[nuovopci] Una fortunata occasione per De Magistris.Saprà ap…

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Autor: \(nuovo\) Partito comunista italiano
Datum:  
To: npci.inter
Betreff: [nuovopci] Una fortunata occasione per De Magistris.Saprà approfittarne?


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Comunicato CC 29/2014 - 28 settembre 2014

[_Scaricate il testo del comunicato in Open Office [4] / PDF [5] / Word
[6]_] Una fortunata occasione per De Magistris. Saprà approfittarne?
Una lezione per Grillo e il M5S!

Facendo il "sindaco di strada" contro lo Stato della criminalità
organizzata, del Vaticano e della NATO, Luigi De Magistris ha
l'occasione di riscattare quello che non ha fatto nei tre anni e più
passati a capo dell'Amministrazione Comunale di Napoli. Eletto nel 2011
sulla base della promessa di mettere l'Amministrazione Comunale al
servizio della lotta contro le malefatte e i crimini della Repubblica
Pontificia, finora ha tradito i suoi impegni sottomettendosi ai governi
di Roma, subordinando alle imposizioni e compatibilità della Repubblica
Pontificia e della NATO gli interessi delle masse popolari. Le vicende
dell'Amministrazione Comunale di Napoli hanno dato un'ulteriore
dimostrazione che la lunga marcia nelle istituzioni della Repubblica
Pontificia logora i marciatori che non usano ruoli e risorse per
promuovere mobilitazione e organizzazione delle masse popolari contro la
Repubblica Pontificia. Ora i vertici della Repubblica Pontificia
rigettano De Magistris. Non sono però in grado di annullare quanto resta
del suo prestigio presso le masse popolari: questo solo lui può farlo.
Sta a lui cogliere invece l'occasione e fare quello che non ha fatto
finora.

Il Tribunale di Roma ha condannato De Magistris per le intercettazioni,
disposte otto anni fa quando era magistrato a Catanzaro, sui telefoni di
Prodi (allora sostituiva Berlusconi al governo), di Rutelli e di altri
alti esponenti della RP. La Legge Severino fatta nel 2012 per coprire
con un velo di moralismo il carattere criminale e antipopolare dei
vertici della Repubblica Pontificia, permette al prefetto di Napoli di
sospenderlo dalla carica di sindaco di Napoli (e di sindaco dal 12
ottobre della nascente metropoli napoletana): lo sospenderà se De
Magistris non si dimette e se i vertici della RP così decideranno.
Pietro Grasso, il capo dell'Antimafia nel periodo in cui la mafia e le
altre organizzazioni criminali raggiunsero dimensioni mai prima
raggiunte, gli ha consigliato di dimettersi. Napolitano, l'autore
dell'accordo Vaticano-Mafia che all'inizio degli anni '90 portò
Berlusconi al governo, non si è ancora pronunciato pubblicamente.

Sarebbe solo una delle tante sordide guerre per bande che agitano i
vertici della Repubblica Pontificia se non fosse che De Magistris nel
2011 con il movimento arancione che lo portò ai vertici
dell'Amministrazione Comunale di Napoli contribuì alla contestazione
della coalizione delle Larghe Intese (PD, FI e partiti satelliti) e
della Lega Nord che da vent'anni in qua di quella coalizione è la
stampella.

Le amministrazioni comunali nate contestando la coalizione delle Larghe
Intese (oltre a Napoli, le altre maggiori sono Milano, Cagliari e con
una storia un po' diversa Parma del M5S) finora sono rimaste soffocate
nel legalitarismo. Hanno scelto la sottomissione alle imposizioni del
governo di Roma invece di sfidarlo, invece di usare i poteri, il ruolo e
i mezzi dell'amministrazione comunale per promuovere la mobilitazione e
l'organizzazione delle masse popolari a rimediare almeno agli effetti
più gravi della crisi sia pure con misure, rimedi e argini provvisori e
precari che però rafforzano mobilitazione e organizzazione delle masse
popolari, per promuovere iniziative tese ad assicurare un lavoro utile e
dignitoso per tutti e l'uso del patrimonio immobiliare e del territorio
al servizio delle masse popolari.

Le vicende delle amministrazioni arancione mostrano a Grillo, al M5S e
ai riformisti ancora in grado di capire, dove si finisce quando ci si
riduce alla lunga marcia attraverso le istituzione della RP anziché
servirsi di queste per incoraggiare le masse popolari a mobilitarsi e
organizzarsi e per sostenere chi si mobilita e si organizza.

