[RSF] FW: [donneinnero] R: Re: Fwd: I: Fw: Appello urgente p…

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Autor: pilar castel
Data:  
Para: forumroma@inventati.org, Poema, cristina.torelli@fastwebnet.it, pace@peacelink.it, pace, alessandroverga70@yahoo.it, TREV, marcello biondo, Tavola della pace, alexandrella@yahoo.it, posta@fabioalberti.it, adraiana di gianna, godi, juliavshawlawrence@gmail.com, patrimoniocomune@lists.riseup.net, ass.zabaglia@libero.it
Asunto: [RSF] FW: [donneinnero] R: Re: Fwd: I: Fw: Appello urgente per la Palestina

Da: "inespriante@???" <inespriante@???>
Data: 29 giugno 2014 21:35:16 GMT+02:00
Oggetto: I: Fw: Appello urgente per la Palestina

----- Original Message -----
From: comitato salaam To: undisclosed-recipients:
Sent: Saturday, June 28, 2014 5:57 PM Subject: Appello urgente per la Palestina



Cari amici di Salaam,
vi inoltriamo questa "lettera aperta" rivolta alle autorità politiche e religiose, che abbiamo sottoscritto con diverse realtà che operano in sostegno alla Palestina, invitandovi, se lo volete, a sottoscriverla online all'indirizzo

http://firmiamo.it/la-palestina-e-sotto-attacco
e a diffonderla tra le vostre conoscenze.

Saluti a tutte/i Salaam Ragazzi dell' Olivo-Milano

Salaam Ragazzi dell'Olivo - Comitato di Milano - Onlus

Salaam Children of Olive Tree - Milan Committee - Onlus 
20159 Milano - Italy - via Pepe 14  
E-mail: comitatosalaam@???    
Sito:    www.salaam-milano.org


Questa lettera aperta vi raggiunge in un momento in cui l’Italia assume una particolare responsabilità in Europa e nel momento in cui l’Europa ha la possibilità di attuare interventi virtuosi che liberino Gaza dal blocco completo a cui è sottoposta, mettendo in atto gli accordi di sorveglianza della frontiera per cui esiste già dal 2005 l’appropriato strumento europeo, la EU BAM Rafah (European Union Border Assistance Mission at the Rafah Crossing Point) e promuovendo con forza l’apertura e il riadattamento del porto di Gaza come via marittima di commercio e traffici, anche questo un progetto Europeo approvato e finanziato nel 2000 e mai portato a termine.

Anche solo avviare questi progetti già approvati ”automaticamente” renderebbe possibile la comunicazione tra le due parti della Palestina, la libera circolazione, dei ministri, delle persone, delle merci tra le due parti dello Stato Palestinese e rappresenterebbe una linea vitale perchè la Palestina possa crescere nella sua autonomia economica e nella sua dignità.

Il forte sostegno che le fedi religiose hanno per la risoluzione pacifica dei conflitti ci spinge a porgere anche ai rappresentanti di queste la nostra richiesta di attenzione continua e sostegno per un popolo che soffre e va sostenuto nel difendersi da continue aggressioni e punizioni collettive nel modo più costruttivo possibile, sostenendolo nella possibilità di essere liberato dalla occupazione, frammentazione e blocco.

Da parte nostra desideriamo allargare il sostegno a questa richiesta aprendo una petizione on line*, e soprattutto con il continuo dibattito ed informazione sui fatti.
Perchè diventi un tema centrale per l’Italia e per l’Europa, e nell'auspicio che l’attenzione delle fedi religiose possa servire da stimolo per una presa di coscienza il più vasta possibile sulla sorte di un popolo che da troppo tempo attende pace, rispetto e dignità.



La Palestina è sotto attacco
La Palestina non solo è sotto attacco militare, il che preoccupa moltissimo per le vite dei palestinesi e la ulteriore perdite delle loro strutture.


La Palestina è sotto attacco da parte di Israele nella sua resistenza come realtà autonoma.

La Palestina è sotto attacco allo scopo di dimostrare la sua “impossibilità di esistenza”.

Nel momento della riconciliazione tra le fazioni che governano nella Cisgiordania e a Gaza, un tentativo di unificare il territorio politico della Palestina, di trovare un’ autorappresentazione politica presso l’ONU, di liberare Gaza dall’assedio (reso ancor più insostenibile dal blocco alla circolazione di persone e beni da parte dell’Egitto di Sissi), di reclamare la illegalità della detenzione ed abduzione amministrativa di prigionieri e di difendere il territorio in Gerusalemme e nella Cisgiordania, di sviluppare una autonomia economica, Israele dispiega attacchi militari con forze di terra e uso spropositato della forza verso i civili nella Cisgiordania, con più di 400 detenzioni amministrative, infinite malversazioni a Gerusalemme e bombardamenti e sconfinamenti a Gaza.


Questa operazione dello stato Israeliano, battezzata "guardiani dei nostri fratelli" è “giustificata” dalla scomparsa di 3 giovani riservisti Israeliani in territorio sotto completo controllo Israeliano in Cisgiordania.

Non c’è prova di chi abbia collaborato alla sparizione, non rivendicata da alcuna fazione Palestinese.
In qualsiasi paese civile una sparizione è un caso di polizia investigativa e non la ragione per imprigionamenti di massa su base politica, di invasione e permanenza in migliaia di abitazioni di civili, dell’abbattimento di case, degli omicidi di persone disarmate, di bombardamenti su zone del territorio Palestinese sotto blocco e fuori e da quella in cui la scomparsa è avvenuta.


