Riceviamo e inoltriamo il comunicato della RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E SUI TERRITORI
dopo prima udienza del 19 giugno sul PROCESSO DELL'ILVA DI TARANTO.
PROSSIMA INIZIATIVA COORDINATA A LIVELLO NAZIONALE PREVISTA PER IL 16 SETTEMBRE 2014, IN OCCASIONE DELLA SECONDA UDIENZA.
Trasmette Comitato 5 aprile di Roma - nodo locale della Rete nazionale salute e sicurezza sul lavoro e sui territori
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COMUNICATO DELLA RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUI POSTI DI
LAVORO E TERRITORI da TARANTO, 20 giugno 2014.
La Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e territori
ha tenuto nel pomeriggio del 19 giugno la sua riunione, presenti i
rappresentanti di Palermo e Milano e i compagni di Taranto, per valutare la
prima udienza preliminare del processo Ilva.
Si è espresso un giudizio molto positivo sul presidio organizzato nei pressi
della caserma dei vigili del fuoco dove si è tenuta l'udienza preliminare. È
stato l'unico presidio che non ha accettato l'intimidazione realizzata dalla
famiglia Riva e dei suoi complici verso il processo e la città, con
l'istanza per trasferire il processo a Potenza perchè le circostanze
ambientali non permetterebbero un giudizio sereno a Taranto.
Un'intimidazione che tutti hanno di fatto accettato mettendo la sordina alla
loro presenza al processo.
La Rete invece sostiene che al processo devono partecipare operai,
lavoratori e cittadini colpiti dai crimini dei padroni dell'Ilva, sia con la
costituzione associata e autonoma come parti civili, sia con un presidio
permanente al tribunale, perchè si senta forte e chiaro che ciò che si
giudica qui è la catena di morti sul lavoro, da lavoro e inquinamento, non
perchè le fabbriche siano nocive, ma perchè nocivo è il capitale e il
profitto, che le rendono mortali.
La Rete ha portato uno striscione, che è lo stesso che è stato al processo
della Thyssen-Krupp dell'Eternit, di Paderno Dugnano, di Ravenna, per far
sentire il suo sostegno solidale agli operai, ai familiari, ai cittadini che
si costituiscono parti civili.
Naturalmente, tutta l'attività della Rete a Taranto è stata supportata dallo
Slai cobas per il sindacato di classe dell'Ilva e dai rappresentanti dei
precari, Disoccupati Organizzati, che hanno voluto far sentire la loro
presenza per affermare anche in questa occasione che vogliono lavoro, non
morti sul lavoro e da lavoro.
L'udienza si è conclusa con un aggiornamento al 16 settembre, dato che
c'erano notifiche agli imputati da perfezionare, e perciò non si è riusciti
ancora a formalizzare la costituzione di tutte le parti civili al processo.
La Rete rinnova il suo appello a tutte le realtà a fare di questo processo
una tappa importante della battaglia per la salute e sicurezza sui posti di
lavoro e territorio.
Il 16 settembre, mentre si terrà la prossima udienza preliminare, la Rete
organizzerà presidi ai tribunali e altri luoghi sensibili di questa
battaglia in tutta Italia.
La Rete contribuisce al processo con l'incarico all'avv. Bonetto di
coordinare il pool di legali che cura la costituzione di parte civile
autorganizzata e associata di operai, cittadini dei tamburi e operatori del
Cimitero.
Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e territori
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