAIME RESTREPO, CATTURATO DAI CONTADINI ED
ESPULSO DA TIBÚ
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/5687-2809-avvocato-di-uribe-jaime-restrepo-catturato-dai-contadini-ed-espulso-da-tibu.html>

Le provocazioni dell’avvocato uribista Jaime Restrepo, alias
Samuel, contro il movimento contadino e popolare non hanno limiti.
Questa volta il soggetto in questione ha cercato di infangare e
calunniare il IV Incontro Nazionale delle Zone di Riserva Contadina,
al quale nei giorni scorsi hanno partecipato attivamente oltre 10.000
contadini provenienti da tutta la Colombia per discutere, confrontarsi
e avanzare nella lotta per una riforma agraria e rurale integrale e
per la

pace con giustizia sociale.

Jaime Restrepo, armato, è stato catturato dal servizio d’ordine
contadino il 20 settembre scorso a Tibú, nel Norte de Santander,
mentre distribuiva con intento chiaramente provocatorio un pamphlet
contro l’Associazione Nazionale delle Zone di Riserva Contadina,
ANZORC, colmo di minacce. Consegnato alla polizia locale, ha fallito
nel suo tentativo di sabotare l’importante incontro contadino.

Non si è fatta attendere la reazione del senatore e ex narco
presidente della Repubblica Álvaro Uribe Velez, che ha twittato
difendendo il “valore civile e il patriottismo” del suo degno
compare, tentando di far passare per vittima un personaggio noto per
aver sfidato via internet in un duello all’ultimo sangue il
senatore Iván Cepeda, autore di un contundente intervento al
Congresso che ha dimostrato il legame indissolubile tra Uribe stesso
e il paramilitarismo.

Intercettazioni illegali ai delegati del governo al Tavolo dei
dialoghi dell’Avana, disinformazione e demagogia, fraseologia
guarrafondaia e provocazioni di vario calibro, tra cui quella di
Restrepo contro i contadini e le minacce ai dirigenti studenteschi
che stanno per inaugurare il 4° Congresso della FEU (Federazione
Studentesca Universitaria), fanno parte di una strategia
dell’estrema destra uribista e militarista per far fallire il
processo di pace e bloccare l’avanzata del movimento popolare
colombiano. Un tentativo disperato che è destinato a fallire.

23/09 - SENATORE CEPEDA IN PARLAMENTO INCHIODA URIBE ALLE SUE
RESPONSABILITA'
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/5679-2309-senatore-cepeda-in-parlamento-inchioda-uribe-alle-sue-responsabilita.html>

Nonostante i tentativi e le improvvisazioni dell'ultima ora della
destra ultrareazionaria colombiana e dei fidati compari di Uribe per
impedirlo, lo scorso 17 settembre si è tenuto, al Congresso
colombiano, l'atteso dibattito sul paramilitarismo fra il senatore
Iván Cepeda Castro ed il narco ex-presidente, oggi narco-senatore,
Álvaro Uribe Vélez.

Iván, difensore dei diritti umani e figlio del dirigente del
Partito Comunista Colombiano e

dell’Unión Patriótica, Manuel Cepeda, trucidato dal terrorismo di
Stato nel 1994, ha sfruttato il tempo a sua disposizione per
sintetizzare la lunga e criminale biografia di Uribe, le sue
relazioni con Pablo Escobar, l'istituzionalizzazione delle bande
paramilitari, il narcotraffico, il ruolo del DAS nello spiare
oppositori politici e magistrati.

Codardo come sempre, Uribe si è dileguato appena inizia il
dibattito, per ritornare solo dopo l'appassionato e meticoloso
intervento di Cepeda; non ha risposto a nulla, ed ha accusato tutti
stizzoso saltando incoerentemente di palo in frasca.

Finalmente qualcuno ha spalancato una finestra sull'immondezzaio
congressuale colombiano, ma più che la prevedibile -quanto
sgangherata- pseudodifesa di Uribe, sbalordisce la faccia tosta di
altri esponenti dell'oligarchia, che dopo aver fatto parte
dell'entourage uribista, arraffando l'arraffabile, oggi belano come
pecorelle dicendo che in effetti il narco ex presidente è un po' un
bricconcello, e il suo comportamento va senz'altro censurato.

La verità è che se Uribe è un mafioso narcoparamilitare che deve
marcire in galera per tutti i crimini che ha commesso, l'oligarchia
colombiana nel suo insieme lo ha appoggiato e sostenuto nella
speranza di annientare la guerriglia manu militari.

Tuttavia, l'insorgenza è più viva e combattiva che mai, e le
priorità per la borghesia transnazionale e per Washington (e di
conseguenza per l'oligarchia nazionale) sono cambiate:
l'impresentabile Uribe, utile fine a qualche anno fa, dev'essere
scaricato il prima possibile. La nave uribista va a picco, e i topi
se la danno a gambe levate.

17/09 - SCOPERTA UN’ALTRA MINORENNE ADDESTRATA ED INFILTRATA
DALL'ESERCITO NELLA GUERRIGLIA
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/5666-1709-scoperta-unaltra-minorenne-addestrata-ed-infiltrata-dallesercito-nella-guerriglia.html>

Il Blocco Occidentale “Comandante Alfonso Cano” delle FARC-EP ha
denunciato pubblicamente “il costante uso di minorenni nello scontro
armato da parte delle Forze Armate colombiane”. E' stato comprovato
in diverse occasioni l'impiego di ragazzini e ragazzine minorenni
nelle reti di informatori, preparati per essere infiltrati nella
guerriglia con missioni che vanno dall'ubicazione di un accampamento
guerrigliero fino all'assassinio di

comandanti.

Lo Stato colombiano viola dunque le sue stesse leggi, ed infrange il
II protocollo della Convenzione di Ginevra, che vieta il reclutamento
di minori di 15 anni.

Il caso particolare denunciato lo scorso 16 settembre riguarda la
giovane indigena Laura Casso, reclutata a 14 anni ed addestrata ad
assassinare per conto del maggiore Ayala dell'esercito.

Compiuti i 15 anni, è stata infiltrata in un'unità della
guerriglia, con l'esplicito ordine di trovare l'ubicazione
dell'accampamento, disertare recuperando materiale di guerra ed
uccidere comandanti guerriglieri. La giovane è stata scoperta mentre
cercava di portare a termine una parte della sua missione, e
successivamente consegnata dalle FARC alla Croce Rossa
Internazionale.

Un esempio ulteriore della bassezza morale delle forze militari di
regime e del ministro della Guerra Juan Carlos Pinzón, che
sproloquia di reclutamento di minori nella guerriglia per poi
praticarlo davvero e su larga scala, nell'affannato desiderio di
presentare risultati militari controinsorgenti.



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