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Subject: Le altre facce della Copa do Mundo
Date: Tue, 10 Jun 2014 13:16:49 +0200
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LE ALTRE FACCE DELLA COPA DO MUNDO
La vera novità è che la gente delle favelas sta perdendo la paura. Forse non esploderà ora ma è un processo che non si fermerà più. I Comitati contro la Coppa hanno fatto un lavoro meraviglioso nelle comunità colpite dai mega-interessi dell'evento L'INTERVISTA COMPLETA DI GLORIA MUNOZ RAMIREZ A RAUL ZIBECHI
CI VEDIAMO A TORINO. MA A CHE FARE?
Torino, 11 luglio: vertice europeo sulla disoccupazione giovanile. La protesta si annuncia grande ma sarà importante se serà aperta e se accoglierà la domanda di cambiamento che cresce nei territori. La vera sfida non è la piazza sotto la Mole, ma il percorso per arrivarci L'ARTICOLO COMPLETO
IL BOTTEGONE DEI CITTADINI
Un gruppo di cittadini parigini del quartiere Goutte d’Or si è autorganizzato: ha aperto una cooperativa alimentare con prodotti bio e di filiera corta per avere un'alternativa alla grande distribuzione. Niente intermediari, paniere solidale per i precari, ognuno mette in comune il proprio tempo. Gli abitanti del quartiere hanno aderito in massa L'ARTICOLO COMPLETO
LA STAGIONE DELL'IMPARARE GIOCANDO
Si chiudono le scuole, è tempo di vacanze, ovvero il momento migliore per giocare e stare all’aperto. Basta seguire i bambini, la loro curiosità e provare piacere nell’aiutarli a scoprire e cambiare il mondo. E' la stagione per correre, saltare, fare capriole, fare le “facce buffe”, per giocare con gli altri e da soli, con la corda, con la palla, a nascondino, per stendersi su un prato, nella terra, in riva al mare e osservare le formiche, le lucertole, i fili d’erba, le scie d’argento delle lumache… L'ARTICOLO COMPLETO
FACCIAMO CRESCERE UNA SCUOLA DIVERSA
"Abbiamo permesso che si facessero riforme sulla scuola senza coinvolgere chi vive la scuola tutti i giorni… - ha scritto Renzi nella mozione per le primarie (fine 2013) - Casa per casa, comune per comune, scuola per scuola, da gennaio 2014 i nostri insegnanti, i nostri assessori alla scuola, i nostri ragazzi saranno chiamati alla più grande campagna di ascolto mai lanciata da un partito a livello europeo…”. A febbraio, Renzi, riannunciava per marzo l’inizio della “campagna d’ascolto degli insegnanti”. Ad aprile, la “grande campagna” veniva spostata ai primi di maggio… Siamo a giugno, e ancora niente. In realtà, il mondo della scuola una riforma l’ha preparata da tempo: &ldq
uo;La legge di iniziativa popolare (Lip) per una buona scuola per la Repubblica”. Una proposta discussa per mesi, condivisa da centinaia di insegnanti, genitori e studenti, sottoscritta da 100.000 cittadini. Una proposta nata da un percorso poco noto ma lungo e profondo, senza deleghe a partiti e sindacati, in cui insegnanti, genitori, studenti hanno messo in comune esperienze, sogni, competenze per una scuola aperta, laica, pubblica e inclusiva, "capace di costruire cittadinanza attiva", in grado di usare "il linguaggio della pedagogia e non quello del mercato" e "una didattica improntata sul lavoro di gruppo e sulla sperimentazione". La Lip sarà presentata il 12 giugno L'ARTICOLO COMPLETO
IL FORNO FATTO IN CASA
