[nuovopci] Quello che insegna l’esito delle elezioni europee

Delete this message

Reply to this message
Autor: \(nuovo\) Partito comunista italiano
Data:  
A: npci.inter
Assumpte: [nuovopci] Quello che insegna l’esito delle elezioni europee


          [1]
          [2]
          [3]


Comunicato CC 21/2014 - 27 maggio 2014

[_Scaricate il testo del comunicato in Open Office [4] / PDF [5] / Word
[6]_]

Per l'analisi materialista dialettica - Contro il cretinismo elettorale


Quello che insegna l'esito delle elezioni europee
e le conclusioni che noi comunisti dobbiamo tirarne

M5S e Beppe Grillo al Rubicone: o avanzano o fanno la fine di IdV e Di
Pietro

I risultati delle elezioni europee di domenica sono ricchi di
insegnamenti. Forniscono elementi per capire lo stato d'animo delle
ampie masse popolari e le opinioni correnti. Inoltre l'uso che fanno dei
risultati elettorali aiuta noi comunisti a capire l'orientamento e le
aspirazioni dei personaggi e dei gruppi che partecipano alla lotta
politica e hanno una qualche influenza tra le masse popolari e a
svolgere meglio la nostra opera.

I risultati delle elezioni europee di domenica sono oggetto di
speculazioni e manovre che prescindono dal contesto e dalla storia di
cui le elezioni europee fanno parte e dagli stessi risultati. Per tirare
giuste conclusioni dalle elezioni europee, noi comunisti dobbiamo
distinguere nettamente il mondo reale dall'immagine del mondo costruita
dal sistema di deviazione, confusione e intossicazione dei sentimenti e
delle coscienze delle masse popolari montato e gestito dalla borghesia
imperialista e dal clero: uno dei pilastri del regime di
controrivoluzione preventiva [7]. È inevitabile che personaggi e gruppi
dei vertici della Repubblica Pontificia (RP) usino anche i risultati
elettorali per orientare le masse popolari, sostituendo nel cuore e
nella coscienza di queste l'immagine del mondo da essi creata
all'esperienza reale. Ma quello che più importa ai nostri fini e su cui
noi comunisti possiamo e dobbiamo intervenire è che molti dei promotori
del movimento delle masse popolari, degli esponenti della sinistra dei
sindacati di regime e del sindacalismo di base, dei portavoce della
sinistra borghese, degli attivisti dei movimenti rivendicativi usano i
risultati elettorali per orientarsi, ma li interpretano secondo il senso
comune, succubi dell'immagine del mondo creata dal regime di
controrivoluzione preventiva. L'uso del materialismo dialettico per
analizzare la realtà è raro, la capacità di pensare è un'arte poco
diffusa. Questo è particolarmente evidente per quanto riguarda il nostro
paese: l'Italia è, nel mondo, il paese dove la combinazione tra
borghesia imperialista e clero è stata portata al grado più avanzato,
elaborata nella forma più raffinata.

Per dare ai nostri lettori la possibilità di orientarsi usando la loro
propria capacità di pensare, abbiamo riassunto in sei tabelle che
riportiamo in appendice i risultati di tutte le elezioni generali che i
vertici della Repubblica Pontificia hanno tenuto da quando siamo entrati
nella fase acuta e terminale della seconda crisi generale del
capitalismo, dal 2008 a oggi. Si tratta di due elezioni politiche (2008
e 2013) e di due elezioni europee (2009 e 20014).

Lo studio dei dati conferma le due conclusioni che di seguito
illustriamo:

1. la coalizione delle Larghe Intese perde costantemente terreno tra le
masse popolari, ma vi è lotta e travaso di voti tra i gruppi che la
compongono - l'operazione Matteo Renzi può essere dello stesso livello
dell'operazione Silvio Berlusconi gestita all'inizio degli anni '90 dal
Vaticano, dalla Mafia e dai "miglioristi" di Giorgio Napolitano;

2. l'opposizione delle masse popolari ai vertici della Repubblica
Pontificia non ha ancora il centro promotore di cui ha bisogno per
svilupparsi più rapidamente di quanto lo comporti il processo di
rinascita del movimento comunista - Beppe Grillo e il M5S sono di fronte
a una scelta decisiva per il loro futuro e molto importante anche per
noi comunisti e il futuro immediato delle masse popolari del nostro
paese.

