[nuovopci] Avviso ai naviganti 43 - Ogni grande impresa, l’u…

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Autore: \(nuovo\) Partito comunista italiano
Data:  
To: npci.inter
Oggetto: [nuovopci] Avviso ai naviganti 43 - Ogni grande impresa, l’umanità è arrivata a compierla imparando dalle sconfitte!


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_ AVVISO AI NAVIGANTI 44_

9 luglio 2014

(Scaricate il testo in versione Open Office [4], PDF [5] o Word [6] )

Un esercito che impara dalle sconfitte, è un esercito che vincerà la
guerra!

OGNI GRANDE IMPRESA, L’UMANITÀ È ARRIVATA A COMPIERLA IMPARANDO DALLE
SCONFITTE!

SOLO CHI SI È ARRESO, HA PERSO!

 

I devoti portavoce dei vertici della Repubblica Pontificia da domenica
25 maggio sono scattati e fanno con zelo il mestiere per cui sono
pagati: celebrano il trionfo e le glorie del nuovo "unto dal Signore",
Matteo Renzi. Parlare con loro è inutile. Sono gli impiegati del sistema
di distrazione, confusione e intossicazione delle idee e dei sentimenti
delle masse popolari, uno dei pilastri su cui si regge la Repubblica
Pontificia.

Con il Comunicato CC 23/2014 [7] del 6 luglio, il CC del nuovo PCI ha
lanciato ai giovani un appello perché non perdano tempo nelle scuole e
nelle università della Repubblica Pontificia a imparare un mestiere che
comunque per lo più non eserciteranno stante la crisi generale del
capitalismo e che comunque nella maggior parte dei casi non sarebbe né
utile né dignitoso, ma assumano invece la responsabilità di far fronte
all'ora tragica che la borghesia imperialista e il clero fanno vivere al
nostro paese e imparino a fare la rivoluzione socialista studiando e
facendola. A questo Comunicato abbiamo già avuto un discreto numero di
risposte. Alcune sono di interesse generale, perché avanzano argomenti o
espongono esperienze a proposito dell'analisi che facciamo e della linea
che indichiamo. Tra queste ce n'è una di cui vogliamo trattare subito.

A dire il vero l'autore non l'ha indirizzata a noi, ma a due compagni
della sezione di Siena del Partito dei CARC che ce l'hanno girata. Non
diamo nomi e cognomi dell'autore e dei due compagni, perché non sappiamo
se ne sarebbero contenti, ma riportiamo integralmente la lettera.

_Cari xx e yy, ci conosciamo ormai da diversi anni ed ho avuto modo di
apprezzare le vostre doti umane e politiche. Oggi quando ho letto il
comunicato del nuovo PCI Appello ai giovani, mi sono deciso a scrivervi.
_

_Vi dico subito che io trovo il comunicato molto debole perché fondato
su stanche ripetizioni di formule del marxismo-leninismo. Anche ai miei
tempi si scrivevano cose così assurde come "la rivoluzione socialista è
diventata una scienza che si impara, si applica e si sviluppa facendo il
bilancio dell'esperienza, una scienza sperimentale come le altre
scienze". _

_Allora, mi riferisco ai primi anni '70, ho militato in gruppi
extraparlamentari che si chiamavano Avanguardia Comunista, Viva Il
Comunismo, e pensavamo di cambiare il mondo, di fare la rivoluzione
applicando dogmaticamente gli strumenti del marxismo-leninismo. Allora,
pur in presenza di grandi movimenti operai, sociali, studenteschi,
abbiamo perso perché le nostre analisi del potere erano rozze e non
riuscivamo a capire le dinamiche del controllo sociale, il consumismo,
ecc...._

_Oggi, la presenza dei movimenti nelle piazze è molto minore, la
consapevolezza delle masse popolari è molto sfocata, la disgregazione
sociale ha fatto passi da gigante con la precarizzazione di ampi strati
sociali a partire dai giovani. _

_La rivoluzione non sarà domani e neanche dopodomani; la preparazione
del cambiamento è oggi ma c'è bisogno di persone preparate, che studino,
che sappiano capire la società, che sappiano costruire egemonia
culturale sulla società e sappiano far crescere, nelle lotte, la
capacità di organizzazione delle persone e delle masse._