Questa operazione non è altro che una operazione, probabilmente preordinata, di punizione collettiva per i Palestinesi nel momento in cui hanno raggiunto un accordo politico e si presentano come stato nella comunità internazionale.

Serve per annientare fisicamente una fazione-partito (Hamas) e richiedere la resa dell’altra fazione-partito (Fatha), protagoniste precedentemente del dissenso interno che aveva creato due governi separati in Gaza ed in Cisgiordania.

Serve ad imporre con la forza la opposizione del governo Israeliano alla riconciliazione nazionale Palestinese.
E’ un’ operazione la cui entità e sviluppo si può pensare che continuino ad accrescersi nel livello e con la violenza.


In Cisgiordania le uccisioni, la invasione da parte delle forze di terra con carri armati, i sorvoli arei, le violente invasioni delle case, gli arresti indiscriminati di civili, il ri-arresto di prigionieri liberati, la nutrizione forzata di quelli in sciopero della fame, la mano libera lasciata alla violenza dei coloni, si accompagnano ai bombardamenti quotidiani su Gaza, all’attacco ai suoi pescatori, al sorvolo con F16, che ben ricordano l’inizio degli attacchi del 2008 e del 2012.


Vogliamo essere vicini ai Palestinesi che ne sono vittime, e che si sono impegnati come attori nel difficile processo di costruire una unità nazionale, e diciamo al nostro Governo ed a quello Europeo che ci opponiamo alla loro connivenza con le azioni illegali di Israele e vogliamo rompere il silenzio che regna sulle aggressioni in corso.


Il silenzio e/o la connivenza della comunità internazionale è la luce verde che Israele aspetta per imporre sul terreno col la paura e l’esercito la sua richiesta all’Autorità Nazionale di Ramallah di rompere l’accordo di riunificazione.

E’ un lasciapassare per continuare la illegale detenzione amministrativa e le vessazioni sui prigionieri, per continuare il blocco di Gaza e la politica di insediamenti e vessazioni in Cisgiordania e Gerusalemme.

Temiamo che sia anche la luce verde per realizzare vecchie e nuove minacce su Gaza: ” vi ridurremo al medio evo”, “la prossima volta vi attaccheremo in modo che non avrete il tempo di rispondere” (dopo il novembre 2012) e per tutta la Palestina: “elimineremo tutto il verde (Hamas ha bandiere verdi) dalla regione”.


I palestinesi stanno resistendo uniti - ma l'immagine della gente in solidarietà proveniente da tutto il mondo, in piedi accanto a loro, sarà incoraggiante e darà forza al popolo palestinese, nella sua lotta contro un occupante crudele.

Per sostenere il popolo palestinese sotto attacco, chiediamo un forte e deciso pronunciamento dei Governi e della Istituzioni Europee deve finire ed un messaggio delle Fedi che deve giungere limpido e chiaro.

Chiediamo che i rappresentanti delle Istituzioni Italiane e di quelle Europee si facciano responsabili in tutte le sedi della sicurezza e dello sviluppo della nazione e dello Stato Palestinese riunificato, secondo le leggi internazionali.


Che nelle sedi internazionali queste si schierino per l’ autonomia dello Stato Palestinese e contro la occupazione della Cisgiordania e la continua espansione degli insediamenti israeliani, per la liberazione dal blocco di terra e mare di Gaza, per la fine della detenzione amministrativa dei Palestinesi e loro abduzione in Israele, per uno statuto chiaro e condiviso per Gerusalemme.


Chiediamo che i governi europei mettano in campo finalmente sanzioni economiche verso Israele esigendo il rispetto della legislazione internazionale, delle risoluzioni ONU e della convenzione di Ginevra.

Invitiamo i rappresentanti delle fedi che si pronuncino contro i crimini verso la umanità e le persone che Israele compie con impunità verso il popolo palestinese, diffondendo la loro solidarietà verso le sofferenze di un popolo intero.



Prime adesioni
Appello per i Bambini di Gaza, Genova
Associazione Amicizia Sardegna Palestina
Associazione Senza Paura di Genova
Associazione NWRG
Associazione Surgery for Children

Casa per la Pace Milano
Comitato NO M 346 a Israele
CVP-Comitato varesino per la Palestina
Forum Palestina
Invicta Palestina
Pacifisti e pacifiste dell'ora in silenzio per la pace di Genova
Parallelo Palestina

Pax Christi, Campagna Ponti e non Muri
Salaam ragazzi dell'olivo-comitato di Milano - onlus
UCOII, Direzione Nazionale dell’European Muslim Network- Italia


Alice Colombi
Andrea Balduzzi- Genova

Andrea Sbarbaro- Genova
Angelo Baracca- Firenze
Angelo Cifatte - Genova
Angelo Stefanini- Bologna
Claudia Petrucci - Genova
Dario Rossi - Genova
Filippo Bianchetti -Varese
Franco Camandona - Genova

Gabriella Grasso-Milano
Hamza Roberto Piccardo
Ireo Bono-Imperia
Luisella Valeri - Genova
Mariagiulia Agnoletto- Milano
Marina Rui - Genova
Miranda Vallero- Rapallo
Mirko Rozzi
Paola Manduca - Genova

Raffaella Del Deo
Tiziano Cardosi- Firenze
Ugo Gianangeli -Milano

Per adesioni
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