Costruirsi un forno è facile, intuitivo, alla portata di tutti, economico. E, soprattutto, è ecologico: i materiali usati sono la terra argillosa dei nostri giardini, la paglia e i rami flessibili di alberi (noccioli, salici, olmi), ovviamente l’acqua e qualche mattone che si può recuperare ovunque. Abbiamo rivolto alcune domande a Saverio, che da due anni insegna l’autocostruzione dei forni in terra cruda L'ARTICOLO COMPLETO
OBIETTORI DEL PIL
Storie di decrescita: un documentario. NOTIZIA E VIDEO
QUANDO FACCIO IL PANE
"Quando faccio il pane, penso alla gente che ha fatto spuntare il grano, penso ai profittatori che ne gonfiano artificialmente il prezzo, ai tecnocrati che ne hanno guastata la qualità ... Penso a chi non ha pane, e a chi ne ha troppo, penso alla terra e al sole che fanno crescere le piante ..." L'ARTICOLO COMPLETO
I MIEI TEMPI SONO RALLENTATI
"Abito in un posto “naturalmente” bellissimo, quindi mi sento molto fortunata. Ho dei cani, dei gatti, delle galline un gallo e tanti altri animali selvatici che circolano intorno a casa e che mi danno molta gioia. Entro in un grande supermercato il meno possibile… praticamente mai (e comunque se capita faccio la “radiografia” al prodotto che vorrei comprare e spesso ci rinuncio). Quando è necessario, scelgo piccoli negozi.
Produco tutto ciò che mi è possibile (insieme ad amici: pane, pasta, biscotti, dolci,vino, birra, liquori, passata, marmellata, sapone, qualche oggetto… quindi pochi rifiuti e nente imballaggi). Le materie prime le compro (se occorre) localmente e possibilment
e bio (del certificato però non me ne importa niente; ciò che conta è conoscere e fidarsi del produttore/amico).
Cerco di far conoscere a tutti, ciò che so fare e nello stesso tempo cerco di imparare da altri ciò che non so fare. Metto a disposizione tutte le volte che posso, la mia casa, il mio tempo, i miei libri, le mie capacità, per condividerle con chi ha i miei stessi obiettivi oppure sta cercando una vita “diversa”.
Non mangio carne per rispetto degli animali e di me stessa.
Uso la macchina solo quando è strettamente necessario… (altrimenti a piedi o con i mezzi pubblici, qui siamo in montagna e con la bicicletta non ce la faccio).
I miei tempi sono rallentati: prima lo vedevo come un difetto, adesso come un pregio.
Amo annoiarmi ogni tanto e quando capita cerco di non sentirmi in colpa. Prima, questo “ribellarmi” mi sembrava faticoso … ora mi sembra &l
dquo;la mia vita”.
Con questo messaggio Antonella ha aderito alla campagna RIBELLARSI FACENDO
LA RIBELLIONE DEI CARRI COLORATI
Gli zapatisti si mettono il passamontagna per rompere l’invisibilità: “Copriamo il volto perché ci vedano” dicono, “la nostra lotta è la lotta dei senza volto”. Accade qualcosa di simile con i catadores, i raccoglitori informali di rifiuti brasiliani e i loro carri colorati. Spesso emarginati dalla società, questi lavoratori, oltre 20.000 soltanto a São Paulo, subiscono vessazioni di tutti i tipi dai funzionari comunali e da molti cittadini e restano invisibili, nonostante costituiscono la forza lavoro che rende possibile il 98% della raccolta differenziata e del riciclo delle lattine di alluminio. Per mettere in discussione questo stato di cose, è nata una campagna, avviata grazie a un gruppo di a
rtisti che qualche giorno fa hanno cominciato - con un finanziamento collettivo dal basso – a decorare alcuni carrelli dei catadores, con colori vivaci e graffiti. Durante quella giornata, conclusa con un corteo nel centro della città, i raccoglitori di rifiuti e le loro famiglie hanno avuto a disposizione gratuitamente medici, barbieri e parrucchieri e ovviamente un pasto completo L'ARTICOLO COMPLETO
