From: impossibilepentirsi@???
io
 con le mie fragilità, con i miei errori,  con i miei dolori e le mie 
gioie , con le mie competenze e tutto di me Nadia ci sarò anche per i 
prossimi 20 anni. ti abbraccio. laura
...l’ho scritto di getto... l’ho scritto... abbiate 
pietà di me 
nadia
 
Semplicemente ... 
GRAZIE!AGO19 
Scritto da: 
19/08/2014
 
Venti anni. Ti 
volti indietro e non ci credi ma le pietre miliari della tua vita dicono che sì. 
Sì. Venti anni sono passati. E’ lo scorrere della vita, con le sue storie, con 
le sue gioie, con i suoi dolori, con le sue sofferenze, con le delusioni, i 
tradimenti... ma è la vita. La vita di chi pur sentendosi minoranza... pur 
sentendosi definire “perdente”... non si sente mai vinto. Forse è il cibo degli 
illusi, dei folli, di quelli che credono che i Sogni non sono Sogni ma possono 
diventare realtà. O forse è più semplicemente follia. In questi venti anni ho 
assistito al verificarsi di cose impossibili; ad “incontri” dimenticati, ad 
“incontri” mai immaginati, a situazioni che solo vivendole è possibile 
conoscerle. Perché Vivere non è una parola astratta ma significa scoprirsi, 
smontarsi per poi rimontarsi dimenticando a volte di rimettere tutti i pezzi al 
proprio posto... “e adesso questo pezzo dove  lo metto? Dove l’ho 
smontato?” Proprio come una molla o una vite di un ingranaggio. Ma a differenza 
degli ingranaggi a volte le viti non sono in dispensabili mentre lo sono le 
molle;la voglia di non arrendersi a ciò che sembra “impossibile”. Così in questi 
venti anni mi hanno detto di tutto: “l’associazione durerà poco; durerà il tempo 
della tua gioventù poi vedrai la vita è un’altra cosa e anche tu cambierai idea; 
sei una illusa; sei un’estremista,” ... fino al “non hai capito niente di come 
va il mondo”...
A tutte queste persone 
mi piacerebbe chiedere: hai mai provato gioia a sorridere alla Vita nonostante 
tutto? Hai mai provato il calore di un abbraccio di chi nella vita pensavadi 
essere sol* e invece ha scoperto una famiglia? Famiglia intesa  non come 
persone che stanno nelle stesse mura condividendo solo se stessi ma come persone 
che stanno nello stesso indefinito; nel non luogo dei senza confini; nel non 
luogo del “nulla è impossibile”. Nel non luogo delle idee e degli ideali; nel 
non luogo della passione... in quel non luogo dove senti il cuore e la mente 
scoppiarti dentro perché il corpo alla fine diventa gabbia limitante 
dell’agire.
Ecco come sono passati 
venti anni: semplicemente vivendo. Errori? Tanti. Tantissimi. Ma come si fa a 
vivere senza errori? Come si fa a vivere senza sentirsi “stronzi” almeno una 
volta. Come si fa a tarare se stessi senza mettersi in pista? Si chiamano 
errori... e l’elaborazione di essi sono l’unico modo per trarne insegnamento. 
Così credo di aver commesso tanti errori...
Ma cosa c’entra tutto 
questo con i venti anni dell’Associazione Antimafie “Rita Atria”? C’entra. 
Perché ci siamo sempre mossi nel fiume dell’umanità senza mai pensare che i 
compagn* di viaggio non fossero anche compagn* di vita. Senza pensare che un 
loro/ nostro problema, anche quello personale, non ci appartenesse. .. anche se 
sono sicura che non sempre ci siamo accort* delle solitudini di 
tutt*.
Sandro lo diceva: con 
le nostre storie e con il nostro impegno dobbiamo avvicinarci agli altri... 
aveva ragione... ma ho capito con il tempo che mentre mi nutrivo di storie anche 
io stavo creando un racconto che mi avvicinava e mi avvicina ogni giorno a tant* 
compagn* di viaggio.
Impossibile fare 
sintesi; impossibile descrivere le immagini che ti porti dentro; impossibile 
sequenzializzare fotogrammi di venti anni di R-Esistenza... però è possibile 
dire GRAZIE! Grazie a chi ha riso e pianto con me. Grazie a chi non si è MAI 
stancato di tenermi la mano anche quando meritavo di essere mandata a quel 
paese... Grazie a chi mi rassicura quando arrivano i prezzi da pagare per 
essersi messi di traverso nella strada dei poteri...  Grazie a chi mi dice 
“Buon giorno” con un sorriso. Grazie a chi mi dice “Forza”. Grazie a chi mi 
scrive “Forza”. Grazie a chi mi dice “Grazie”. Grazie a chi mi sorride per 
strada. Grazie a chi mi ha insegnato a sorridere. Grazie a chi ha condiviso per 
anni la fatica delle mie giornate, caricandosi il peso sulle proprie spalle per 
alleggerirmi le mie rimanendo a volte schiacciata ma sempre con il sorriso sulle 
labbra, sempre con un tono rassicurante... Grazie V’e. Grazie a chi mi ha 
insegnato che i confini nella vita sono solo una esigenza geometrica. Grazie a 
chi mi ha insegnato a comunicare Amore e a percepire Amore.... anche se su 
quest’ultimo aspetto devo ancora migliorare molto...
 
Grazie a chi non ha 
creduto al fango, ai veleni, alla cattiveria di chi ha bisogno di farsi largo 
abbattendo tutto ciò che fa “ombra”... Grazie a Simona. Grazie a Simona Scibilia 
per quell’abbraccio a Partanna.
... e permettetemi un 
grazie infinito alla Vita così complessa anche nel suo dolore... Grazie per 
avermi insegnato che non bisogna arrendersi ma andare fino in fondo e a non 
lasciare aperte domante; non detti; ... Grazie per avermi insegnato a dire 
Grazie.  Grazie per avermi insegnato che raccontare le proprie debolezze 
non significa concedersi al ridicolo ma significa 
condivisione.
Grazie a tutto ciò che 
mi ha insegnato a chiedere Scusa. E a sentirsi meglio e più forti dopo averlo 
detto.
Ecco cos’è 
l’Associazione Antimafie “Rita Atria”: un insieme di Vite; di errori; di 
speranze; di gioie; di delusioni; di punti di  non ritorno; di macerie 
sulle quale non ricostruire ma spazzare per fare largo a luoghi nuovi... ; un 
centro di ricerca e di elaborazione dell’esistenza.
Grazie a tutti voi 
ragazzi dei presidi. Grazie per la vostra energia. Grazie per essere giovani non 
solo fuori ma dentro. Grazie per avermi fatto sentire “mamma”.
E adesso... al 
lavoro... abbiamo i prossimi venti anni da costruire, inventare e 
sperimentare.
Vi voglio bene!
Nadia                                                      
