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著者: Aldo Zanchetta
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Artemisia: l’erba magica che sconfigge il cancro


di <http://www.forexinfo.it/_Paola-D-Andrea_> Paola D’Andrea | 24 Aprile
2014 - 15:48

L’Artemisia annua, pianta erbacea di origine cinese, sembra abbia le giuste
caratteristiche per combattere il cancro


Artemisia: l’erba magica che sconfigge il cancro

L’Artemisia è una pianta usata dalla medicina cinese già da diversi
millenni. L’attenzione verso di essa nella medicina occidentale arriva solo
nel 2001 – nel 2011 invece sono stati compiuti esperimenti in vitro -.

Alcuni medici dell’Università della California portarono avanti studi, poi
pubblicati sulla rivista scientifica Spirit Science and Metaphysic,
sull’efficacia di questa pianta contro il tumore.

Gli studi hanno dimostrato come l’Artemisia distrugga, in particolare, le
cellule tumorali del polmone, e quindi controlla la crescita e la
riproduzione delle cellule malate. Inoltre, secondo la ricerca, sarebbe in
grado di distruggere il 98% delle cellule tumorali in sole 16 ore. Grazie a
questi effetti miracolosi la pianta è stata denominata, non a torto, ‘erba
magica’.

Il principio attivo che rende questa pianta così efficace è l’artemisina –
veniva usata dai cinesi contro la malaria -. Questa sostanza combinata con
il ferro annienta le cellule cancerogene.
Il dottor Len Saputo, medico californiano, ha parlato di una cancer smart
bomb – una bomba intelligente contro il cancro – e spiega:
“l’Artemisia si sarebbe rivelata efficace nella distruzione del 75% delle
cellule tumorali resistenti alle radiazioni, nel cancro al seno, ovvero dove
un’elevata propensione ad accumulo di ferro, in sole 8 ore, balzate fino al
100% dopo soltanto 24 ore”.

Marco Pierotti, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei tumori di
Milano, spiega come la ricerca sia molto interessante, ma perché possa avere
l’efficacia desiderata bisogna attendere ancora qualche anno:
“Diciamo che può dare degli effetti positivi là dove c’è un’alta
concentrazione di ferro, situazione che si verifica in alcuni tipi di tumore
(non tutti, però), per garantire la rapida riproduzione delle cellule
tumorali, sulle quali questa erba risulta ‘tossica’.

“Al momento esistono dati sperimentali in vitro, ma perché si possa davvero
usare il principio alla base dell’azione dell’Artemisia Annua ci vorranno
ancora diversi passaggi, dalle procedure su animali fino alle
sperimentazioni cliniche. Insomma, occorrono ancora anni”.

Marco Pierotti è molto cauto, non si lascia andare a facili entusiasmi, ma
guarda con interesse e speranza a questa nuova possibile cura e chiarisce:
“L’atteggiamento corretto è partire dal presupposto che il cancro è una
malattia complicata, dovuta alla complessità del nostro organismo e al fatto
che la vita media si è allungata.

Dunque non bisogna assumere un atteggiamento di chiusura verso eventuali
cure non convenzionali, purché queste siano razionali e rispettino la
metodologia della comunità scientifica. (…) la cura con l’erba Artemisia non
è al momento una cura disponibile. Possiamo considerarlo come un farmaco in
via di sviluppo, una goccia di speranza, dal momento che ogni giorno in
Italia si diagnosticano mille casi di cancro”.

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