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Aihe: [Forumumbri] trasmissione su La 7 / dietrofront sulla Tav Torino-Lione / lettera di Mattia










per chi non l'avesse vista ieri sera,
bella trasmissione sull'alta velocità in val di Susa (TAV); sintetica ma completa nelle varie tematiche: inutilità della nuova linea confermata dalla Commissione Europea, dei processi contro i Militanti NO TAV e delle accuse esagerate ecc.

La Gabbia - La 7 - del 28-MAG-2014





qui

http://www.la7.it/la-gabbia/video/tav-marchetta-europea-29-05-2014-132559



oppure qui
http://www.dailymotion.com/video/x1xct49_la-gabbia-la-7-del-28-mag-2014_news
















Dietrofront sulla Tav Torino-Lione. Non servirà per le merci, ce lo chiede l’Europa
http://blogeko.iljournal.it/dietrofront-sulla-tav-torino-lione-non-servira-per-le-merci-ce-lo-chiede-leuropa/79803


Completo, segreto, silenzioso dietrofront. Oltre ad avere quasi dimezzato i finanziamenti alla Tav Torino-Lione, l’Unione Europea ha messo nero su bianco di non farci passare le merci e di utilizzare invece per queste lo storico traforo del Frejus. Ma proprio il trasporto delle merci doveva essere la pietra angolare della Tav. E’ stupefacente venire a conoscenza di informazioni ufficiali così importanti e che riguardano così da vicino la spesa pubblica italiana con oltre un anno diritardo e solo perchè le ha rese disponibili on line qualche giorno fa la testata francese Reporterre. Eppure…
Antefatto. Il traforo ferroviario del Frejus fra Italia e Francia (per i francesi: traforo del Mont Cenis) risalirà pure ai tempi di Cavour, ma è stato ammodernato due anni fa ed è in grado di trasportareanche gli autocarri caricandoli a bordo dei vagoni ferroviari; è usato ben al di sotto delle sue potenzialità; il traffico merci fra Italia e Francia attraverso il Frejus è in netto calo dal 1997 circa, mentre sembrava in aumento all’inizio degli Anni 90, quando l’Unione Europea ha cominciato a parlare della necessità di costruire un nuovo corridoio ferroviario.
In questo scenario vanno collocate le rivelazioni di Reporterre, che ha messo on line un documento ufficiale firmato da Laurens Jan Brinkhorst, il coordinatore per conto della Commissione Europea del “progetto prioritario 6″, ovvero del costruendo corridoio ferroviario da Lione alla frontiera ucraina. Il corridoio doveva andare dall’Atlantico a Kiev, ma in Ucraina (con rispetto parlando) non sanno neanche cos’è un treno ad alta velocità; il Portogallo ha già detto da tempo di no ed ora silenziosamente anche la Spagna si è defilata. Il documento firmato da Brinkhorst è il rapporto annuale d’attività 2012-13 ed è datato ottobre 2013.
Vi risparmio l’educata esposizione di Brinkhorst sul pieno marasma ad Est di Trieste. Per quanto riguarda specificamente la Torino-Lione, il suo rapporto – redatto in francese – dice che nelgennaio 2013 si è svolta l’ultima riunione della “plateforme du corridor Lyon-Turin”. O per lo meno: si è svolta l’ultima riunione prima della redazione del rapporto annuale. La “plateforme” riunisce i soggetti italiani, francesi e dell’Ue coinvolti nella Tav; il summit

était centrée sur la ligne historique et le rôle qu’elle pouvait jouer comme axe ferroviaire principal entre la France et l’Italie. Les participants sont convenus de la nécessité de réactiver la ligne existante pour qu’elle devienne l’axe ferroviaire principal pour le transport des marchandises entre la France et l’Italie. Le point de vue partagé est l’impossibilité politique de proposer la construction d’une nouvelle ligne sans avoir entrepris tous les efforts possibles pour rétablir la ligne existante comme artère principale de transport après les travaux d’élargissement du tunnel ferroviaire Fréjus/Mont Cenis
Ovvero: la riunione si è occupata della linea ferroviaria storica (quella dei tempi di Cavour e da poco ammodernata) e del ruolo che essa potrebbe avere come asse principale fra Italia e Francia. I partecipanti hanno convenuto sulla necessità di riattivare la linea già esistente affinchè diventi l’asse principale del trasporto merci fra Italia e Francia. Il punto di vista condiviso è l’impossibilità politica di proporre la costruzione di una nuova linea senza intraprendere tutti gli sforzi possibili per ripristinare la linea esistente come la principale arteria di trasporto dopo i lavori di ampliamento del Fréjus-Mont Cenis.
Di questo importantissimo dietrofront emerso durante la riunione della “plateforme” finora non è saputo assolutamente nulla. Comunque la Francia ha già ufficialmente rimandato a dopo il 2030(leggi: alle calende greche) il raccordo fra la rete ferroviaria nazionale e il tratto internazionale della Tav Torino-Lione: un tunnel sotto le Alpi di circa 60 chilometri il cui costo è stimato in 8,78 miliardidi euro, per il 58% a carico dell’Italia – così ha stabilito l’accordo con la Francia – anche se la galleria ricade solo per il 20% in territorio italiano.
L’Italia insiste che il tunnel è prioritario. Ma visto che ora l’Europa dice di non farci passare le merci, per quanti viaggiatori è prioritario andare da Torino a Lione risparmiando un’ora – solo un’ora – di tempo? E voi spendereste tutto quel denaro pubblico per accontentarli?




Lettera di Mattia dal carcere al comitato no tav di Susa

Ciao, Doriana.Non c'é che dire, siete riusciti/e a conquistare anche il mio papà....Sue testuali parole nella lettera che mi ha scritto dopo l'assemblea del 6/5 : " Adesso ho capito quanto mi raccontavi. In questa Valle sta accadendo un esperimento sociale senza precedenti."
Niente da fare , la magia della Valle avvolge chiunque la incontri sul proprio cammino, persino un tranquillo pensionato sabaudo come mio padre!
Il corteo del 10 é stato un momento decisivo , il suo messaggio ci é arrivato chiaro e forte. Nessuna persona dotata di un minimo di buon senso potrà rimanerne indifferente.
Ancora una volta il Movimento NO TAV si mostra forte, generoso, solidale e intelligente.
Comunque vada a finire, dentro di noi abbiamo già vinto.
Un grande abbraccio a tutto il Comitato.
Mattia