De Magistris finora è stato un maestro negativo: ha mostrato dove si
finisce, quali che siano le buone aspirazioni e i buoni propositi, se
alla mobilitazione e organizzazione delle masse popolari si antepone
l'obbedienza alle autorità e alle leggi della Repubblica Pontificia. Se
l'iniziativa dei vertici della RP porterà De Magistris a onorare
finalmente gli impegni che fin qui ha disatteso, noi comunisti
approfitteremo delle sue attività, le sosterremo e inviteremo tutti gli
elementi avanzati a sostenerle.

Contro il governo Renzi-Berlusconi non bastano denunce, rivendicazioni e
proteste: occorre costruire l'alternativa, creare le condizioni per
costituire il Governo di Blocco Popolare [7].

I capitalisti nostrani e di altri paesi, i loro portavoce,
amministratori e servi si accapigliano tra loro ma non sono in grado di
porre fine alla crisi generale del loro sistema. Devono spogliare gli
operai, eliminare quello che resta dei diritti strappati durante la
prima ondata della Repubblica Pontificia. Più spogliano ed eliminano,
maggiori i profitti: in questo sono tutti d'accordo. Ma quanto tirare la
corda senza che si spezzi? Per soddisfare il capitale finanziario
mondiale (capitale che vuole crescere, una massa che ai prezzi correnti
dei titoli dovrebbe essere dell'ordine di 10 milioni di miliardi di
dollari, cento volte il PIL mondiale) non basta comunque spremere gli
operai. Devono tagliare i redditi dei dipendenti pubblici. Devono
eliminare quello che ancora resta delle conquiste di civiltà e di
benessere strappate dalle masse popolari durante la prima ondata della
rivoluzione proletaria. Devono succhiare i risparmi dovunque le masse
popolari ne hanno ancora: che siano soldi, case o altre proprietà.
Devono spogliare il ceto medio, spremere i lavoratori formalmente
autonomi con imposte, tasse, tariffe, interessi, con affitti e altre
rendite, con regolamenti e vincoli, con i prezzi di monopolio. Qui
incominciano le divergenze, perché molti capitalisti devono pur vendere
e le masse popolari per loro sono clienti: se non hanno soldi, se
salari, pensioni, stipendi calano, come comprano? Ma dove i contrasti
esplodono più diretti e diffusi è che i campi per fare buoni affari ogni
capitalista li trova già occupati da altri capitalisti. Per fare affari
li deve soppiantare. "Siamo in guerra", riassume Marchionne.

Nel nostro paese e in tutto il mondo la crisi generale del capitalismo
genera miseria, disoccupazione, abbrutimento e guerra, aggrava e
accelera la devastazione dell'ambiente e del territorio. Rende difficile
se non impossibile la vita a una parte crescente dell'umanità. Solo le
masse popolari organizzate possono porre fine a questo corso delle cose.


Il primo passo per uscire dalla crisi generale del capitalismo è
mobilitare gli operai a costituire Organizzazioni Operaie in ogni
impresa capitalista, mobilitare i lavoratori delle aziende pubbliche, il
lavoratori autonomi, i disoccupati, gli immigrati, le casalinghe, i
pensionati e gli studenti a costituire Organizzazioni Popolari in ogni
servizio pubblico, in ogni istituzione scolastica e universitaria e in
ogni quartiere e paese.

Solo un governo d'emergenza delle masse popolari organizzate, il Governo
di Blocco Popolare, può attuare un programma che rompa con la Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti che
impone miseria, guerra e devastazione dell'ambiente. Tutti quelli che
godono di qualche autorità presso i lavoratori e le masse popolari, le
personalità democratiche della società civile, i dirigenti dei sindacati
di base e alternativi e della sinistra dei sindacati di regime, gli
esponenti della sinistra borghese non accecati dall'anticomunismo devono
costituirsi in Comitati di Salvezza Nazionale che incitino le masse
popolari a organizzarsi e sostengano quelli che si organizzano.

Quanto a noi comunisti il nostro programma immediato oggi si riassume in
due parole d'ordine:

MOBILITARE OVUNQUE LE MASSE POPOLARI PERCHÉ COSTITUISCANO OO E OP!

PROMUOVERE OVUNQUE NELLA CLANDESTINITÀ LA COSTITUZIONE DI COMITATI DI
PARTITO!

_**************_

_ Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[8]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [8]_].
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[6]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2014/com29-14/Com.CC_29_14.09.28_Fortuna_insperata_per_De_Magistris.doc
[7] http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav07.html
[8] http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html