Autore: statodiallucinazione@iol.it Data: To: valpolcevera, noterzovalico, Forum Ambientalista, forum-dei-beni-comuni-genova, forumsege, forumgenova, cambiaresipuoliguria Oggetto: [NuovoLab] "Assumete i disoccupati per il Terzo Valico". Ma è polemica No Tav
Una mozione in Municipio contestata dagli esponenti contrari all'opera: "I cantieri non portano lavoro al nostro territorio"
di GIULIA DESTEFANIS
MENTRE ieri a Novi Ligure i comitati No Tav depositavano un esposto che potrebbe ostacolare la corsa del Terzo valico, sul fronte della grande opera si accendeva una polemica tutta genovese: quella sul lavoro che il Terzo valico potrebbe portare in Valpolcevera, "una manna in tempi di disoccupazione", dicono alcuni, "ma al prezzo di rovinare il territorio ", tuonano altri.
Il terreno di scontro è il Municipio della valle, dove il Gruppo Misto presenta una mozione per chiedere a Regione e Comune di aprire un tavolo sul lavoro, e spingere il costruttore Cociv ad assumere aziende ed operai del posto. La mozione viene approvata, "ma con il voto contrario mio e dei 5 Stelle - dice Davide Ghiglione, capogruppo della Federazione della Sinistra - La questione dell'occupazione è accostata demagogicamente al Terzo valico, che alle imprese locali lascia le briciole. Vengono allestiti campi base per ospitare la manodopera da fuori, per ditte specializzate ma non solo. Invece che fare demagogia si pensi piuttosto alla regolarità dei cantieri: nessuno in consiglio ha espresso timori dopo la chiusura di quello di Voltaggio per mancanza di certificazione antimafia".
Ma Iole Murruni, presidente del Municipio, la pensa in altro modo: "Ci sembra utile chiedere un confronto, e proporre che ai tavoli con Cociv e Autostrade, per la costruzione di Terzo valico e Gronda, possano sedersi anche gli assessori al Lavoro oltre che alle Infrastrutture - spiega - Se c'è qualche possibilità che le grandi opere aiutino a superare il dramma della disoccupazione, che in Valpolcevera si fa sentire, perché non sfruttarla? Si potrebbe pensare anche ad avviare un percorso con i servizi sociali, che segnalino alle aziende le famiglie più bisognose ".
Ora la palla è nelle mani di Cociv, Regione e Comune, "e speriamo accolgano la nostra proposta - conclude Murruni - Per il tavolo di confronto mettiamo a disposizione la sede del Municipio ".
Ma, come si diceva, ieri è stata una giornata importante anche per i comitati che lottano contro la grande opera: nella loro sede di Novi hanno presentato un esposto depositato alle Procure Regionali della Corte dei Conti di Piemonte, Liguria e Lazio, e alla Procure di Alessandria e Genova. "Contestiamo la mancata valutazione dei costi dello smaltimento dell'amianto trovato negli scavi - spiega l'ingegnere Francesco De Milano, uno dei professionisti che supportano i movimenti - L'opera è stata autorizzata per "lotti non funzionali", ovvero non indipendenti, così che se i lavori fossero abbandonati rimarrebbero
porzioni di opera inutilizzabili: ma per autorizzazioni del genere, ci sono tetti di spesa ben definiti, e secondo noi con lo smaltimento dell'amianto si sforerebbe il tetto. Se l'esposto venisse considerato, le autorizzazioni potrebbero venire meno".