La successione dei risultati elettorali da un'elezione all'altra indica
al di là di ogni dubbio che la coalizione delle Larghe Intese (la
coalizione dei partiti che con i governi Prodi, Berlusconi, Monti, Letta
e Renzi hanno attuato e attuano il programma comune della borghesia
imperialista) ha perso costantemente terreno in numero di voti e in
percentuale sia dei voti validi sia degli elettori intesi come persone
aventi diritto al voto (per non complicare la lettura delle tabelle,
abbiamo lasciato ai nostri lettori il compito di fare le percentuali,
con semplici operazioni aritmetiche sui dati esposti in Tabella 1). Il
costante calo di consensi alla coalizione delle Larghe Intese è ancora
più evidente se consideriamo non la successione cronologica di elezioni
tanto diverse come le politiche e le europee (come abbiamo fatto in
Tabella 1a, Tabella 1b e Tabella 1c), ma confrontiamo fra loro elezioni
più omogenee (come abbiamo fatto in Tabella 2a e Tabella 2b).

Nelle opinioni correnti il processo è mascherato da due fenomeni.

1. I partiti delle Larghe Intese si presentano alle elezioni divisi e in
concorrenza. In realtà per valutare il corso delle cose in modo giusto
bisogna considerarli come una coalizione di partiti che governano,
insieme o divisi a secondo delle circostanze. Tutti attuano di comune
accordo lo stesso programma (il programma comune della borghesia
imperialista: eliminazione di ciò che resta delle conquiste di civiltà e
di benessere strappate dalle masse popolari, rapina dei lavoratori
dipendenti [del privato e del pubblico] e autonomi [rovina di aziende,
riduzione dell'autonomia, false aziende autonome e prosciugamento dei
risparmi], privatizzazione dei servizi pubblici e dei beni comuni,
devastazione del territorio con le grandi opere speculative e
partecipazione al riarmo e alle guerre lanciate da NATO, USA e Francia).
Si coprono reciprocamente le spalle per quanto riguarda i rispettivi
crimini e le attività occulte, tutti supini alla camarilla della Corte
Vaticana, il centro autocratico e irresponsabile a cui fanno capo i
vertici della Repubblica Pontificia.

2. Nelle ultime elezioni (le europee di domenica) il sistema di
deviazione, confusione e intossicazione dei sentimenti e delle idee
delle masse popolari ha focalizzato l'attenzione sulla competizione tra
PD e M5S e il PD ha di gran lunga superato la prova perché la Corte
Vaticana ha concentrato sul PD, a danno degli altri partiti della
coalizione delle Larghe Intese, i voti che ancora riesce a manovrare. Il
PD ha preso una parte (solo una piccola parte) dei voti persi dagli
altri partiti della coalizione: 2.2 milioni al PD su 6.3 milioni persi
dagli altri (dove gli altri sono principalmente la banda Berlusconi) se
confrontiamo europee 2014 con politiche 2013; 3.2 milioni al PD su 7.9
milioni persi dagli altri se confrontiamo europee 2014 con europee 2009.
La Corte, rinnovata con la defenestrazione di Ratzinger e l'ascesa al
trono di Bergoglio, un gerarca gesuita, ritiene di aver trovato in Renzi
un adeguato successore di Berlusconi e Renzi si sforza con il suo
attivismo da pagliaccio di essere all'altezza del ruolo che i vertici
della RP gli hanno affidato: in una successione frenetica di misure
toglie cento a una parte e dà ottanta a un'altra, a volte anche agli
stessi individui e gruppi, contando in ogni caso di dividere,
contrapporre e confondere le masse popolari con una girandola
d'iniziative.

