A PROPOSITO DI RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO
Come molte delle iniziative di volenterosi ma oberati da mille impegni, alla
campagna sul debito è stata messa la sordina. Ma il problema resta e
riesploderà, siamone consapevoli.
Il debito, questo orribile delitto per il quale dovremmo sentirci colpevoli
e vergognosi, noi che siamo in basso, che non lo abbiamo certo costruito ma
per il quale stiamo pagando, avrebbe oggi una sede internazionale di
discussione ragionevole.
Uno stato come lArgentina di fronte allultimo sopruso della finanza
avvoltoio ha reagito con dignità e ragionevolezza.
Noi così noi.
Il G-77+Cina, organismo costituito in realtà da oltre 130 paesi, ha
approvato nel corso dellAssemblea Generale del 9 settembre scorso un
documento concernente la creazione di un meccanismo di ristrutturazione del
debito sovrano sostenuto dallONU. I paesi che fossero interessati
potrebbero presentare entro un anno il proprio piano nellambito
dellUNCITRAL, la Commissione delle Nazioni Unite per il diritto mercantile
internazionale.
La proposta era stata presentata dallArgentina che come è noto ha subito un
ignobile attacco da parte dei cosiddetti fondi avvoltoio aventi il nido
nei vari paradisi fiscali. Il G-77+Cina, organizzazione informale di cui
lArgentina fa parte, hanno votato a favore della proposta, che è stata
approvata. Hanno invece votato contro i paesi del G 7, alcuni dei quali di
debito da ristrutturare ne avrebbero in abbondanza. Fra questi lItalia che
rifiuta così la possibilità di elaborare proposte di ristrutturazione del
proprio debito che potrebbero essere discusse e accettate in sede ONU.
Lunico paese europeo che ha votato a favore è stata la Norvegia che come è
noto non fa parte dellUnione Europea. A proposito,già, la Norvegia! Un
paese di 4,6 milioni di abitanti, quindi da questo punto di vista un piccolo
paese, anzi piccolissimo. Non è affogato né è assediato economicamente, pur
essendo rimasto fuori dellUnione Europea. Ma questo è un altro discorso.
Torniamo al debito italiano. Il nostro governo quindi non ha mostrato
interesse alcuno a poter presentare un piano di ristrutturazione del proprio
debito in una istituzione internazionale di prestigio, che potrebbe
approvarlo e sostenerlo. Da tenere presente quando si riparlerà del debito
in termini di vita o di morte. Ciò che accadrà di nuovo, più presto che
tardi.
Aldo Zanchetta
Chi ne voglia sapere di più può leggere su:
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http://www.alainet.org/active/77099>
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