[NuovoLab] Lista Tsipras, l’impresa delle 220 mila firme in …

Delete this message

Reply to this message
Autor: Antonio Bruno
Data:  
Dla: sx-nordovest-europee2014, forumsege, forumgenova inventati, amici barcellona, lilliput-ge
Temat: [NuovoLab] Lista Tsipras, l’impresa delle 220 mila firme in un mese
Oggi L’Altra Europa con Tsi­pras pre­senta la pro­prie liste elet­to­rali nei 5 capo­luo­ghi di cir­co­scri­zione, forte delle più di 220 mila firme rac­colte in un mese per ren­dere pos­si­bile la nostra par­te­ci­pa­zione alla sca­denza delle ele­zioni del Par­la­mento euro­peo. Lo faremo con ini­zia­tive gio­iose e colo­rate, intanto per­ché festeg­giamo que­sto risul­tato, che una legge elet­to­rale per­lo­meno di dub­bia legit­ti­mità costi­tu­zio­nale ren­deva quasi impos­si­bile da rea­liz­zare. E poi anche per­ché, per noi, la rac­colta delle firme ha rap­pre­sen­tato a tutti gli effetti l’apertura della cam­pa­gna elet­to­rale e que­sta scelta — al di là dell’obbligo di legge — è già un tim­bro di come la inten­diamo. Il rap­porto diretto con cen­ti­naia di migliaia di per­sone, il fatto di aver ragio­nato con cia­scuno di loro sulle ragioni e sui con­te­nuti che qua­li­fi­cano la lista. Non una rie­di­zione di espe­rienze già com­piute in pas­sato ma un’ ope­ra­zione ine­dita. Facendo leva, con­tem­po­ra­nea­mente, sui sog­getti poli­tici (Sel e Rifon­da­zione Comu­ni­sta) e sociali orga­niz­zati che con­di­vi­dono quest’approccio e su quelle realtà di sini­stra dif­fusa e di cit­ta­dini impe­gnati che in que­sti anni sono stati pro­ta­go­ni­sti di tanti con­flitti e pro­po­ste nelle ver­tenze nazio­nali e ter­ri­to­riali. Con la dispo­ni­bi­lità di tutti di met­tersi in discus­sione e di pro­vare ad uscire dai recinti e da una dimen­sione set­to­riale che per troppo tempo ha carat­te­riz­zato le espe­rienze poli­ti­che e sociali da diversi anni in qua.

220 mila firme in un mese, un dato — per usare un rife­ri­mento un po’ impro­prio — che cor­ri­sponde al numero delle firme neces­sa­rie in 3 mesi per indire un refe­ren­dum. È stato pos­si­bile per­ché ci siamo dotati di un minimo di orga­niz­za­zione, con un nucleo cen­trale e una rete dif­fusa di cen­ti­naia di mili­tanti e volon­tari, i primi pro­ta­go­ni­sti dell’attività con­creta della rac­colta delle firme, ma, ancor più, per­ché abbiamo rac­colto un biso­gno di nuova poli­tica, di chi vuole fuo­riu­scire dai popu­li­smi più o meno dolci di Renzi e Grillo e misu­rarsi real­mente con la neces­sità di far cam­mi­nare un pro­getto di tra­sfor­ma­zione reale degli assetti di potere esi­stenti e di uscire da una logica, appa­ren­te­mente oppo­si­tiva ma in realtà non così dis­si­mile, di chi si appiat­ti­sce sulle “riforme strut­tu­rali” che ven­gono impo­ste da Bru­xel­les e di chi ipo­tizza irrea­li­stici ritorni alla “sovra­nità nazio­nale”, che da sola non potrebbe comun­que uscire dai vin­coli det­tati dai mer­cati internazionali.

Ci aspetta ora la sfida dif­fi­cile, di una cam­pa­gna elet­to­rale che sap­piamo si pro­verà a con­tras­se­gnare con una rap­pre­sen­ta­zione fal­sata tra chi sta con l’Europa, magari limando le poli­ti­che di auste­rità, e chi si oppone ad essa, con rela­tivo corol­la­rio tra chi è favo­re­vole e chi è con­tra­rio all’euro. E che ten­terà di oscu­rare la pre­senza della lista dell’Altra Europa per Tsi­pras, magari dipin­gen­dola come puro resi­duo di una sini­stra pas­sa­ti­sta e magari anche liti­giosa. Sta a noi, ai tanti e diversi che si stanno impe­gnando in que­sto pro­getto, far emer­gere un per­corso ine­dito e con­di­viso al di là delle appar­te­nenze e delle espe­rienze di pro­ve­nienza. Che si uni­fica appunto nell’idea di un’altra Europa e che si può ben iden­ti­fi­care in un approc­cio che, den­tro la più grave crisi del capi­ta­li­smo dagli anni ’30 del secolo scorso, è radi­cale nei con­te­nuti che pro­pone, mag­gio­ri­ta­rio nello sguardo della pro­pria pro­po­sta, inno­va­tivo nelle forme della discus­sione e dell’agire poli­tico. L’esperienza della rac­colta delle firme ci dice che tutto que­sto è pos­si­bile, che, tra il subire le poli­ti­che dell’austerità e dei sacri­fici e limi­tarsi a urlare la pro­pria indi­gna­zione, si può pen­sare di per­cor­rere la via della tra­sfor­ma­zione e del cambiamento.

* coor­di­na­tore nazio­nale rac­colta firme L’Altra Europa con Tsipras


www.ilmanifesto.it