[NuovoLab] 622° ora in silenzio perla pace

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Autor: norma
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Para: Fori sociali, forumgenova@inventati.org
Assunto: [NuovoLab] 622° ora in silenzio perla pace






grazie a chi ci aiuterà a far circolare
      questa informazione

      mercoledì 30 aprile dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo
      ducale di genova, 622° ora in silenzio per la pace.

      Incollo il volantino che verrà distribuito.

      Altre info su 
www.orainsilenzioperlapace.org


Il 25 aprile di Giorgio Napolitano
Dal Giornale.it- 25 aprile 2014
"Fanno onore all’Italia i nostri due
          Marò trattenuti ingiustamente e da troppo tempo lontani dalla
          patria

        “.

(….)
"Potremo così soddisfare esigenze di
          rigore
          e di crescente produttività nella spesa per la Difesa,
          senza indulgere a
          decisioni sommarie che possono riflettere incomprensioni di
          fondo e perfino
          anacronistiche diffidenze verso lo strumento militare, vecchie
          e nuove pulsioni
          antimilitariste
"
L’indignazione che suscitano queste
        parole del
        presidente della repubblica è ancora maggiore perché ha scelto
        di pronunciarle
        il 25 aprile, giornata della liberazione.

I due marò “ingiustamente
        trattenuti”sono accusati di
        duplice omicidio, ai danni di due pescatori, scambiati per
        pirati nonostante le
        ridotte dimensioni del loro peschereccio rispetto alla grande
        petroliera. Gli
        italiani detenuti all’estero, secondo stime della Farnesina sono

3103.
        Nessuno degli altri 3101 ha mai indotto il capo dello stato a
        prendere
        posizione; nessuno è stato ricevuto al Quirinale come i due
        marò. Perché mai?
        (Si potrà obiettare che ormai al Quirinale di Napolitano viene
        ricevuto
        chiunque, come il pregiudicato Berlusconi; ma non si può negare
        che l’impressione
        che quelle visite hanno suscitato sia stata fortemente negativa
        per l’opinione
        pubblica).

Le persone che “fanno onore all’Italia”
        sono invece
        coloro che, come Gino Strada, padre Zanotelli e migliaia di
        altri si sono
        opposti e si oppongono all’insensato acquisto degli aerei f 35.
        Aerei da
        attacco, improponibili per un paese la cui costituzione “ripudia
        la guerra”.
        Aerei capaci di trasportare ordigni nucleari, improponibili per
        un paese che ha
        firmato il trattato di non proliferazione nucleare. Aerei dal
        costo
        miliardario, improponibili per un paese che taglia il welfare,
        la sanità e la
        scuola.

Non crediamo tuttavia che il presidente
        della
        repubblica si riferisse alle nostre modeste persone, parlando di
        “anacronistiche diffidenze” verso lo strumento militare. La
        nostra non è
        diffidenza: è un’irriducibile opposizione, confortata dal
        dettato
        costituzionale, dai
  risultati
        ottenuti
        in dieci anni di guerra in Afghanistan, e dalla constatazione
        che le ultime
        guerre cui l’Italia ha partecipato erano fondate sull’inganno e
        sulla menzogna
        . Non abbiamo dimenticato il finto contenitore di antrace
        agitato da Colin
        Powell davanti all’assemblea delle nazioni Unite, la menzogna
        della ricerca di
        Bin Laden, la prosecuzione della guerra dopo che lo stesso è
        stato scoperto e
        linciato senza processo in Pakistan.

Di sicuro il “giovane” Renzi che ha
        alternato
        posizioni di sostegno e di contrarietà all’acquisto degli f 35
        prima, durante e
        dopo la visita in Italia del premio Nobel per la pace Barack
        Obama; e la
        “giovane donna” Roberta Pinotti che per giustificare l’acquisto
        ha argomentato
        sul La7 “mettiamo che ci tirino un missile” non soffrono di
        “vecchie pulsioni
        antimilitariste”. Ci auguriamo invece che continuino a provarle
        i disagiati ed
        i disoccupati, che vedrebbero impiegati meglio i miliardi che
        quotidianamente
        vengono sprecati con gli armamenti e con la guerra. E ci
        auguriamo che si
        interrompa prima possibile il vecchio ritornello che armi e
        guerre danno
        occupazione. Anche scuola ed assistenza “darebbero” occupazione,
        se governo e
        parlamento si decidessero finalmente a sceglierli.

 




    
        
            
                
            
        
        
            
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