[nuovopci] Avviso ai naviganti 45 - Non denigrate Gramsci!

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Autor: \(nuovo\) Partito comunista italiano
Data:  
Para: npci.inter
Asunto: [nuovopci] Avviso ai naviganti 45 - Non denigrate Gramsci!


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_AVVISO AI NAVIGANTI 45_

28 luglio 2014

(Scaricate il testo in versione Open Office [4], PDF [5] o Word [6] )

A modo di lettera aperta al prof. Guido Liguori e ad altri illustri
intellettuali che si dichiarano comunisti

Non denigrate Gramsci!
Non scaricate sul pensiero di Gramsci la responsabilità della
corruzione e disgregazione del movimento comunista italiano!

Togliatti e Berlinguer "hanno contribuito a creare, ciascuno nelle
propria epoca, quella peculiarità del comunismo italiano che in Gramsci
ha le sue radici", afferma perentoriamente (_il manifesto_ 26 luglio
2014 pag. 11) Guido Liguori, studioso del pensiero di Gramsci e della
storia del PCI, altamente reputato in tutto il mondo accademico e nella
sinistra borghese.

Palmiro Togliatti fu a capo del PCI dal suo rientro in Italia nel 1944
al 1964, Enrico Berlinguer dal 1969 (come vice di Luigi Longo) al 1984.
Il PCI venne liquidato definitivamente tra la fine del 1989 (12 ottobre
1989 - discorso della Bolognina) e l'inizio del 1991 (XX congresso 31
gennaio - 4 febbraio) sotto la direzione di Achille Occhetto. La fine
fatta da Rifondazione Comunista che cercò di prenderne il posto è sotto
gli occhi di tutti. Quelli che lavorano alla rinascita del movimento
comunista (ad essi è in realtà rivolto questo nostro _Avviso ai
naviganti_) conoscono lo stato attuale delle forze comuniste nel nostro
paese.

Di certo non tutti invece conoscono quali sono gli ostacoli maggiori
alla rinascita, visto che non tutti si applicano alla loro rimozione.
Anche alcuni, come Giorgio Cremaschi, che gridano allarmati "Così si va
al disastro!", non si rendono conto che cambiare il corso delle cose
dipende innanzitutto da loro stessi.

L'ostacolo maggiore alla rinascita del movimento comunista consiste
infatti nella lentezza con cui procede la riforma intellettuale e morale
che devono compiere quelli che vogliono promuoverne la rinascita, cioè i
nuovi comunisti. Chi vuole cambiare il corso delle cose, deve anzitutto
dedicarsi alla propria riforma intellettuale e morale. L'affermazione
perentoria del prof. Guido Liguori, grande autorità della Società
Internazionale Gramsci ed esponente di spicco degli intellettuali che si
dichiarano comunisti, ci induce ad affrontare in particolare la
questione della riforma intellettuale.

In cosa consiste la riforma intellettuale che deve compiere chi vuole
diventare comunisti? Detta in sintesi, si tratta di trasformare la
propria concezione del mondo, di assimilare le concezione comunista del
mondo (assumerla come guida della propria azione fa invece parte della
riforma morale) e ripulirsi dalla concezione borghese e dalla concezione
clericale del mondo.

La trasformazione del mondo che noi comunisti vogliamo e dobbiamo
compiere non nasce dai nostri sogni, da nostre soggettive aspirazioni o
da intuizioni individuali per cui ognuno ci può mettere le sue.
Trasformare la società borghese è possibile e necessario, ma bisogna
"trasformare la società borghese secondo la linea di trasformazione che
le è propria" (per dirlo con le parole di Lenin, _ Socialismo
piccolo-borghese e socialismo proletario [7]_, novembre 1905, _Opere_
vol. 9). Qual è la trasformazione di cui la società borghese ha creato i
presupposti e posto la necessità, la rivoluzione di cui la società
borghese è gravida: ecco l'oggetto centrale della concezione comunista
del mondo, oggi il marxismo-leninismo- maoismo. È la scienza che Marx ed
Engels hanno fondato come dottrina del socialismo, una scienza che si è
via via arricchita con l'esperienza del movimento comunista e in
particolare con la grande esperienza mondiale della prima ondata della
rivoluzione proletaria del secolo scorso. Questa è la concezione
comunista del mondo che deve studiare e assimilare chi vuole diventare
comunista, promotore della trasformazione della società borghese, chi
vuole cambiare il corso delle cose.

Il pensiero di Gramsci [8] espresso nei _ Quaderni del carcere [9]_ è
parte di questa scienza. Gramsci appartiene, come Marx, Engels, Lenin,
Stalin, Mao alla schiera dei cultori più illustri di questa scienza,
dirigenti del movimento comunista.

