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SULLE ORME DI DON GALLO
Perché la nomina di De Gennaro è uno schiaffo alla città
Non si discutono le assoluzioni ma questo è un problema di opportunità e rispetto
È PERSINO imbarazzante dover spiegare il perché dell'appello lanciato domenica sulla nomina di Gianni De Gennaro a presidente della
Fondazione Ansaldo. Imbarazzante per la quasi totalità dei cittadini dotati di un minimo di buon senso ma, evidentemente non per quella finta realtà tanto cara a volte ai mass media. La Fondazione Ansaldo, per cominciare, è una istituzione culturale incaricata della conservazione della memoria industriale ed operaia genovese ed italiana. Una fondazione con cui capita di collaborare e che si relaziona con la città; una fondazione che prevede un Cda composto da nove membri: 6 designati da Finmeccanica – tra cui va scelto il presidente - e uno ciascuno per Regione, Provincia e Comune di Genova. Il Prefetto Gianni De Gennaro – presidente di Finmeccanica - immaginiamo abbia voluto invece dare una prova quantomeno d'insensibilità nominando se stesso sulla poltrona della Fondazione Ansaldo. Di questo stiamo parlando. Gianni de Gennaro, assolto nei tribunali (e questo non si discute) ma capo di quelle forze dell'ordine che, dopo aver partecipato alle violenze e agli abusi nel luglio del 2001 si è cimentata in un lavoro certosino, prima indirizzato a boicottare il lavoro della magistratura e poi omettendo e ostacolando l'accertamento della verità.
QUALCUNO vorrà ricordare che in tanti cittadini e tante cittadine, e per tanti anni, abbiamo chiesto una commissione parlamentare d'inchiesta perché, oltre alla verità giudiziaria, c'era la necessità di comprendere i perché e i come della più grande violazione dei diritti umani in Europa? Le oltre milleduecento firme raccolte nei primi due giorni ci rincuorano; non siamo i soli ad aver trovato quanto meno indelicata questa nomina. Abbiamo parlato di una provocazione come dato politico e, crediamo, ce ne siano tutte le ragioni.
Ed è nostra convinzione affermare che Genova non meriti questo ulteriore schiaffo. Nessuno può toglierci il diritto di ricordare lo sgomento di fronte all'impunità diffusa, alle omissioni e alle bugie messi in opera per difendere fedelissimi e amici.
Sappiamo bene che sono molti i poliziotti che svolgono egregiamente e con senso dello Stato il proprio dovere. Ma, purtroppo, quello a cui abbiamo assistito in quei giorni nelle piazze di Genova e negli anni successivi nelle aule di Giustizia non ci è parso l'atteggiamento di chi ha senso dello Stato e rispetto dei cittadini. Tutt'altro. E inequivocabilmente diventa difficile pensare che tutto quello che è accaduto abbia visto un capo della Polizia completamente all'oscuro di tutto. Ecco, gli argomenti per contestare questa nomina non mancano.
Infine, lo statuto della Fondazione Ansaldo afferma che ”La Fondazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale nei campi della promozione culturale e artistica, dei servizi culturali e dell'alta formazione manageriale e professionale”.
Ce n'è abbastanza quindi per pensare che non sia De Gennaro la persona adatta a guidare una Fondazione che si deve occupare “dell’alta formazione manageriale e professionale o della solidarietà sociale”. Una fondazione della città di Genova. Nessuno ha voluto quindi mettere in discussione le sentenze. Coerentemente con quello che abbiamo sempre detto da ben quasi 13 anni attendiamo “solo” la verità politica su quelle tragiche giornate.
E quindi la giustizia.