[Forumlucca] PALESTINA da comune-info.net

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Autore: teletu
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To: forumlucca
Oggetto: [Forumlucca] PALESTINA da comune-info.net

Sto per bruciare il mio passaporto
<http://comune-info.net/2014/07/sto-per-bruciare-mio-passaporto/>


Mira Bar Hillel <http://comune-info.net/autori/mira-bar-hillel/> | 22
luglio 2014 | 0 commenti
<http://comune-info.net/2014/07/sto-per-bruciare-mio-passaporto/#respond>


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2F07%2Fsto-per-bruciare-mio-passaporto%2F> Print Friendly Version of this
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Non posso più aspettare. Non posso accettare di essere cittadina di un paese
dove persone come Ayelet Shaked incitano all’uccisione di donne e bambini
palestinesi innocenti. Una corrispondente dell’Evening Standard annuncia
sull’autorevole quotidiano britannico The Independent
<http://comune-info.net/2014/07/sto-per-bruciare-mio-passaporto/%20http:/www
.independent.co.uk/voices/why-im-on-the-brink-of-burning-my-israeli-passport
-9600165.html> la clamorosa protesta contro le affermazioni della deputata
della Knesset che avevano impressionato l’opinione pubblica mondiale. Il
vocabolario della giovane leader della destra è tanto apertamente razzista e
criminale da spingere la contraerea mediatica di Netanyahu a correre subito
ai ripari: non credete alla propaganda antisemita, si tratta di un falso.
Purtroppo non è così

<http://comune-info.net/wp-content/uploads/2014/07/Gaza-10.jpg> Gaza-10

di Mira Bar Hillel

E’ giovane e carina, è laureata in ingegneria informatica ed è anche una
parlamentare israeliana, questa è la ragione per cui sto per bruciare il mio
passaporto israeliano. Perché dietro quegli occhioni innocenti si nasconde
l’Angelo della morte.

Ayelet Shaked rappresenta l’estrema destra del partito Jewish Home nella
Knesset (il Parlamento israeliano, ndt), ciò significa che si colloca a
destra di Benyamin Netanyahu, nel caso pensaste che una cosa del genere non
fosse possibile.


<http://comune-info.net/wp-content/uploads/2014/07/278017_113553932120616_47
0347248_o.jpg> 278017_113553932120616_470347248_oLunedi Shaked ha scritto
sulla sua pagina facebook: “Dietro ogni terrorista ci sono dozzine di uomini
e donne senza i quali essere un terrorista non sarebbe possibile. Sono tutti
nemici combattenti e il loro sangue cadrà sulle loro teste. Lo sono anche le
madri dei martiri che li accompagnano all’inferno con fiori e baci,
dovrebbero seguire i loro figli, niente sarebbe più giusto. Dovrebbero
sparir, cosi come dovrebbero essere rase al suolo le case dove crescono i
serpenti, altrimenti altri piccoli serpenti vi saranno allevati”.

Una settimana prima, giusto quando il 17enne Mohammed Abu Khudair veniva
rapito e bruciato vivo, Shaked scriveva: “Questa non è una guerra contro il
terrore, non è una guerra contro gli estremisti e non è neanche una guerra
contro l’autorità palestinese, la realtà è che questa è una guerra tra due
popoli. Chi è il nemico? I palestinesi. Perchè? Chiedeteglielo, sono stati
loro a cominciare”.

Quindi anche prima che il ragazzo morisse in quel modo orribile, lei
dichiarava che lui era il nemico e dopo, senza alcun apparente senso di
colpa o rimorso, invocava la morte di donne innocenti e dei loro figli non
ancora nati.


<http://comune-info.net/wp-content/uploads/2014/07/AD72158946Evening-Standar
d-.jpg> AD72158946Evening Standard

la giornalista israeliana

Mi ha ricordato la sorella di mia madre, Klara, e i suoi tre figli piccoli
che vivevano a Cracovia nel 1939, quando la città venne invasa dai tedeschi,
i quali avevano deciso che gli ebrei, tutti gli ebrei, erano il nemico e
dovevano essere eliminati, cosi come le donne e i “piccoli serpenti” che
stavano crescendo. “Perchè? Chiedeteglielo, sono stati loro a cominciare”,
avrebbero potuto rispondere i nazisti se glielo avessero chiesto.