LA DURATURA FIABA DELLA GUERRA GIUSTA
Il settantesimo anniversario dello sbarco in Normandia (6 giugno 2014-2014) - spiega Michael Zezima, scrittore, giornalista e fotografo statunitense -, per molti statunitensi significa "nostalgia spinta, sciovinismo". In realtà, l'esercito Usa prese parte alla "sparatoria contro i soldati che si stavano arrendendo, facendo morire di fame i prigionieri di guerra, bombardando deliberatamente i civili, distruggendo gli ospedali, mitragliando scialuppe di salvataggio, e bollendo i crani dei nemici nel Pacifico per scarnificarli e farne dei soprammobili per persone adorabili". Del resto, prima, durante e dopo la guerra giusta, la classe economica americana trattò col nemico. Tra le società che investirono nei nazisti c’erano Ford,
General Electric, Standard Oil, Texaco, Ibm e General Motors. "Le vite americane non furono sacrificate in una guerra santa per vendicare Pearl Harbor, né per porre fine all’olocausto nazista. La seconda Guerra Mondiale aveva ragioni territoriali, di potere, di controllo, economiche" L'ARTICOLO COMPLETO
BARATTO DEI SAPERI
Un sistema di apprendimento basato sullo scambi senza denaro. Sono queste le Trade School, scuole nate a NewYork e ora diffuse in tutto il mondo. Dal 2011 al 2013 un’esperienza anche a Milano, con la partecipazione a diversi corsi di duecento studenti e quaranta insegnanti. Ma una delle più attive scuole del baratto a livello internazionale è a Berlino, dove il corso che ha riscosso più successo quest’anno è stato quello per pizzaioli. Come funzionano? È semplice: si decide sui corsi da tenere, e ogni insegnante che organizza un corso fa una lista di cose di cui ha bisogno.... L'ARTICOLO COMPLETO
TERRITORI SOLIDALI
A vent'anni dalla nascita dei Gruppi di acquisto solidale, reti e Gas si incontrano a Collecchio, in provincia di Parma, dal 20 al 22 giugno. Un incontro che nasce dai territori, per mettere in comune nuove e vecchie resistenze L'ARTICOLO COMPLETO
MONSANTO, IL SEME DEL DIAVOLO
La Monsanto è la più grande multinazionale al mondo quanto a sementi Ogm. I profitti di questa e altre imprese non conoscono limiti e il loro obiettivo è chiaro: mettere fine alle sementi locali e antiche, che ancora oggi hanno un peso significativo, soprattutto nelle comunità rurali dei paesi del Sud. Tuttavia, siccome la Monsanto non è ancora in grado di controllare in modo sufficiente le sementi, per chiudere il circolo, cerca anche di dominare ciò che si applica nelle sue coltivazioni: i pesticidi. L’impatto ambientale e sulla salute delle persone è drammatico. Le denunce di contadini e comunità colpite dall’uso sistematico di pesticidi chimici sintetici è costante. In Fr
ancia, inoltre, il Parkinson viene considerato un’infermità del lavoro agricolo, causato dall’uso di agrofarmaci. Naturalmente, la Monsanto si muove come un pesce nell’acqua nello scenario del potere: Wikileaks, ha dimostrato come l’amministrazione degli Usa ha speso enormi risorse pubbliche per promuovere la Monsanto e i transgenici in molti paesi, per mezzo delle sue ambasciate. In Europa, la Monsanto vuole aprofittare adesso dello spazio che si aprirà con le negoziazioni del Trattato di Libero Commercio tra Unione Europea e Stati Uniti (T-Tip). Sì, la Monsanto è il seme del diavolo, senza ombra di dubbi: per questo, sono migliaia le resistenze in tutto il mondo L'ARTICOLO COMPLETO
KHADIJA, LA MECCANICA
