[Storiaorale] 69° anniversario Liberazione-70° anniversario …

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Autore: Istituto storia Resistenza e società contemporanea Bi-Vc-Vals
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To: Undisclosed-Recipient:;
Oggetto: [Storiaorale] 69° anniversario Liberazione-70° anniversario Resistenza 1943-1945: nuova pubblicazione dell'Istituto
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea
nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia
Aderente all'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia "Ferruccio Parri"
13019 Varallo - via D'Adda, 6 - tel. 0163-52005; fax 0163-562289
istituto@???
www.storia900bivc.it



Nell'occasione del 69° anniversario della Liberazione e del 70° anniversario della Resistenza, l'Istituto pubblica il volume Una storia non ancora finita. Memorie di Anna Marengo, a cura di Monica Schettino.
Il libro, realizzato in collaborazione con il Comitato della Regione Piemonte per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana, la Fondazione Crt, la Città di Fossano, l'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Cuneo e l'Anpi provinciale di Vercelli, sarà presentato a Vercelli, mercoledì 30 aprile 2014, nel Salone sociale dell'Associazione generale Lavoratori per Mutuo soccorso e Istruzione, in via Francesco Borgogna, 38, alle ore 17.30.
Interverranno: Patrizia Zambrano, professore associato di Storia dell'Arte moderna all'Università del Piemonte Orientale "A. Avogadro" di Vercelli; Stefania Sini, ricercatrice universitaria e docente di Letterature comparate all'Università del Piemonte Orientale "A. Avogadro" di Vercelli; Monica Schettino, curatrice del volume. Modererà Gloria Pozzo, giornalista de "La Stampa".
L'ingresso è libero.

Anna Marengo nasce a Fossano il 29 gennaio 1915, figlia di un sellaio e di una semplice contadina. Dopo essersi laureata in medicina all'Università di Torino, inizia a lavorare come medico-chirurgo e specialista in ostetricia all'Ospedale Maggiore di Vercelli. A causa dell'attività politica e dell'aiuto fornito ad alcuni giovani alleati, nel '43 viene arrestata e costretta a fuggire sulle montagne biellesi; qui si arruola nella 50a brigata "Garibaldi" con il nome di "Fiamma" e organizza un primo sperimentale presidio sanitario. L'anno successivo il comando partigiano decide di affidarle il compito di "responsabile culturale" della XII divisione e, in tale veste, terrà i suoi primi "comizi volanti". Nel 1946 è candidata alle elezioni per la Costituente, ma sono questi gli anni più difficili: pur avendo ritrovato Janos Beck, lo studente universitario ungherese conosciuto negli anni dell'università e mai dimenticato, Anna non può restare con lui in Ungheria dove lo ha raggiunto lasciando l'ospedale di Vercelli. Le purghe staliniane hanno colpito i vertici del Partito comunista e Janos è incarcerato. Dal '53, costretta a tornare in Italia, lavorerà all'ospedale di Savona. Solamente nel '56 i due potranno finalmente sposarsi: Janos è "riabilitato" e Anna Marengo lo seguirà in Ungheria. Negli anni seguenti i due viaggeranno molto tra Cuba e l'America Latina, dove Janos è inviato dal governo ungherese in qualità di console. Anna Marengo e Janos Beck si sono spenti in una clinica per anziani nella cittadina ungherese di Miskolc Tapolca, dove si erano ritirati per trascorrere in tranquillità i loro ultimi anni.

In allegato la scheda del volume e la locandina dell'iniziativa.

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