Al di fuori della coalizione delle Larghe Intese nel teatrino della
politica borghese bisogna distinguere per il ruolo che obiettivamente
svolgono altri quattro gruppi di attori.

1. La Lega Nord che ha caratteristiche proprie su cui qui non ci
fermiamo (rimandiamo a quanto detto altrove: _ La Voce n. 37, marzo 2011
[8]_). È legata da mille relazioni palesi e occulte alla coalizione
delle Larghe Intese ed è una sua forza di riserva per la mobilitazione
reazionaria. Tra il periodo 2008-2009 e il periodo 2013-2014 ha perso
circa metà dei voti.

2. I gruppi della sinistra borghese derivati dalla putrefazione e
disgregazione dei revisionisti moderni che negli anni '50 hanno preso la
direzione del PCI. Della loro natura abbiamo trattato più volte nella
letteratura del Partito. Hanno continuato a oscillare tra 1 e 2 milioni
di voti, dividendosi e ricomponendosi senza posa nell'orbita del PD
conformemente alla loro propria natura. Domenica scorsa hanno superato
lo sbarramento del 4% che li avrebbe esclusi dal Parlamento europeo, ma
tra le politiche del 2013 e le europee di quest'anno hanno perso altri
700 mila voti.

3. I centri di_ aggregazione sulla base del senso comune_ della protesta
delle masse popolari contro i vertici della RP: Di Pietro (IdV) nel
periodo 2008-2009 e Beppe Grillo (MS5) nel periodo 2013-2014. Su di essi
ritorniamo più avanti.

4. Sotto la voce ALTRI abbiamo riunito per ragione di classificazione
nostra, quindi una ragione del tutto estrinseca alla natura di ognuna di
esse, le liste che non rientrano in nessuno dei gruppi fin qui
considerati. L'andamento elettorale di ognuna di esse conferma il ruolo
ausiliario e comunque marginale che ha finora svolto anche nella pratica
del movimento politico. L'unica osservazione a loro proposito che qui ci
interessa fare è che se anche le sommassimo in blocco alla coalizione
delle Larghe Intese (ma sarebbe un'operazione senza senso ai fini
dell'analisi del movimento politico della RP), non altererebbero
l'andamento che abbiamo indicato per la coalizione delle Larghe Intese.

Veniamo ora ai centri di _aggregazione sulla base del senso comune_. Nel
periodo considerato ne abbiamo avuto due tra gli attori del teatrino
della politica borghese. Il M5S di Beppe Grillo è oggi in condizioni di
assumere il ruolo di centro coalizzatore dell'opposizione, come prima lo
era stato Di Pietro con la sua IdV. Per caratterizzare il ruolo che
simili centri svolgono nel movimento politico del paese e la relazione
che noi comunisti possiamo e dobbiamo avere con loro, nel Comunicato CC
20/2014 [9] del 23 maggio siamo ricorsi a due esempi storici: quello del
pope Gapon in Russia nel 1905 e quello del maresciallo Ghang Hsueh-liang
in Cina nel 1936. Se la meteora IdV-Di Pietro è tramontata, quella di
Beppe Grillo e del suo M5S è ancora in orbita e noi comunisti dobbiamo
fare tutto quello di cui siamo capaci perché serva alla costituzione del
Governo di Blocco Popolare [10]. Ma proprio l'esitazione sta facendo
perdere anche Grillo e il M5S: l'esitazione tra l'integrazione nel
teatrino della politica borghese, al servizio dei vertici della
Repubblica Pontificia per abbellire tutta la RP dotandola di un'ala
moralizzatrice e legalitaria e, di contro, l'assunzione del ruolo di
Comitato di Salvezza Nazionale che chiama le masse popolari a
mobilitarsi e organizzarsi per costituire il Governo di Blocco Popolare
e sostiene il loro movimento. Il declino elettorale tra le europee 2014
e le politiche 2013 dissipa le illusioni di poter crescere solo (o
principalmente) con l'azione nelle istituzioni della RP e sta già
mettendo l'una contro l'altra le due tendenze: diventare un partito
normale (ma "pulito" e "democratico" - il profumo della puzza!!) della
RP o usare anche il teatrino della RP, tutte le risorse e forze per
assumere il ruolo di Comitato di Salvezza Nazionale, promotore della
mobilitazione e organizzazione delle masse popolari.

Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni autorevoli personaggi
(Giorgio Cremaschi, Piero Bernocchi e altri) il problema che sta a noi
comunisti risolvere non è la combattività delle masse popolari. Questa
si sviluppa man mano che le masse popolari trovano un centro di
aggregazione e di direzione all'altezza dei suoi compiti: capace di
aggregare attorno a una linea giusta (cosa difficile ma decisiva in ogni
paese imperialista, particolarmente difficile in Italia per il motivo
detto sopra). Il movimento comunista cosciente e organizzato è ancora
troppo debole per assolvere direttamente e subito a questo compito. La
sua rinascita sarà grandemente favorita e accelerata se riusciamo a far
svolgere questo ruolo a gruppi e a personaggi autorevoli che la storia
della Repubblica Pontificia ci presenta.

Come costruire il centro di mobilitazione, di aggregazione e di
direzione di cui le masse popolari hanno bisogno?

Deve essere il centro della lotta contro la Repubblica Pontificia, non
per sostituire la coalizione delle Larghe Intese al servizio della RP e
per abbellire i vertici della RP. Deve essere un CSN, con il ruolo che
abbiamo già altrove indicato. Il percorso di Di Pietro è significativo.
Di Pietro ha brillato come una meteora e poi è sparito. Grillo è salito
ancora più in alto di Di Pietro, ma una parte dei suoi elettori è già
rifluita nell'astensione. Chi non avanza, arretra. Le esperienze delle
amministrazioni comunali M5S a Parma, a Pomezia e simili (che anziché
diventare Amministrazioni Comunali d'Emergenza sono rimaste diramazioni
locali del governo della RP), le esitazioni ad assumere il ruolo di CSN
non perdonano. L'esito delle elezioni europee conferma che il M5S ha un
futuro solo se assume il ruolo di CSN, aggregando in questo compito
tutti i centri minori già in qualche misura esistenti: la sinistra dei
sindacati di regime, i sindacati alternativi e di base (USB, Cobas, CUB
e gli altri), i gruppi promotori del Controsemestre popolare [11],
Abitare nella Crisi [12], C9D [13], NOTAV, NOMUOS e altri.

