[Storiaorale] pubblicazioni Istituto per 69° anniversario Li…

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Autor: Istituto storia Resistenza e società contemporanea Bi-Vc-Vals
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Para: Undisclosed-Recipient:;
Assunto: [Storiaorale] pubblicazioni Istituto per 69° anniversario Liberazione - 70° anniversario Resistenza
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea
nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia
Aderente all'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia "Ferruccio Parri"
13019 Varallo - via D'Adda, 6 - tel. 0163-52005; fax 0163-562289
istituto@???
www.storia900bivc.it


Nell'occasione del 69° anniversario della Liberazione e del 70° anniversario della Resistenza, l'Istituto pubblica il volume a cura di Monica Schettino Una storia non ancora finita. Memorie di Anna Marengo (pp. 125, euro 12), in collaborazione con il Comitato della Regione Piemonte per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana, la Città di Fossano, l'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Cuneo e l'Anpi provinciale di Vercelli. Il volume sarà presentato a Vercelli, mercoledì 30 aprile 2014, nel Salone sociale dell'Associazione generale Lavoratori per Mutuo soccorso e Istruzione, via Francesco Borgogna, 38, alle ore 17.30 (seguirà comunicazione specifica).
Il volume propone le memorie di Anna Marengo, finora inedite, conservate in dattiloscritto nell'Archivio dell'Istituto, che ripercorrono le vicende biografiche dell'autrice dall'infanzia, in una Fossano che ormai non esiste più, fino alla tragica vicenda dell'arresto, alla partecipazione attiva alla lotta partigiana nella brigata di Pietro Camana "Primula", passando attraverso gli anni della formazione universitaria e dell'attività politica e professionale all'ospedale di Vercelli. Alle riflessioni e ai ricordi della scrittrice si sovrappongono eventi decisivi della storia del Novecento: la guerra di Spagna, l'avvento del fascismo, l'8 settembre, l'attività politica e i movimenti femministi del dopoguerra. La narrazione scorre veloce, semplice e appassionata, sempre calibrata tra le riflessioni sul presente e sul ruolo degli uomini, e delle donne, nella storia. Non mancano prese di posizione radicali e "illuminate" su temi scottanti come quelli dell'aborto e del marxismo e, infine, dello spettro della guerra che si credeva sconfitta, ma che si affaccia ancora oggi nella vita delle nazioni e di fronte alla quale pochi hanno il coraggio di denunciare le proprie responsabilità.




L'Archivio fotografico Luciano Giachetti - Fotocronisti Baita di Vercelli, in coedizione con l'Istituto, pubblica il volume a cura di Piero Ambrosio, Primavera di libertà. Immagini della liberazione di Vercelli. Aprile-maggio 1945. Vol. I (pp. 76, euro 10), che raccoglie le immagini scattate durante i giorni della liberazione di Vercelli da Luciano Giachetti e Adriano Ferraris, i partigiani "Lucien" e "Musik".
Rientrare in città, assumerne il controllo e imporre la propria legge, prima dell'arrivo del governo militare alleato, doveva far sentire ai giovani partigiani vercellesi un'emozione particolare: spinti ad abbandonare case e famiglie per non doversi arruolare nell'esercito repubblicano e continuare la guerra di Hitler, costretti a sospendere i propri progetti esistenziali e intraprendere la via delle montagne, in ambienti sconosciuti e percepiti tradizionalmente come ostili a chi proviene dalla pianura, avevano conosciuto la morte nei compagni caduti, la sofferta precarietà di una guerra senza certezze né conforti.
Ora potevano tornare, insieme a quelli con cui avevano condiviso mesi di lotta clandestina. Le strade verso Vercelli tra il 25 e il 26 aprile erano percorse dalle lunghe file delle squadre partigiane che provenivano dalle montagne biellesi, dalla Valsessera alla Serra; lungo il percorso volti sorridenti di donne, anziani, bambini che percepivano l'imminenza del ritorno alla vita pacifica.
Le immagini ci parlano di una primavera della storia del nostro Paese dopo l'inverno della guerra e quei lunghi cortei trasmettono l'idea di un popolo che si è messo in marcia verso il traguardo della libertà dall'invasore straniero e dalla dittatura fascista.


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