[Storiaorale] spettacolo teatrale Fabbrica di guerra a Miagl…

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Autor: Istituto storia Resistenza e società contemporanea Bi-Vc-Vals
Data:  
A: Undisclosed-Recipient:;
Assumpte: [Storiaorale] spettacolo teatrale Fabbrica di guerra a Miagliano
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea
nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia
Aderente all'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia "Ferruccio Parri"
13019 Varallo - via D'Adda, 6 - tel. 0163-52005; fax 0163-562289
istituto@???
www.storia900bivc.it


A Miagliano, il 12, 13 e 14 settembre 2014, alle ore 19, al Lanificio ex-Botto, si svolgerà lo spettacolo teatrale partecipato Fabbrica di guerra, nell'ambito del progetto Il Contratto della Montagna. Metafora della rinascita di visioni, valori, regole realizzato nell'occasione del 70° anniversario della guerra di liberazione da: Anpi Comitato provinciale di Torino, Anpi regionale del Piemonte e, in particolare, Anpi Comitato provinciale Biellese, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia, Associazione culturale "Storie di Piazza"; Amici della Lana; Jean Vigo Production; Seb27 edizioni; Università di Torino - Dipartimento di cultura, politica e società; NewGeo.

Per informazioni sullo spettacolo e per la prevendita dei biglietti si veda il sito www.contrattodellamontagna.com e la pagina Facebook https://www.facebook.com/ilcontrattodellamontagna/app_1445345239087133.



La fabbrica è il luogo in cui si snoda la vicenda delle prime lotte operaie dopo vent'anni di dittatura fascista.
Le difficili condizioni imposte dalla guerra, la violenza delle milizie fasciste, la fame, le privazioni, spingono le maestranze delle fabbriche del Biellese, in gran parte femminili, a incrociare le braccia per richiedere "pane e pace", rispondendo agli scioperi del marzo '43 a Torino e Milano, città ancor più provate dal conflitto. Sotto le richieste materiali si cela una rinnovata tensione sociale e politica, che reca in sé i germogli dell'Italia democratica e civile del dopoguerra.
Lo spazio della fabbrica come luogo in cui rivivere per un momento l'esperienza della guerra e della fabbrica in guerra, le misere condizioni di vita, la paura, la fame, l'ingiustizia, l'oppressione, l'impossibilità di esprimersi liberamente.
Incontriamo da una stanza all'altra, da un reparto all'altro, alcuni personaggi che hanno costruito la storia del nostro territorio. Uomini e donne che hanno gettato le basi per nuove condizioni democratiche del futuro, malgrado l'apparente assenza di futuro.
Rivivremo la scrittura del Contratto della Montagna, scritto clandestinamente tra operai e industriali sotto l'occhio vigile dei partigiani, al Quadretto di Selve Marcone, in una zona appartata sulle montagne biellesi. Qui viene siglato un accordo sindacale, una semplice paginetta, prima e unica in Italia in tempo di guerra e sotto l'occupazione nazista, che prefigura, con notevole anticipo sui tempi, conquiste fondamentali, quali la parità salariale uomo-donna.
Il Contratto non è solo un accordo tra industriali e operai, è molto di più: è l'affermazione che soltanto con il confronto e il pluralismo è possibile costruire una società nuova, capace di uscire dall'abisso in cui il fascismo aveva precipitato l'Italia.


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