Non ho mai conosciuto Klara e nemmeno i suoi bambini, morti nel 1942, ma ho
incontrato mio zio Romek , sopravvissuto lavorando nella fabbrica di Oskar
Schindler, e sua moglie Yetti, che si è salvata perchè parlava un buon
tedesco ed è riuscita a passare per una brava donna tedesca che aveva
cacciato via il marito polacco ebreo e sorrideva amabilmente a tutti i
nazisti che incontrava.

Anche il fratello di mio padre, Shmuel e la sua giovane famiglia sono morti
prima che io nascessi, erano scappati da Berlino in Olanda, dove furono
catturati e portati nel campo di concentramento in cui è morta Anna Frank.

So cosa significhi essere stati vittime indifese, vivere e morire sotto la
mano dell’oppressore razzista e so che gli israeliani di oggi non sono più
le vittime, ma quelli che perpetrano quell’orrore. E’ vero, in Hamas si
trovano terribili assassini pieni d’odio e guai a Israele se essi avessero
avuto la possibilità di portare a compimento le loro intenzioni. Ma è
Israele che ha i carrarmati, l’artiglieria, le armi nucleari e le difese
missilistiche di Golia, mentre gli abitanti di Gaza non avevano niente una
settimana fa e ancora meno hanno oggi, dato che anche ospedali e scuole sono
stati bombardati.

Shaked ha ottenuto ciò che voleva: i morti a Gaza sono ormai quasi cento
(1), uno ogni quattro è un bambino. Altre centinaia di persone sono
gravemente ferite, in un posto dove anche gli ospedali sono bombardati e le
cure essenziali stanno terminando.

In Israele, nonostante gli sforzi di Hamas, non è stata registrata alcuna
morte, nessun ferito grave anche se una festa di matrimonio è stata
interrotta e la notizia è stata riportata in televisione.

Mentre piovono le bombe su Gaza, gli adolescenti israeliani hanno iniziato a
twittare foto di se stessi seminudi e a dichiarare i propri sentimenti
politici. In due tweet che poi sono stati cancellati si poteva leggere:
“Morte a tutti voi arabi, finocchi”, e poi “Arabi possiate essere
paralizzati e morire tra grandi sofferenze!” Altri teenager hanno twittato
semplicemente: “Morte a tutti questi fottutissimi arabi”, allegando una loro
foto raffigurante col broncio.

Guardando queste angeliche facce del male sputare una tale retorica del
genocidio, ho preso il mio passaporto israeliano e una scatola di
fiammiferi: “Non nel mio nome, gente, non nel mio nome!”



(1), purtroppo la cifra è ferma all’11 luglio, data in cui è stato
pubblicato l’articolo



Fonte: The Independent
<http://comune-info.net/2014/07/sto-per-bruciare-mio-passaporto/%20http:/www
.independent.co.uk/voices/why-im-on-the-brink-of-burning-my-israeli-passport
-9600165.html>

Traduzione per Comune-info: Annalisa Mugheddu

DA LEGGERE

<http://comune-info.net/2014/07/grido-gaza/> DOSSIER IL GRIDO DI GAZA

La campagna sarà “lunga, graduale ed estesa”. Netanyahu non ha usato giri di
parole. Nel 2008, l’ultima invasione israeliana della Striscia di Gaza fece
1.100 morti. Chiunque si mostri sorpreso dalla ferocia “difensiva” di Tel
Aviv finge o sceglie di ignorare la storia di quella occupazione. A muoverla
è ancora una volta il possesso della terra, nei giorni scorsi Robert Fisk lo
ha ricordato agli smemorati. E l’assoluta rimozione della memoria, insieme
alla necessità che il mondo non consideri umani i Palestinesi, è la chiave
della strategia di guerra dello Stato “ebraico”. Uno Stato che cancella il
20 per cento dei suoi cittadini arabi e racconta di essersi fatto da sé
rinnovando ogni giorno il suo mito autogeno. La stupefacente resistenza dei
Palestinesi non è certo affidata ai razzi