-------- Messaggio originale --------
Oggetto: I: No armi ad Israele
Data: Sat, 2 Aug 2014 12:37:27 +0200
Mittente: amalia.navoni <amalia.navoni@???>
A: <amalia.navoni@???>
Ho spedito alle varie autorità la mail in calce, fatelo anche voi. Più
siamo più abbiamo forza. grazie
Amalia navoni
*Da:*amalia.navoni [
mailto:amalia.navoni@fastwebnet.it]
*Inviato:* sabato 2 agosto 2014 11:27
*A:* presidente repubblica Giorgio Napolitano (
presidenza.repubblica@???
<
mailto:presidenza.repubblica@quirinale.it> ) ; senato della repubblica
(infopoint@??? <
mailto:infopoint@senato.it>); cerase_m@camera. it
; governo segreteria (segreteriadelportavoce@???
<
mailto:segreteriadelportavoce@governo.it>); governo ufficio stampa (
ufficio_stampa@??? <
mailto:ufficio_stampa@governo.it> ) ;
ministero affari esteri ( ministero.affariesteri@???
<
mailto:ministero.affariesteri@cert.esteri.it>); ministero degli esteri
( info@??? <
mailto:info@mincomes.it>) ; ministero esteri
(segreteria.ministro@???
<
mailto:segreteria.ministro@cert.esteri.it>); presidente del consiglio
Matteo Renzi (matteo@??? <
mailto:matteo@governo.it>);
roberta.pinotti@??? <
mailto:roberta.pinotti@difesa.it>;
SEGRETERIAUSG@??? <
mailto:SEGRETERIAUSG@GOVERNO.IT>;
*Cc:*'segreteria_presidente@???';
'sindaco.pisapia@???'; 'presidente cc milano' (
presidentecc@??? <
mailto:presidentecc@comune.milano.it>) ;
*Oggetto:*No armi ad Israele
Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Al Presidente del Senato
Alla Presidente della Camera
Al presidente del Consiglio Matteo Renzi
al Ministro Affari Esteri Federica Mogherini
<
http://www.governo.it/Governo/Biografie/ministri/mogherini.html>
al Ministro Difesa Roberta Pinotti
<
http://www.governo.it/Governo/Biografie/ministri/pinotti.html>
al Ministro Economia e Finanze Pietro Carlo Padoan
<
http://www.governo.it/Governo/Biografie/ministri/padoan.html>
al Ministro Sviluppo Economico Federica Guidi
<
http://www.governo.it/Governo/Biografie/ministri/guidii.html>
oggetto: No armi ad Israele
Concordiamo con quanto scritto dalla rete Disarmo. Ora comprendiamo
perché il nostro Governo si è astenuto all’Onu, il 23 luglio,
all’apertura di una commissione di inchiesta sui crimini di guerra da
parte di Israele nella striscia di Gaza. Occorre agire per la pace,
non solo fare comunicati. Occorre seguire l’esempio di Stati che hanno
ritirato il loro ambasciatore da Israele. Il nostro Governo potrebbe
veramente dare un segnale forte di cambio di rotta, anche sospendendo
l’invio di sistemi militari e di armi nella zona. Siamo fiduciosi.
Per il Coordinamento Nord Sud del Mondo
Amalia Navoni
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*Rete Disarmo: “Il governo italiano sospenda immediatamente l’invio di
sistemi militari a Israele e promuova una simile misura presso l’Unione
europea”*
L’Italia è oggi il maggiore esportatore dell’Unione europea di sistemi
militari e di armi leggere verso Israele e proprio nei giorni scorsi,
durante i raid aerei israeliani su Gaza, l’azienda Alenia Aermacchi del
gruppo Finmeccanica, ha inviato i primi due aerei addestratori
M-346 alla Forza Aerea israeliana
“Il governo italiano sospenda immediatamente l’invio di armi e sistemi
militari a Israele e si faccia promotore di una simile misura presso
l’Unione europea”. Lo chiede la Rete Italiana per il Disarmo, che
raggruppa le principali organizzazioni italiane impegnate sui temi del
disarmo e del controllo degli armamenti, a fronte dell’escalation delle
ostilità nella Striscia di Gaza che – come ha affermato il Segretario
generale dell’Onu, Ban Ki-moon – stanno portando ad una spirale fuori
controllo.
*Rete Disarmo condivide la grande preoccupazione espressa dal ministro
degli Esteri, Federica Mogherini, per l’aggravarsi della situazione e
chiede che alle doverose parole di condanna degli attacchi aerei sulle
aree civili faccia immediatamente seguito un’azione inequivocabile da
parte del Governo italiano come la sospensione dell’invio di sistemi
militari e di armi nella zona.* Il nostro Governo, che in questo
semestre ha l’incarico di presiedere il Consiglio dell’Unione europea,
si faccia subito promotore di un’azione a livello comunitario per un
embargo europeo di armi e sistemi militari verso tutte le parti in
conflitto, per proteggere i civili inermi e riprendere il dialogo tra
tutte le parti.
I nuovi velivoli addestratori M346 hanno il principale scopo di favorire
addestramento e “transizione” a caccia di nuova generazione ma, come
dimostrano schede tecniche ed immagini oltre i dati tecnici, possono
anche essere armati e pure utilizzati per bombardamenti. In particolare,
grazie alla loro maneggevolezza, potrebbero essere utilizzati in aree
urbane e di conflitti a basso dispiegamento di forze armate e di
contraerea. Risulta quindi fondata e concreta la preoccupazione che
materiale d’armamento prodotto nel nostro Paese possa contribuire a
rendere ancora più grave la situazione di un conflitto decennale e mai
rimarginato.
Secondo *Rete Italiana per il Disarmo tutto ciò avviene in aperto
contrasto con la nostra legislazione relativa all’export di armamenti*,
che prevede (proprio nel suo primo articolo fondamentale)
l’impossibilità di fornire armamenti a *Paesi /in stato di conflitto
armato/ o /i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle
convenzioni internazionali in materia di diritti umani/*/, accertate dai
competenti organi delle Nazioni Unite, dell’UE o del Consiglio d’Europa/.
Con una tragica coincidenza, la recente consegna dei primi due (dei 30
previsti) aerei da addestramento militare armabili è avvenuta il 9
luglio in concomitanza con il 24º anniversario di promulgazione della
legge 185/90. Una legge di livello avanzato e dalle consolidate
procedure, che potrebbe essere utilizzata dal nostro Paese come /golden
standard/ da portare a livello internazionale per l’implementazione del
Trattato sugli armamenti, ma che spesso è stata disattesa per
autorizzazioni all’export decise in contrasto con i principi della legge
stessa.
Ricordando che la *Legge 185/90 attribuisce al Ministero degli Esteri la
facoltà di decisione sull’esportazioni di armamenti* (tramite l’UAMA –
Unità per le autorizzazioni dei materiali d’armamento) *la Rete Italiana
per il Disarmo chiede al Ministro Federica Mogherini una decisione
veloce e chiara in merito alla fornitura degli M346*, che impedisca agli
armamenti italiani di rendersi complici in futuro di atti di guerra e di
violazione dei diritti umani di popolazioni già duramente colpite da
decenni di conflitto.
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