Nel Comunicato CC 20/2014 [9] abbiamo già messo in guardia gli elettori
e gli attivisti della lista L'Altra Europa per Tsipras dal lasciarsi
trascinare dal disfattismo dei suoi promotori che si sarebbe scatenato
se non avessero superato lo sbarramento del 4%. Ora i promotori gridano
al successo: confermando il cretinismo parlamentare di alcuni
(l'illusione che essere ammessi a fare i servi sciocchi nelle
istituzioni borghesi sia avere potere) e l'affarismo ipocrita di altri
(alla Fausto Bertinotti, Nichi Vendola & C). La lista promossa da gruppi
della sinistra borghese ha superato lo sbarramento del 4% e avrà tre
deputati al Parlamento Europeo, ma tra le masse popolari ha perso ancora
consensi anche rispetto alle elezioni politiche dell'anno scorso.
L'insuccesso elettorale i promotori della Lista lo attribuiscono
all'ignoranza, all'arretratezza o al servilismo delle masse popolari che
non credono più alle loro promesse e non li votano più e con questo
giustificano probabilmente anche la loro acquiescenza come sua
decorativa ala sinistra alla Repubblica Pontificia e alla Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti.
Già per anni hanno attribuito i propri fallimenti al berlusconismo delle
masse popolari, un mito con cui proiettavano sulle masse popolari la
propria falsa coscienza o alla "scomparsa della classe operaia". Ora lo
attribuiranno anche al "carisma" di Matteo Renzi e di Papa Francesco.
Responsabili del rigetto e del disprezzo che suscitano tra tanta parte
delle masse popolari sono le loro azioni del passato e la loro condotta
attuale. La sinistra borghese è dalla sua natura condannata a ruotare
attorno alla destra borghese, in concreto a oscillare tra collaborazione
e opposizione al PD salvo quella parte di essa che è attratta dal
movimento comunista in rinascita e usa l'influenza di cui gode presso
una parte delle masse popolari per mobilitarle e organizzarle a
costituire il GBP. La sinistra borghese per sua natura ha solo due
destini realistici tra cui ogni gruppo ed esponente deve scegliere e
comunque sceglierà, lo voglia o non lo voglia, consapevolmente o
inconsapevolmente: o satellite della destra borghese o protagonista del
Comitato di Salvezza Nazionale.

Anche quelli che hanno votato la Lista L'Altra Europa per Tsipras e che
ne sono stati attivisti devono mobilitarsi e organizzarsi con il resto
delle masse popolari, per costituire il Governo di Blocco Popolare che
attui il programma sintetizzato nelle Sei Misure Generali [14] e dia
forma e forza di legge ai provvedimenti che le OO e OP interessate caso
per caso indicheranno. Questa oggi è nell'immediato l'unica via per
cambiare il corso catastrofico delle cose che la borghesia e il clero
impongono anche al nostro paese e prevenire la mobilitazione reazionaria
e la guerra.

Noi comunisti facciamo una politica di principio, quindi collochiamo i
risultati delle elezioni nel complesso del corso delle cose e traiamo da
essi gli insegnamenti e le conclusioni utili per condurre con successo
la nostra lotta per mobilitare le masse popolari a costituire il Governo
di Blocco Popolare e ad avanzare nella rivoluzione socialista.
Instaurare il socialismo in un paese imperialista è un'impresa del tutto
possibile, ma per compierla è indispensabile che noi comunisti
elaboriamo e seguiamo una linea adeguata agli interessi delle classi
fondamentali della società e che tenga accuratamente conto del contesto.
I partiti comunisti dei paesi imperialisti non sono riusciti a
instaurare il socialismo nei loro paesi durante la prima ondata della
rivoluzione proletaria mondiale messa in moto dalla gloriosa Rivoluzione
Russa del 1917, principalmente perché non hanno applicato la concezione
comunista del mondo per comprendere le condizioni, le forme e i
risultati della lotta di classe in corso nel proprio paese e spingerla
in avanti fino all'instaurazione del socialismo. I gruppi dirigenti dei
partiti comunisti dei paesi imperialisti non seguirono l'esortazione di
Lenin e di Stalin: Antonio Gramsci è stato l'unico dirigente di quei
partiti che si è sistematicamente dedicato a quel compito e non a caso è
l'unico di cui si ricordano ancora gli scritti.

Rimandiamo al futuro prossimo l'esame più dettagliato delle prospettive
della UE, come traspare dalle elezioni europee, dalla guerra civile in
corso in Ucraina, dal fervore bellicoso degli USA, di Israele, della
NATO e della Francia, dall'incalzare della crisi generale del
capitalismo che non dà tregua: esse sono comunque già indicate a grandi
linee nell'intervista che il nostro segretario generale ha rilasciato in
aprile a PrismaNews e diffusa con l'Avviso ai naviganti 40 [15]. Le
situazioni politiche dei singoli paesi legati all'UE sono molto diverse
da paese a paese e il significato dell'esito delle elezioni nel
movimento politico loro proprio non solo richiederebbe conoscenze che
non abbiamo, ma un simile esame spetta comunque principalmente ai
comunisti del paese stesso, che tali prospettive possono determinare:
l'esito di ogni lotta profonda è deciso dai contendenti che la
combattono con determinazione e scienza.

