beh di tutta questa storia della startup Av.a.Na <
http://Av.a.Na> ne
penso tutto il bene possibile...d'altronde, quando a me e ad altri
compagni del forte prenestino fu proposto di cominciare a finanziare la
startup di Av.a.Na <
http://Av.a.Na>., decidemmo entusiasticamente di
dare un ulteriore input alle molteplici possibilita' di costruire
finalmente un capitalismo liberato, di dare la nostra risposta dal basso
alla crisi. Per compagni come noi, da sempre occupati nella costruzione
reale di un welfare dal basso, fatto di progetti come l'autoredditto,
l'impresa sociale autonoma e altre taz che danno risposte concrete al
problema del reddito, uscendo dal dilemma lavoro/non lavoro ed entrando
a gamba tesa nel mondo del mercato, cercando di cambiarne le regole e di
sguazzarci come pescecani in un acquario, il tentativo di far crescere
delle startup anarcocapitaliste, fuori dalla silicon valley, e' una
sfida tutta politica. Di fronte all'aleatorieta' di quasi tutte le
risposte dei movimenti al problema del reddito, questa puo' essere,
finalmente, la via d'uscita per sbaragliare il tavolo di gioco ed
apparecchiarci sopra il nostro pranzo di gala, con tanto di camerieri in
livrea e jacuzzi borbottanti. Questa e' la via, le pancate sono inutili
di fronte ad una realta' che, piaccia o non piaccia, rappresenta il
presente ed il futuro di un neocapitalismo costruito fuori dallo
sfruttamento e inteso finalmente come bene comune.
ciao Paolo
