Vorrei intervenire sulla faccenda Facebook. Una massa critica che cresce
SU FACEBOOK è una massa ma non è per niente critica. All'ultima riunione
credo di aver sentito che nell'account Ciemmona che malaerba ha appena
chiuso, c'erano diverse MIGLIAIA di iscritti (io ho sentito 6600 ma ero
lontano da chi parlava e il numero mi sembra enorme).
Un post dello stesso malaerba del 2013 riassume bene la situazione
secondo me:
--- INIZIO CITAZIONE ---
[...]Logica vorrebbe che tra una piattaforma chiusa e proprietaria e
una mailing list sui server di A/I si scegliesse quest'ultima, ma i
fatti dicono altro. Il gruppo fb conta più di 2500 iscritti, questa
mailing list al massimo qualche centinaio di indirizzi, di cui molti
inattivi. E di quelli attivi molti sono gmail/hotmail ecc. che fanno
cascare il discorso privacy. Questa però è un altro discorso oltre che
ormai una battaglia persa, ahimè. Sta di fatto che molti, me compreso,
che su fb non ci vanno, non ci vogliono andare e gli si accappona la
pelle solo a sentir parlare di aprirsi un account, vengono tagliati
fuori dalla discussione.
En passant sono convinto che la maggior parte degli iscritti al gruppo
non sappia nemmeno dell'esistenza delle mailing list, che non controlli
la posta e la gestione di una mailing list li manderebbe nel panico.
--- FINE CITAZIONE ---
L'anno scorso ho aiutato col sito e ho potuto verificare che
effettivamente se c'è una pagina ciemmona su Facebook, il sito non serve
a molto. Questo pone un enorme problema di libertà. Se una massa che
vede SOLO SE STESSA sta su Facebook ed è convinta che mentre sta su FB È
SE STESSA (citazione trovata da quell* di Ippolita: "You can't be on
Facebook without being your authentic self"), a che serve un sito che
corresponde a una assemblea che corrisponde a una mailing list che
corrisponde a persone che si conoscono e frequentano fra di loro e
cooperano? A che serve 'sto sito se è noioso e non serve a cazzeggiare e
non ha neanche questo concetto di AMICI che fra ZUCKERBERG e la DE
FILIPPI scusate ma io non so più che c... vuol dire questa parola?
E adesso due info su come funziona FB. FB funziona raccogliendo dati,
che vende. In cambio fornisce qualche trovata per non avere
l'impressione di essere soli.
Se davvero l'account Ciemmona aveva 6600 contatti, trattasi di nomi
cognomi indirizzi e un alto numero di parametri di propensione, che
grazie a tecnologie oggi di accesso relativamente facile
(
http://search.oreilly.com/?q=big+data&x=0&y=0) diventano informazioni
cruciali da un punto di vista commerciale e industriale. In sostanza
incrociando dei dati si viene a sapere che bici hai, come la usi e che
bici si può ancora venderti, e come spendi e dove compri... ovviamente
queste informazioni sono alla portata solo dei più grossi, perché
costano. Se un grande distributore come Bernardi ha un calo di vendite
di forcelle ammortizzate su Roma, ha bisogno di certe informazioni per
istruire i suoi rappresentanti in un certo modo... ...sono cose che il
piccolo negozio subisce e basta - anche se può cercare di non diventare
uno di quei rivenditori che non hanno più nessuna idea personale da anni
- e noi ciclisti subiamo ancora di più.
Ma il discorso sulla privacy non è interessante su FB quanto lo è
parlando della STRADA. La STRADA è uno spazio pubblico dove tutt*
possono vedermi, ma se non sei a GAZA CITY non esibisci i documenti per
passare.
Grazie a FB, la faccenda si capovolge: per passare, i documenti li hai
sempre bene in vista, e la tua traccia è tutta monitorata. Quindi quando
una allegra e colorata CM attraversa la città, e il 90% di chi ci
partecipa ci è arrivato via Facebook qualche merdoso che sotto la felpa
d'ordinanza ha nel cuore una bella giacca e cravatta ha la lista quasi
completa dei partecipanti. ALTRO CHE TESSERA
FIAB!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Se la massa "critica" non capisce questi punti, posso dire che a me di
essere in massa o da solo non cambia molto, ma sul fatto di essere
critico, beh è un vero piacere, non meno che stare con
amici-come-si-diceva-una-volta, far l'amore o pedalare. Non sono pronto
a rinunciare.
Pedalare attiva il cervello? ma davvero? allora vorrei qualche prova
tangibile, tipo che la Ciemmona smetta di rimirarsi nella sua immagine
virtuale. Il narcisismo non è un diritto, è una dipendenza e un problema
per sé e per gli altri.
Foc