Per quanto invece riguarda la rivoluzione socialista che promuoviamo nel
nostro paese, le conclusioni che ricaviamo immediatamente
dall'evoluzione delle forze esterne al nostro paese determinata dalle
elezioni sono due.

- Le istituzioni della UE e la congrega dei gruppi imperialisti europei
hanno fallito l'obiettivo di dare una parvenza democratica alle
istituzioni dell'UE, sia pure una parvenza limitata alla legittimazione
elettorale delle stesse. È confermato che ogni volta che in qualche modo
la legittimità delle istituzioni dell'UE è sottoposta a votazione, la
congrega dei gruppi imperialisti europei non è in grado di controllare e
dirigere il voto. È una delle manifestazioni della sua persistente
debolezza rispetto alla congrega dei gruppi imperialisti USA.

- L'esito delle elezioni europee avrà un effetto dirompente nelle
relazioni politiche interne di alcuni di essi, con effetti che si
ripercuoterann sull'intera Europa. È il caso della Francia dove i due
partiti che la borghesia imperialista francese e le istituzioni della UE
e della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei,
americani e sionisti legittimavano a governare, il Partito Socialista e
l'UMP, sono stati entrambi delegittimati dal voto del 25 maggio. Il FN
(Fronte Nazionale) di Marine Le Pen e il Centro (MODEM) di François
Bayrou hanno già chiesto nuove elezioni politiche generali e lo
scioglimento l'Assemblea Nazionale: le elezioni europee hanno reso
lampante che essa non rappresenta il corpo elettorale. Una settimana fa
i tre capi dello Stato Maggiore Generale (esercito, marina, aviazione)
hanno minacciato ad alta voce, pubblicamente, le dimissioni se il
governo del presidente François Hollande taglia il bilancio delle Forze
Armate.

Quindi dall'estero arriverà un aiuto, anche se involontario, alla nostra
impresa: creare le condizioni per costituire il Governo di Blocco
Popolare. La stabilità che i vertici della RP credono di aver trovato
sostituendo Matteo Renzi a Silvio Berlusconi se non sarà buttata in aria
dai contrasti negli stessi vertici sarà buttata in aria dai contrasti e
sconvolgimenti in seno alla UE e alla Comunità Internazionale dei gruppi
imperialisti europei, americani e sionisti, in definitiva dal procedere
della crisi generale del capitalismo. Le masse popolari del nostro paese
hanno nel mondo molti alleati inconsapevoli oltre a quelli consapevoli,
per condurre con successo la lotta contro la borghesia e il clero, fino
a instaurare il socialismo. Sta a noi comunisti perseguire con
determinazione la nostra impresa e svolgere con scienza e coscienza il
nostro compito.

IL PRIMO PAESE IMPERIALISTA CHE SPEZZERÀ LE CATENE DELLA COMUNITÀ
INTERNAZIONALE DEI GRUPPI IMPERIALISTI EUROPEI, AMERICANI E SIONISTI,
CON LA SUA AZIONE APRIRÀ LA STRADA E LA MOSTRERÀ CON IL SUO ESEMPIO
ANCHE ALLE MASSE POPOLARI DEGLI ALTRI PAESI IMPERIALISTI E VALORIZZERÀ
LA LOTTA EROICA CHE IN VARIE FORME E SOTTO VARIE BANDIERE LE MASSE
POPOLARI GIÀ CONDUCONO NEI PAESI OPPRESSI E IN TUTTI GLI ALTRI PAESI DEL
MONDO!

