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Dallo Strike Meeting allo sciopero transnazionale. Problemi, proposte, 
progetti
Il 24 settembre alle ore 18.30 presso Xm24, Via Fioravanti 24, 
∫connessioni precarie vi invita a discuterne con:
Salvatore Corizzo (CommuniaNetwork)
Riccardo De Angelis (Lavoratori autoconvocati)
Francesco Raparelli (Clap – Camere del lavoro autonomo e precario)
Cristian Sica (Laboratorio Acrobax)
Giovanni Pagano (Zero81 – Zona di esperienze ribelli)
Nei movimenti si ricomincia a parlare di sciopero. Dal 12 al 14 
settembre si è tenuto a Roma lo Strike Meeting, una tre giorni 
organizzata per discutere di come sia possibile dare vita a lotte contro 
la precarizzazione del lavoro e della vita a partire da parole d’ordine 
condivise, nel quadro di frammentazione e impoverimento dei diritti che 
la crisi e le politiche di austerity hanno accelerato e normalizzato. La 
parola d’ordine dello sciopero ha cominciato a circolare anche in Europa 
e se ne discuterà il 26 e 27 settembre nell’assemblea lanciata a 
Bruxelles dal coordinamento transnazionale di Blockupy.
Anche a Bologna vogliamo discutere la possibilità e la necessità di 
immaginare uno sciopero capace di incidere sul potere di comando 
capitalistico sulla cooperazione sociale, di andare al di là delle 
singole vertenze, di produrre un quadro condiviso di iniziativa, di 
essere all'altezza di un soggetto frammentato – precarie, migranti e 
operai che ogni giorno si muovono attraverso i confini del lavoro e 
dell’Europa. Per immaginare questo sciopero c’è un bagaglio di 
esperienze dal quale partire: lo sciopero del lavoro migrante – che ha 
cercato di connettere la lotta quotidiana allo sfruttamento con una 
contestazione della legge Bossi-Fini; la scommessa e il fallimento degli 
Stati Generali della Precarietà – con la proposta di uno «sciopero 
precario»; il ciclo di lotte e scioperi dei lavoratori migranti della 
logistica. Ancora più significativa è però l’esigenza di inventare uno 
sciopero che si ponga sulla stessa scala dell’attacco capitalistico che 
abbiamo di fronte. Uno sciopero transnazionale che permetta di aggredire 
in modo coordinato le catene globali dello sfruttamento e il «governo 
della mobilità», ovvero l'insieme di pratiche istituzionali, economiche 
e geopolitiche che, mentre gestiscono e favoriscono la mobilità del 
capitale, mirano a sfruttare i movimenti della forza lavoro.
Per continuare e allargare questa discussione abbiamo invitato a Bologna 
alcuni compagni che hanno contribuito all’organizzazione dello Strike 
Meeting e sono coinvolti con noi nel percorso europeo di Blockupy.
http://www.connessioniprecarie.org/2014/09/09/comunicazione-politica-precaria-e-sciopero-transnazionale/
http://www.connessioniprecarie.org/2014/09/18/batte-il-tempo-dello-sciopero-sociale/
http://www.dinamopress.it/news/il-tempo-debito-dello-sciopero-sociale
http://www.communianet.org/content/strike-meeting-la-portata-della-sfida