_Cari xx e yy, riflettendo sulla mia esperienza ho capito che i
nostri/miei errori di valutazione derivavano dall'appartenenza ad un
gruppo chiuso. Eravamo sempre tra di noi, non c'era apertura e
discussione con gli altri gruppi; noi avevamo la linea giusta, gli altri
sbagliavano, erano opportunisti, o spontaneisti (Lotta Continua) o
operaisti (Potere Operaio). Quando poi, verso metà degli anni '70, si
innestò una spirale micidiale di repressione e lotta alla repressione ed
il movimento iniziò a perdere forza e capacità di mobilitazione, allora
apparvero le Brigate Rosse. Alcuni di noi di fronte alla scelta tra
ammettere la sconfitta e cercare di capirne i motivi e la possibilità di
irrigidirsi continuando solo in modo più organizzato ed armato, scelsero
la via delle BR e della lotta armata. Sappiamo come è andata !_

_Cari xx e yy, ho voluto raccontarvi la mia esperienza. Fatene pure
l'uso che volete. Mi auguro che sia elemento di riflessione. ciao ww_

L'esperienza di ww merita riflessione e meritano riflessione anche le
conclusioni che ww ne trae. Lasciamo invece perdere lo stato d'animo di
depressione e di fastidio che traspare dalle sue parole, perché gli
stati d'animo non si curano con scritti, ma con l'esperienza e
l'esempio. Per curare una persona depressa e amareggiata dalla sconfitta
subita, non c'è miglior cura che farle vedere la vittoria.

Quanto all'esperienza e al bilancio, questi invece sono patrimonio
universale, esperienza vissuta da tanti e conosciuta da molti,
esperienza ricca di insegnamenti. Dobbiamo quindi farci i conti. Ci è
utile farci i conti, perché se si impara da esse, anche le sconfitte
sono preziose.

Negli anni '70 contro la borghesia e il clero noi comunisti abbiamo
perso e con noi hanno perso le masse popolari. Abbiamo perso anche
prima: negli anni '20 (dopo il Biennio Rosso venne il fascismo) e negli
anni '50 (dopo la vittoriosa conclusione della Resistenza venne la
Repubblica Pontificia) del secolo scorso. Ma che dobbiamo instaurare il
socialismo ce lo dice la conoscenza del capitalismo (della sua natura,
delle sue leggi di sviluppo, dei misfatti e delle distruzioni che esso
porta con sé e che tanto più aggrava quanto più a lungo dura, delle
potenzialità di progresso e di civiltà che ha creato) e ce lo conferma
lo stato in cui la borghesia imperialista e il clero hanno nuovamente
ridotto il nostro paese, proprio perché quelle battaglie le hanno vinte
loro. Ma quanti tentativi di circumnavigare la Terra sono falliti!
Eppure la Terra è rotonda e circumnavigarla era possibile: bisognava
solo imparare quanto necessario. Quante cure si sono tentate prima di
trovare il rimedio giusto per la tubercolosi! Eppure il rimedio c'era e
alla fine lo abbiamo trovato, ed ora proprio perché conosciamo il
rimedio ci è chiaro anche perché ci sono ancora tanti ammalati di TBC.

Quindi il primo punto è che noi la guerra la possiamo vincere, che
abbiamo bisogno di vincerla. Si tratta quindi di capire perché abbiamo
finora perso alcune battaglie e di imparare da queste le lezioni che ci
aiuteranno a vincere.

In realtà anche ww dice perché abbiamo perso la battaglia degli anni
'70:

_stanche ripetizioni di formule del marxismo-leninismo_

_fare la rivoluzione applicando dogmaticamente gli strumenti del
marxismo-leninismo_

_le nostre analisi del potere erano rozze e non riuscivamo a capire le
dinamiche del controllo sociale, il consumismo, ecc...._

_appartenenza ad un gruppo chiuso. Eravamo sempre tra di noi, non c'era
apertura e discussione con gli altri gruppi_