 

PROMUOVERE OVUNQUE LA FORMAZIONE DI ORGANIZZAZIONI OPERAIE E POPOLARI,
CHE COSTITUISCANO UN PROPRIO GOVERNO D’EMERGENZA, IL GOVERNO DI BLOCCO
POPOLARE E LO FACCIANO INGOIARE AI VERTICI DELLA REPUBBLICA PONTIFICIA:
SARÀ IL PRIMO PASSO DI UNA NUOVA SUPERIORE FASE DELLA GUERRA POPOLARE
RIVOLUZIONARIA CHE INSTAURERÀ IL SOCIALISMO NEL NOSTRO PAESE.

AVANTI QUINDI NELLA RINASCITA DEL MOVIMENTO COMUNISTA SULLA BASE DEL
MARXISMO-LENINISMO-MAOISMO!

COSTITUIRE NELLA CLANDESTINITÀ COMITATI DI PARTITO IN OGNI AZIENDA E IN
OGNI LUOGO D’ABITAZIONE!

LA NUOVA ONDATA DELLA RIVOLUZIONE PROLETARIA AVANZA IN TUTTO IL MONDO!

 

-------------------------

APPENDICE

Nelle tabelle che costituiscono l'Appendice di questo Comunicato
abbiamo riunito (Tabella 1) i risultati elettorali delle elezioni
politiche ed europee (quindi le consultazioni elettorali nazionali) del
2008 (politiche), 2009 (europee), 2013 (politiche), 2015 (europee)
distribuendoli tra formazioni omogenee per il ruolo che oggettivamente
svolgono: coalizione delle Larghe Intese, Lega Nord, gruppi a sx del PD
(i gruppi della sinistra borghese), Di Pietro (IdV), Grillo (M5S), Altri
e li abbiamo confrontati tra loro:

in successione temporale in Tabella 2a, Tabella 2b, Tabella 2c senza
distinguere elezioni politiche da elezioni europee;

in successione temporale ma elezioni politiche con elezioni politiche
ed elezioni europee con elezioni europee nelle Tabella 3a e Tabella 3b.

I confronti tra i dati riportati nelle tabelle confermano le
conclusioni che abbiamo sopra enunciato: le larghe intese perdono
terreno, ma la lotta contro la Repubblica Pontificia non ha ancora il
suo centro. Il compito è costruirlo.

 TABELLA 1 - voti espressi (in migliaia, arrotondati a centomila)          


         pol. 2008


         europee 2009


         pol. 2013


         europee 2014


         Elettori (aventi diritto)
         47.000


         47.000


         47.000


         47.000


         Astenuti e non val. (1)
         10.600


         16.500


         12.900


         19.600


         Voti validi
         36.400


         30.500


         34.100


         27.400


         Schieramenti


         Larghe Intese (LI)
         28.200
         (2)
         21.700
         (3)
         21.100 
         (4)
         17.000
          (5)


         PD e affini
         12.100


         8.000


         9.000


         11.200


         Banda Berlusconi e affini 
         14.000


         10.800


         8.500


         4.600


         NCD-UDC e Monti
         2.000


         2.000


         3.600


         1.200


         Altri della coalizione LI
         -


         900


         -


         -


         Lega Nord
         3.000


         3.100


         1.400 


         1.700


         a sx del PD
         1.100


         2.000
         (6) 
         1.800
         (7)
         1.100
         (8)


         Di Pietro (IdV) (9)
         1.600


         2.400


         -


         -


         Beppe Grillo (M5S)
         -


         -


         8.700


         5.800


         Altri
         2.500


         1.300


         1.100


         1.800


_ Note alla _ TABELLA 1

1. Astenuti + voti nulli + schede bianche

2. (Berlusconi - Lega Nord) + PD + UdC

3. PdL + PD + UdC + (MPA ecc + Fiamma Tricolore che insieme comunque
fanno solo 900 mila voti)

4. (Berlusconi - Lega Nord) + (Bersani - SEL) + Monti

5. FI + PD + NDC-UDC

6. PRC + Sin. Eur. + PdCI + SEL

7. SEL + Ingroia

8. L'Altra Europa per Tsipras

9. Di Pietro scompare fra il 2009 a il 2013 come centro di aggregazione
della protesta delle masse popolari:
la lista IdV presente nelle elezioni europee 2014 è compresa in Altri.

