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Aihe: [Redditoxtutti] CONFERMATO DA USI LO SCIOPERO PERSONALE COMUNALE IL 14 MAGGIO, le assemblee di dipendenti comunali, di Zetèma, di Risorse per Roma, Roma Multiservizi, Canili, confluiscono dalle ore 9


Comunicato sindacale e radio stampa – con
invito alla massima diffusione, divulgazione e pubblicazione, grazie.


                                                               (Comunicato per
affissione ex art. 25 l. 300/70 in bacheche o albi sindacali)



COMUNE
DI ROMA CAPITALE: CONFERMATA LA MOBILITAZIONE E LO SCIOPERO DEL 14 MAGGIO DEL
PERSONALE COMUNALE.


Copertura
dell’astensione dal lavoro, indetta regolarmente e legalmente da Unione
Sindacale Italiana Usi e da Usb.


Nell’ambito
della giornata di mobilitazione e come collegamento delle vertenze in corso, LA
MATTINA DEL 14 MAGGIO A PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO, ALLE ORE 9 (NOVE) ASSEMBLEA PER
LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DIPENDENTI DEL COMUNE DI ROMA CAPITALE, con
ASSEMBLEE INDETTE NELL’AMBITO DELLO STATO DI AGITAZIONE SINDACALE CITTADINO E
PARTECIPAZIONE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLE SOCIETA’ ZETEMA,
RISORSE PER ROMA, CANILI COMUNALI in affidamento, con delegazioni DALLA
FARMACAP, DALLA ROMA MULTISERVIZI, DALL’AMA, COME MOMENTO DI UNITA’ DI LOTTA E
SUA ESTENSIONE A CHI LAVORA NELLE AZIENDE PARTECIPATE, PUBLICHE O SU SERVIZI
PUBBLICI DI COMPETENZA DELLA CAPITALE D’ITALIA, SU CERTEZZA SALARIALE, DIRITTI,
DIGNITA’, SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO, PER CONTRASTARE GLI EFFETTI DANNOSI E
PENALIZZANTI DELLE RISTRUTTURAZIONI, LIBERALIZZAZIONI DI SERVIZI, FUSIONI ED
ESUBERI, TAGLI E DISAGI DEL DECRETO ENTI LOCALI E DEL “SALVA ROMA”.


L’Unione Sindacale Italiana, tra i
promotori con Usb dello sciopero del 14 maggio 2014 del personale Comunale,
l’unico legittimamente e legalmente indetto nel pieno rispetto delle leggi in
materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali, valuta negativamente la
scelta delle segreterie di Cgil, Cisl, Uil di ROMPERE IL FORTE FRONTE COMUNE DI
LOTTA che aveva unificato il personale capitolino, anche con la grande
assemblea del 6 maggio, con la proclamazione in violazione palese dell’articolo 2, comma 2 della legge 146/90 e
modificazioni e delle indicazioni (con deliberazioni datate 2003 e 2004) della
stessa Commissione di Garanzia per l’applicazione della legge sugli scioperi
nei servizi essenziali, di uno sciopero per il 19 maggio. Questo sciopero NON
RISPETTA IL DIVIETO PER CHI LO PROCLAMA, DOPO GLI SCIOPERI PRECEDENTEMENTE
INDETTI, DI UN INTERVALLO DI ALMENO DIECI GIORNI TRA UNO SCIOPERO E L’ALTRO.


Infatti, mentre non ci sono problemi per la
regolarità dello sciopero del 14 maggio, ve ne sono invece per la “legalità” di
quello del 19 maggio indetto da Cgil, Cisl, Uil, che tecnicamente la
Commissione di Garanzia sugli scioperi definisce “rarefazione oggettiva” e che
quindi potrebbe comportare sanzioni a chi aderisce allo sciopero del 19, in
caso di apertura come avviene di solito, di procedura di infrazione con
differimento della data o di revoca di scioperi indetti in violazione delle
leggi che disciplinano il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali,
come quello del 19 maggio 2014. Si attende a giorni, infatti l’intervento
dovuto, della stessa C.d.G.


Altra grave inopportunità delle segreterie
confederali, è quella di non aver voluto (avendone tutto il tempo a
disposizione dallo stato di agitazione da loro proclamato il 22 aprile)
convergere in una giornata di mobilitazione unitaria del 14 maggio,
coinvolgendo anche le decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici delle
aziende pubbliche e partecipate “a rischio”, superando logiche settarie e
pregiudiziali ideologiche, indicendo invece uno sciopero il 19 maggio sia PER I
DIRIGENTI (tra i quali anche coloro che, molto ben pagati, si stanno rifiutando
di firmare le buste paga dei dipendenti, comprensive del SALARIO ACCESSORIO e
VARIABILE sotto attacco) che per i dipendenti capitolini, con una “strana”
commistione di interessi, tra coloro che dirigono e comandano e coloro che per
un salario di “sopravvivenza”, erogano tutti i giorni i servizi alla
cittadinanza e all’utenza.


ORA LA SCELTA E’ NELLE MANI DEI LAVORATORI
E DELLE LAVORATRICI, per dare un segnale di svolta nelle vertenze in atto,
unificare le lotte sulle condizioni comuni di lavoro, di servizio, di vita,
riprendersi una dignità come persone, rispetto alle scelte della “casta
sindacale”, per RIDARE FORZA E RIAPRIRE LE TRATTATIVE SU BASI CHIARE DI
RIVENDICAZIONE COMUNE.                   



USI
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