Ce n'è più che abbastanza per capire perché abbiamo perso. Infatti la
rinascita del movimento comunista, la ricostruzione che abbiamo iniziato
negli anni '80 è partita dal bilancio anche di questo passato (delle
lotte degli anni '70) e delle sconfitte precedenti (degli anni '20 e
degli anni '50), delle sconfitte nostre e degli altri paesi, in
particolare delle sconfitte subite nei paesi imperialisti. La rivista e
le altre pubblicazioni della casa editrice Rapporti Sociali trattano
proprio di questo bilancio. La letteratura del nuovo PCI reperibile nel
suo sito www.nuovopci.it continua a trattarne. Il Manifesto Programma
[8] del nuovo PCI ne è la sintesi. Una delle cose che critichiamo di
vari gruppi che si dicono comunisti, che si propongono di ricostruire il
partito comunista (i seguaci di Marco Rizzo, il Fronte della Gioventù
Comunista e altri frammenti del PRC, per indicarne alcuni) è che eludono
quel bilancio, non traggono dalle sconfitte i preziosi insegnamenti che
contengono. Chi non impara dagli errori, quasi sicuramente li ripeterà.
Perché neanche gli errori sono casuali: sono nella natura delle cose che
dobbiamo affrontare per vincere. Scivolare mentre si scala una montagna,
è nella natura dell'impresa che si sta compiendo. Se ogni volta che
scivoli non impari qualcosa, continuerai a scivolare. Non a caso diciamo
che il socialismo è una scienza sperimentale, che Marx-Engels,
Lenin-Stalin, Mao, Gramsci (per indicare i principali esponenti del
socialismo scientifico) hanno posto le basi e dato i primi sviluppi
della nostra scienza, ma che dobbiamo svilupparla e che dobbiamo
applicare nel particolare quello che è già acquisito imparando dalla
nostra esperienza.

Oltre a indicare i motivi della sconfitta degli anni '70, l'autore della
lettera dice alcune altre cose preziose.

Dice che negli anni '70 c'era tra le masse popolari una mobilitazione
molto maggiore dell'attuale e nonostante questo abbiamo perso. Quindi
non dobbiamo spaventarci del fatto che oggi la mobilitazione è molto
minore. Una mobilitazione grande si è trasformata in una mobilitazione
piccola. Parimenti la piccola mobilitazione può trasformarsi in una
grande mobilitazione. Si tratta solo di capire il come e di metterlo in
pratica.

Dice che alla vittoria della borghesia e del clero, sono seguite minore
coscienza delle masse popolari, disgregazione sociale, precarizzazione:
quindi che la dominazione della borghesia e del clero sono incompatibili
con masse popolari coscienti e organizzate, capaci di una iniziativa
continuativa e mirata. È la conferma di una vecchia verità già enunciata
da Marx e ribadita da Lenin. Quindi ci indica la strada su cui lavorare:
il contrario del lavorare secondo il senso comune, come capita, a buon
senso, a naso; il contrario dello spontaneismo, del lottare quando
capita e come capita, alle scadenze, quando il nemico attacca; il
contrario del "costruire il conflitto, allargare il conflitto" senza un
obiettivo preciso: un governo d'emergenza delle masse popolari
organizzate. Ci vuole una strategia, una tattica e piani di battaglia.
Di fronte a un movimento delle masse popolari dotato di questa
caratteristiche, borghesia e clero non reggono.

_... c'è bisogno di persone preparate, che studino, che sappiano capire
la società, che sappiano costruire egemonia culturale sulla società e
sappiano far crescere, nelle lotte, la capacità di organizzazione delle
persone e delle masse._

Ben detto! Salvo che bisogna essere più chiari a proposito
dell'_egemonia_ _culturale_, dato che nel nostro paese una mala razza
che parte da Togliatti e ha proseguito con Napolitano ha insegnato che
l'egemonia culturale consisterebbe nel fatto che i comunisti convincono
delle loro ragioni gli intellettuali borghesi e clericali: solo se
questi riconoscevano le ragioni dei comunisti, allora i comunisti
avrebbero preso il potere. Ancora oggi la sinistra borghese continua a
predicare e proporre alla borghesia i propri rimedi alla crisi, come se
capitalisti e prelati si comportassero come si comportano perché,
poverini, non capiscono, hanno alcune idee sbagliate, bisogna
insegnargli la verità.

No! Si comportano come si comportano perché sono la personificazione di
questo sistema sociale. Sono gli esponenti delle relazioni di questo
sistema sociale che l'umanità eredita dalla sua storia e di cui deve
liberarsi. Sono classi che agiscono secondo i loro propri interessi
contro le masse popolari. In Italia con il referendum del giugno 2011 le
masse popolari a maggioranza hanno votato contro la privatizzazione
dell'acqua e di altri servizi pubblici: non è mica per ignoranza che i
vertici della Repubblica Pontificia continuano a mantenere e allargare
la privatizzazione!