In Tabella 2a, 2b e 2C confrontiamo come è cambiato nel tempo
l'orientamento degli elettori dal 2008 al 2009, dal 2009 al 2013, dal
2013 al 2014. Nella Tabella 3a e 3b teniamo invece conto della
differenza tra comportamento nelle elezioni europee e comportamento
nelle elezioni politiche.

Variazione del numero di voti (in migliaia, arrotondati a centomila)

          TABELLA 2A


          TABELLA 2B


          TABELLA 2C


         Dalle politiche 2008 alle europee 2009


         Dalle europee 2009 alle politiche 2013


         Dalle politiche 2013 alle europee 2014


         astenuti e non validi
          +
         5.900


         astenuti e non validi
         -
         3.500


         astenuti e non validi
         +
         6.700


         Larghe Intese
         -
         6.500


         Larghe Intese
         -
         500


         Larghe Intese
         -
         4.100


         Lega Nord
         +
         100


         Lega Nord
         -
         1.700


         Lega Nord
         +
         300


         a sx del PD
         +
         900


         a sx del PD
         -
         200


         a sx del PD
         -
         700


         Di Pietro
         +
         800


         Di Pietro
         -
         3.100


         -


         -


         M5S


         -


         M5S
         +
         8.700


         M5S
         -
         2.900


         Altri
         -
         1.200


         Altri
         -
         200


         Altri
         +
         700


Per tener conto della differenza tra elezioni politiche ed elezioni
europee, confrontiamo politiche 2008 con politiche 2013 (Tabella 3a) ed
europee 2009 con europee 2014 (Tabella 3b).

Variazione del numero di voti (in migliaia, arrotondati a centomila)

          TABELLA 3A


          TABELLA 3B


         Dalle politiche 2008 alle politiche 2013


         Dalle europee 2009 alle europee 2014


         astenuti e non validi
          +
         2.300


         astenuti e non validi
         +
         3.100


         Larghe Intese
         -
         7.100


         Larghe Intese
         -
         4.700


         Lega Nord
         -
         1.600


         Lega Nord
         -
         1.400


         a sx del PD
         +
         700


         a sx del PD
         -
         900


         Di Pietro
         -
         1.600


         Di Pietro
         -
         2.400


         M5S
         +
         8.700


         M5S
         +
         5.800


         Altri
         -
         1.400


         Altri
         +
         500


_**************_

_Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell'Ordine borghese,
una via consiste nell'usare TOR [ vedere
_http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [16]_ ], aprire una casella
email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i
messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere
_http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [16]_ ]._

[2]

Se vuoi fare commenti proposte o critiche utilizza questo link [2]



Links:
------
[1] http://www.nuovopci.it/index.html
[2] https://nuovopci.wordpress.com
[3] http://www.nuovopci.it/voce/voce46/lavoce46.html
[4]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2014/com21-14/Com.CC_21_14.05.27_Risultato_elezioni_europee.odt
[5]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2014/com21-14/Com.CC_21_14.05.27_Risultato_elezioni_europee.pdf
[6]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2014/com21-14/Com.CC_21_14.05.27_Risultato_elezioni_europee.doc
[7] http://www.nuovopci.it/scritti/mpnpci/01_03_03_contrivol_prev.html
[8] http://www.nuovopci.it/voce/voce37/indvo37.html
[9] http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2014/com.14.05.23.html
[10] http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav07.html
[11] http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav41/avvnav41.html
[12] http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2014/com.14.04.16.html
[13] http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav36/avvnav36.html
[14] http://www.nuovopci.it/voce/voce37/ilgbp.html
[15] http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav40/avvnav40.html
[16] http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html