Colucci condannato per il G8: “Ha recitato un copione”
UN ALTO funzionario che tradisce i suoi doveri istituzionali e per far fronte comune con i colleghi, ingraziarsi le alte gerarchie e ottenere benefici di carriera, mente spudoratamente avventurandosi in «contorsioni linguistiche».
Sono durissime le 245 pagine delle motivazioni della sentenza d’appello che conferma i due anni e otto mesi per falsa testimonianza inflitti all’ex questore di Genova ai tempi del G8 Francesco Colucci, accusato
di avere cambiato versione nel corso del processo Diaz, per alleggerire la posizione dell’allora capo della polizia Gianni De Gennaro e dei superpoliziotti che gestirono la sanguinosa irruzione nella scuola Diaz.
Per i giudici Marco Bacci e Giorgio Odero Colucci è stato il protagonista perfetto di un «copione» nel quale la sua missione era di «di influire sulla formazione della prova nel processo Diaz». Dopo la testimonianza nel corso del processo che gli costerà
l’avviso di garanzia, Colucci viene intercettato mentre si compiace per le congratulazioni dei colleghi imputati e dei loro avvocati «la più grossa soddisfazione è il fatto che ho dato una grossa mano ai colleghi». In realtà Colucci dimostra scarso acume visto che tutti gli imputati sono stati condannati in via definitiva per le violenze e i falsi della Diaz e lui è già al secondo pronunciamento. Ma per i giudici «in questo processo è emerso in modo esplicito l'intervento
condizionante del capo della Polizia », ovvero Gianni De Gennaro, oggi presidente Finmeccanica, che accusato di istigazione alla falsa testimonianza dopo una condanna in appello venne assolto in Cassazione. Per Colucci i giudici di secondo grado, hanno ritenute false anche le dichiarazioni in merito alla presenza di Roberto Sgalla, portavoce di De Gennaro.
(m.p.)
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