In cosa una teoria scientifica si distingue da una favola, da una
credenza religiosa o da un racconto poetico?

Nel suo scritto _ Sulla pratica [10] _(in_ Opere, _vol. 5) il cui studio
raccomandiamo ai nostri lettori, Mao Tse-tung risponde molto chiaramente
a questa domanda.

Una teoria scientifica indica di quali parti è composto l'oggetto di cui
tratta, quali relazioni esso ha con il resto del mondo e quali relazioni
esistono tra le parti che lo compongono: tutte cose che non percepiamo
con i nostri sensi ma la verità della ricostruzione scientifica consiste
nel fatto che, se interveniamo sull'oggetto in conformità a quella
teoria, in definitiva (salvo tentativi ed esperimenti che vanno a male
per condizioni e interferenze che non abbiamo preso in considerazione)
otteniamo i risultati che ci attendiamo.

Ora è un dato di fatto che la direzione di Togliatti e di Berlinguer
hanno portato alla dissoluzione delle forze che il PCI aveva raccolto
con l'eroica resistenza al fascismo durante il ventennio (1922-1943) e
con la guerra condotta contro il nazifascismo nel 1943-1945 (la
Resistenza), cioè nel periodo in cui aveva operato come sezione
dell'Internazionale Comunista (1919-1943) e sotto l'impulso della
Rivoluzione d'Ottobre e dell'Unione Sovietica diretta (1924-1953) da
Stalin. Se la direzione di Togliatti e di Berlinguer avessero
effettivamente le loro radici nel pensiero di Gramsci, il risultato
porrebbe per lo meno in dubbio il carattere scientifico del pensiero di
Gramsci.

Quelli che, come il prof. Guido Liguori, esaltano il pensiero di Gramsci
che si pretende scientifico, e contemporaneamente dicono che su di esso
si sono basati Togliatti e Berlinguer che hanno portato il movimento
comunista italiano alla dissoluzione e il nostro paese al marasma
attuale, dovrebbero almeno spiegare come si concilia il preteso
carattere scientifico del pensiero di Gramsci con l'esito rovinoso della
direzione di Togliatti e di Berlinguer.

Uno dei tratti comuni della cultura borghese e della cultura clericale è
di attribuire grandi meriti al pensiero o all'opera di questo o
quell'individuo, senza riguardo al ruolo che quell'individuo ha
effettivamente avuto nella società del suo tempo, all'effetto del suo
pensiero quando è stato applicato nello sviluppo della società e nello
sforzo dell'umanità per risolvere i problemi con cui era alle prese.

Quelli che vogliono contribuire alla rinascita del movimento comunista,
quelli che vogliono assumere un'attitudine pratica e svolgere un ruolo
effettivo nella soluzione dei problemi con cui oggi l'umanità è alle
prese, devono imparare a misurare le idee dai risultati che si ottengono
applicandole nella pratica sociale.

"La teoria diventa priva di oggetto se non viene collegata con la
pratica rivoluzionaria, esattamente allo stesso modo che la pratica
diventa cieca se non si rischiara la strada con la teoria
rivoluzionaria" (Stalin, _ Principi del leninismo [11]_).

Sospinti da illusioni, mossi dallo sciocco proposito di migliorare la
società borghese o mascherandosi dietro pretesti di vario genere,
Togliatti e Berlinguer hanno trasformato la concezione di Gramsci della
"guerra di posizione" (la guerra popolare rivoluzionaria) delle masse
popolari contro la borghesia e il clero, nell'integrazione del PCI nella
Repubblica Pontificia e nella NATO. Hanno trasformato la concezione di
Gramsci dell'egemonia della classe operaia e del suo Partito sulle masse
popolari, nella conciliazione del PCI con la borghesia e il clero. Per
questo le masse popolari hanno via via abbandonato il PCI.

La rivoluzione socialista è possibile, la rivoluzione socialista è
necessaria. Per condurla dobbiamo assimilare e applicare la concezione
comunista del mondo. Il pensiero di Gramsci è parte integrante di essa.

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[6]
http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav45/Avv_Nav_45_Non_denigrate_Gramsci.doc
[7] http://www.nuovopci.it/classic/lenin/spbespr.htm
[8] http://www.nuovopci.it/classic/gramsci/gramsci.htm
[9] http://www.nilalienum.com/Gramsci/0_Indexn.html
[10] http://www.nuovopci.it/arcspip/articled08b.html
[11] http://www.bibliotecamarxista.org/stalin/prindellen.htm