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TISA: IL CONTRARIO DI PUBBLICO E’ SEGRETO

di Marco Bersani (Attac Italia)



Come se non bastasse il Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli
Investimenti (TTIP), ovvero il negoziato, condotto in assoluta segretezza,
fra Usa e Ue per costituire la più grande area di libero scambio del
pianeta, realizzando l’utopia delle multinazionali, un nuovo attacco ai beni
comuni, ai diritti e alla democrazia è in corso con il TISA (Trade In
Service Agreement), un nuovo trattato, della cui esistenza si è venuti a
conoscenza solo grazie ai “fuorilegge” di Wikileaks..

Si tratta –per quel che sinora è filtrato dalle segrete stanze- di un
negoziato, che riprende in molte parti il fallito Accordo generale sul
commercio e i servizi (Agcs), discusso per oltre 10 anni e con durissime
contestazioni di piazza all’interno dell’Organizzazione Mondiale del
Commercio.

Fallito quello che doveva essere un accordo globale, le grandi elite
politico-finanziarie hanno da tempo optato per accordi tra singoli paesi o
per aree, dove far rientrare dalla finestra, grazie all’assoluta opacità con
cui vengono condotti gli stessi, ciò che le mobilitazioni sociali dei
movimenti altermondialisti avevano cacciato dalla porta.

A sedere al tavolo delle trattative per il nuovo trattato sono i paesi che
hanno i mercati del settore servizi più grandi del mondo: Stati Uniti,
Australia, Nuova Zelanda, Canada, i 28 paesi dell'Unione Europea, più
Svizzera, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Israele, Turchia, Taiwan, Hong
Kong, Corea del Sud, Giappone, Pakistan, Panama, Perù, Paraguay, Cile,
Colombia, Messico e Costa Rica. Con interessi enormi in ballo: il settore
servizi è il più grande per posti di lavoro nel mondo e produce il 70 per
cento del prodotto interno lordo globale; solo negli Stati Uniti rappresenta
il 75 per cento dell'economia e genera l'80 per cento dei posti di lavoro
del settore privato.

L’aspetto più incredibile di quanto rivelato dai documenti in possesso di
Wikileaks è il fatto di come, non solo il negoziato si svolga in totale
spregio di alcun diritto all’informazione da parte dei cittadini, bensì sia
previsto, fra le disposizioni contenute, l’impegno da parte degli Stati
partecipanti a non rivelare alcunché fino a cinque anni dopo la sua
approvazione!

Una nuova ondata di liberalizzazioni e di privatizzazione di tutti i servizi
pubblici si sta dunque preparando e, non a caso, la prima tappa di questa
trattativa –avvenuta nell’aprile scorso e finita nelle provvidenziali mani
di Wikileaks- ha riguardato la liberalizzazione dei servizi e prodotti
finanziari, dei servizi bancari e dei prodotti assicurativi: non sia mai che
la crisi, provocata esattamente dalle banche e dai fondi finanziari, rimetta
in discussione la totale libertà di movimento e di investimento dei capitali
finanziari in ogni angolo del pianeta.

Per quel che si è riusciti a sapere, proprio in questi giorni si sta
svolgendo un secondo incontro ed è assolutamente evidente come ad ogni tappa
verrà posta l’attenzione su un settore di servizi, fino a comprenderli
tutti: dall’acqua all’energia, dalla sanità alla scuola, dai trasporti alla
previdenza.

Un mondo da mettere in vendita, attraverso la trappola del debito pubblico e
le politiche di austerità, attraverso il TTIP e il TISA, per permettere al
modello capitalistico di uscire dalla crisi sistemica, con un rilancio dei
mercati finanziari, che, dopo aver investito l'economia, ora hanno puntato
gli occhi sulla società e la vita, sui diritti, i beni comuni e la natura.

Per farlo, devono sottrarsi ad ogni elementare regola di democrazia e
rifugiarsi nella segretezza: ma come i vampiri della notte non reggono la
luce del giorno, così i piani delle elite politico-finanziarie possono
essere sconfitti da una capillare informazione e da una ampia e determinata
mobilitazione sociale. E' ora di muoversi.