Trattativa in Confindustria, nuovo incontro il 20 sul piano industriale
Piaggio Aero conferma i tagli si tratta sulla cassa integrazione
I sindacati: “Stop agli esuberi”. Oggi le assemblee
MASSIMO MINELLA
PIAGGIO Aero conferma al tavolo della trattativa in Confindustria con i sindacati il piano industriale che concentra la produzione nel nuovo insediamento di Villanova d’Albenga e affida a Genova le sole attività di manutenzione, con pesanti ricadute in termini occupazionali. Restano infatti confermati i 165 esuberi (117 a Genova, 48 a Finale Ligure) e i 207 lavoratori esternalizzati (108 a Genova, 99 a Finale). Ma molto, per capire realmente quale strada potrà prendere la trattativa, dipenderà anche dal riassetto del capitale, sempre meno italiano (la componente tricolore è ormai al tre cento) e sempre più internazionale (fra Mubadala Development e gruppo Tata). Il passaggio delle quote azionarie, che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane, servirà anche per riflettere su come organizzare la delicatissima partita degli esuberi, da gestire attraverso gli ammortizzatori sociali. Oggi sono previste le assemblee nei due stabilimenti di Sestri Ponente e di Finale. Poi si attenderà il prossimo incontro, il 20 marzo. C’è ancora
tempo, anche se non tantissimo, per riflettere quindi sul destino del gruppo che non è certo esente dai riflessi della grande crisi internazionale, ma sembra in grado di tenere il passo con il mercato puntando su prodotti consolidati e su progetti innovativi. Per cui la disponibilità di Piaggio Aero ad aprire con i sindacati una trattativa per verificare la possi-
bilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali (cassa integrazione straordinaria), può rappresentare un punto di partenza.
Per ore azienda e sindacati si incontrano in Confindustria a Genova per discutere del futuro del gruppo. Il tema più spinoso, ovviamente, riguarda gli esuberi da gestire, sostiene il sindacato, solo attraverso gli ammortizzatori
sociali e non con soluzioni traumatiche. «L’azienda — spiega una nota di Fim Fiom e Uilm diffusa al termine dell’incontro — ha lievemente approfondito il piano industriale presentato all’8 gennaio confermando le linee guida, i numeri ed i tempi che aveva già comunicato in tale data. Ci sono stati numerosi interventi sindacali volti a evidenziare le lacune contenute nel piano presentato dall’azienda. Dopo una lunga discussione l’azienda ha proposto un nuovo incontro per iniziare la trattativa sui temi ritenuti cruciali a riguardo del futuro dei lavoratori e della sostenibilità industriale dei programmi contenuti nel piano».
Il punto di partenza per i rappresentanti dei lavoratori resta l’accordo fissato fra le parti e mai messo in discussione. I delegati, al tavolo di Confindustria, ribadiscono proprio la necessità di dare continuità agli accordi presi col territorio. Molto dipenderà anche dal riassetto nel capitale di Piaggio Aereo, che dovrebbe formalizzarsi nelle prossime settimane. «Nell’attesa della soluzione sul riassetto societario che permetterà di accedere agli ammortizzatori sociali — aggiungono
i sindacati — le parti hanno convenuto di verificare tutti i dati contenuti nel piano industriale e relativi all’impatto occupazionale ».
La situazione desta quindi una comprensibile preoccupazione fra i lavoratori e i rappresentanti, ma la strada della trattativa resta aperta. «Il cambio previsto nell’azionariato può garantirci un tempo utile per aprire il confronto sulla cassa integrazione per quattro anni — spiega Alessandro Vella della Fim Cisl — Noi però vogliamo entrare nel merito del piano industriale. L’azienda ha riconfermato la sua intenzione di applicarlo così come è stato presentato, noi invece chiediamo di discutere nel dettaglio ogni singolo passaggio, a cominciare dal ruolo di Genova, che non può certo essere esclusa dalla produzione ».
Nuovo passaggio già fissato in calendario il 20 marzo, quando appunto si entrerà nel merito del piano industriale e forse, per quella data, qualcosa potrà anche essere più chiaro per quanto riguarda la composizione del capitale sociale del gruppo.
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