On 04.04.2014 22:45, brno wrote:
> interessante spunto http://phrack.org/papers/fall_of_groups.html
>
Molto interessante. e volendo vederlo in prospettiva, c'è questo di 6
anni fa che descriveva come la situazione stava degenerando:
http://phrack.org/archives/issues/65/13.txt
Inoltre cogliamo l'occasione di questo articolo per dire che:
> ... regardless of what your aspirations are, whatever you
> feel obliged to do is probably a lot, already.
> And it likely involves a prevalence of "minding your own
> business".
Questo può essere riassunto come "il problema sociale e politico" che
tocca un po' questi anni.
> The unsettlement created in our thoughts affects
> intellectual solidarity in even more severe ways than it
> does individual creation. Simply put, if it is already so
> difficult for one person to focus away from these
> "distractions" and into inspired productivity, let alone
> for a group to join in a true collective mind.
> [...]
> A true "hive mind" [2] cannot exist without the
> support from a stronger, more unisonant cognitive bond.
E questo è qualcosa sul quale stiamo lavorando. un manifesto che riesca
a rendere chiaro quali sono gli elementi nei quali è necessario
schierarsi (banalmente: come rapportarsi con i social network ? con i
dispositivi mobili ? con le crypto valute ? con i droni ?)
Questo è necessario per capire, in questa situazione altrimenti confusa,
cosa è amico, nemico, compromesso temporaneo o uso consapevole. Ci siamo
trovati che neppure nel generico "noi interessati a ste cose" avevamo
idee chiare a riguardo.
Forse questo è uno dei piccoli passi necessari a creare una visione
condivisa, cosa necessaria sia x noi che per l'articolo, perché si possa
creare un gruppo (che nella sua variante 2.0 chiamano hive mind)
ciao,
--
Dipartimento di Resistenza Cibernetica,
UniPop -
http://www.cantiere.org/sms