Khadija viene da una famiglia molto povera che vive in un villaggio del Bangladesh chiamato Gorashal. Era una bambina con ambizioni rispetto allo studio, ma è stata costretta a lasciare la scuola prima di aver finito la quinta elementare: è andata a fare la domestica, per aiutare economicamente i suoi parenti. Non è una storia “eccezionale”, visto che il 55% dei bambini, in Bangladesh, non completa il ciclo dell’istruzione primaria. Khadija, tuttavia, aveva altri interessi relativi all’apprendimento. Per esempio, come riparare le cose. Ha deciso allora di imparare ad aggiustare motociclette: per farlo ha dovuto prima smontare le barriere di genere. “Ma è un lavoro da uomini!”, dissero alla ragazzina. E Khadija
rispose che non le importava. “Ma non sei nemmeno mai salita su una motocicletta!” E Khadija fece orecchie da mercante. “Ah, non ce la farai mai. Una meccanica, figuriamoci!” E Khadija tirò diritto per la sua strada. Khadija oggi è una neccanica bravissima L'ARTICOLO COMPLETO
LA MIA STRADA, LA MIA SCUOLA
Per tutto l’anno scolastico il Laboratorio territoriale “MuovitiOttavo” ha organizzato il Pedibus e il Bicibus con i bambini del Municipio VIII del Comune di Roma. Il gran finale, insieme alla Rete Slurp (Spazi Ludici Urbani a Responsabilità Partecipata) fuori dalla scuola elementare Cesare Battisti, nel cuore di Garbatella. L’ultima sfida (vinta), ridisegnare le aree davanti alla scuola, liberarla dai mezzi privati, in sosta e in movimento VIDEO
LE FIORAIE DI CAVEZZO
A due anni dal terremoto in Emilia, ecco la storia di due donne di Cavezzo (Modena) che hanno deciso di ricominciare, per mettere in discussione l’idea tradizionale di lavoro, vendendo fiori in un piccolo centro commerciale fatto di container riciclati ARTICOLO E VIDEO
RESTITUIAMO I PARCHI AI BAMBINI
8 ottime ragioni per portare bambini e bambine nei parchi e lasciarli giocare negli spazi aperti.
1) Giocare all’aperto risponde a un bisogno fisico e psicologico del bambino
2) Il gioco libero e spontaneo all’aperto è un diritto di ogni bambino
3) Gli spazi aperti promuovono la creatività
4) Il gioco libero tra bambini favorisce la socializzazione e insegna a gestire i conflitti
5) .... SEGUE QUI
ANDREA GALLO E I SUOI FRATELLI
Un anno fa, in maggio, moriva Andrea Gallo, il prete partigiano compagno di strada degli ultimi. La Comunità di San Benedetto al Porto di Genova – dove don Gallo ha vissuto gli ultimi 40 anni della sua vita – lo ricorda con un libro, un ulteriore saluto da parte di chi lo ha conosciuto: Domenico “Megu” Chionetti, Federico Rebora, Paolo Farinella, Vitaliano Della Sala, Domenico Bozzo Costa Cataldi, ma anche i promotori i responsabili dell’osteria “’A Lanterna”, della libreria o della bottega “Chiacchi”, e ancira giovani accolti in Comunità, usciti dal carcere, migranti, persone con probelmi di tossicodipendenza. Un racconto corale anche per dire, come fa Alessandra Ballerini,
«Chi l’ha detto che il Gallo non c’è più? L'ARTICOLO COMPLETO
A ROMA ANCHE CANI E GATTI SOTTO SFRATTO
Le associazioni animaliste si mobilitano contro la chiusura dei canilie e gattili pubblici LA NOTIZIA COMPLETA
DA 10 A 100% DI RINNOVABILI, IN UN ATTIMO
Mike Hein è il capo dell'esecutivo della contea di Ulster, nello stato di New York. Oggi è passato alla storia perché ha firmato un ordine esecutivo affinché la contea, con inizio immediato, acquisti tutta la sua energia elettrica da fonti rinnovabili. Ha firmato e da domani si comincia L'ARTICOLO COMPLETO
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