Noi comunisti dobbiamo costruire egemonia sulle masse popolari (non
genericamente sulla società: la società è composta di classi
antagoniste). I comunisti costruiscono egemonia sulle masse popolari
mobilitandole e guidandole nelle lotte politiche (cioè per conquistare
il potere, per instaurare un proprio governo su tutta la società, per
instaurare il socialismo) e anche rivendicative (lotte per migliorare le
proprie condizioni) finché non hanno ancora tolto il governo della
società alla borghesia e al clero. Il marxismo-leninismo-maoismo è
scienza della società che serve ai comunisti per capire dove, quando e
come attaccare per raccogliere maggiori forze fino instaurare il
socialismo. La propaganda, l'azione culturale, il bilancio
dell'esperienza servono come strumenti complementari, per rafforzare
nella coscienza e nei sentimenti delle masse popolari gli insegnamenti
dell'esperienza, delle lotte, della pratica. Perché stante le condizioni
a cui la borghesia e il clero le costringono escludendole dalle attività
specificamente umane ("perché insegnare filosofia a uno che è destinato
a fare lo spazzino?", hanno sfrontatamente proclamato Letizia Moratti
(banda Berlusconi) e Luigi Berlinguer (circo Prodi), entrambi ministri
della Pubblica Istruzione della Repubblica Pontificia), le masse
popolari imparano principalmente dalla loro esperienza diretta, non
dall'azione culturale. Se nel forgiare la coscienza e i sentimenti delle
masse popolari fosse principale l'azione culturale, il dominio della
borghesia e del clero sarebbe eterno, stante il sistema di
intossicazione, di confusione e di diversione delle coscienze e dei
sentimenti che hanno messo in campo. Lo abbiamo visto all'opera anche in
queste settimane, quando giornali e TV hanno trasformato la reale
sconfessione della coalizione della Larghe Intese pronunciata dalle
masse popolari alle elezioni europee del 25 maggio, nel proclamato
trionfo elettorale di Matteo Renzi, con un'operazione di mistificazione
degna di Goebbels, il ministro della propaganda di Hitler.

Alle masse popolari occorre che i comunisti abbiano un'avanzata
comprensione delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta
di classe.

Bando al dogmatismo, bando alle formule rituali, bando alle analisi
rozze e approssimative, bando alle narrazioni e affabulazioni della
sinistra borghese.

Il nuovo Partito comunista italiano rinnova il suo appello ai giovani.

NON PERDETE TEMPO A IMPARARE MESTIERI E PROFESSIONI CHE COMUNQUE LA
MAGGIOR PARTE DI VOI NON ESERCITERÀ STANTE LA CRISI GENERALE DEL
CAPITALISMO E CHE COMUNQUE PER LO PIÙ NON SONO NÉ UTILI NÉ DIGNITOSI!

DEDICATEVI A IMPARARE LA SCIENZA DELLA RIVOLUZIONE SOCIALISTA E A FARE
LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA!

LA NUOVA ONDATA DELLA RIVOLUZIONE PROLETARIA AVANZA IN TUTTO IL MONDO!

COSTITUIRE OVUNQUE NELLA CLANDESTINITÀ COMITATI DI PARTITO!

PROMUOVERE LA COSTITUZIONE DI ORGANISMI OPERAI IN OGNI AZIENDA
CAPITALISTA E DI ORGANISMI POPOLARI IN OGNI AZIENDA, SCUOLA, UNIVERSITÀ
E SERVIZIO PUBBLICO E IN OGNI ZONA D’ABITAZIONE!

ORIENTARE OO E OP A FAR FRONTE SUBITO, DIRETTAMENTE, CON MISURE
STRAORDINARIE ALMENO AI DANNI PIÙ GRAVI DELLA CRISI DEL CAPITALISMO!

ORIENTARE OO E OP A COSTITUIRE UN PROPRIO GOVERNO D’EMERGENZA, IL
GOVERNO DI BLOCCO POPOLARE [9]: SARÀ IL PASSAGGIO A UNA FASE SUPERIORE
DELLA RIVOLUZIONE SOCIALISTA!

RENDERE IL PAESE INGOVERNABILE AI VERTICI DELLA REPUBBLICA PONTIFICIA E
FAR LORO INGOIARE LA COSTITUZIONE DEL GBP!

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