Come ogni settimana, attivi tutti i laboratori del Casale! Qui il
programma completo:
http://www.casalealba2.org/orari-laboratori/
Il laboratorio di yoga raddoppia, si aggiunge un turno il giovedì
mattina dalle 8 alle 9!
-Domenica 2 Marzo, come ogni prima domenica del mese, pulizia del parco!
http://www.casalealba2.org/domenica-2-marzo-pulizia-del-parco/
Armati di rastrelli, guanti e sacchi auogestiamo anche la manutenzione
di questo splendido spazio di natura tra tanto grigio..perchè il
territorio lo può curare solo chi lo vive!
Appuntamento ore 10 al Casale Alba 2
alle 13, come di consueto, pranzo popolare
-Proiezioni di Marzo al Casale
http://www.casalealba2.org/proiezioni-di-marzo-arenacinema/
Continua il progetto di regalare un cinema popolare ai nostri quartieri…
In questi mesi è emersa una grave mancanza e al contempo una grande
esigenza del nostro territorio: una sala cinematografica!
Dopo un iniziale esperimento di qualche ciclo cinefilo, alcuni di noi
hanno pensato di rendere il cineforum un’attività stabile,
caratterizzata da proiezioni all’aperto nella splendida cornice di
Aguzzano in estate e nella sala multifunzionale del Casale in inverno.
Il sogno è di dare continuità a questo percorso e regalare un cinema
popolare ai nostri quartieri.
E si è pensato di farlo nel modo più allargato possibile: proprio per
questo l’organizzazione e la programmazione sono frutto della
partecipazione di molti abitanti delle zone limitrofe interessati al
progetto. Come sempre ribadito, infatti, il Casale non è uno spazio che
offre servizi preconfezionati al cittadino, ma un luogo in cui chi lo
vive, attraverso il proprio apporto, è partecipe e responsabile della
buona riuscita di ogni progetto che viene proposto.
Invitiamo quindi tutte le persone interessate a gestire e ad aiutare lo
sviluppo di tale progetto!
REGALIAMOCI UN CINEMA!
Ogni giovedì di Marzo
ore 20 cena
ore 21 proiezione
Ar cinema senza pagà er bijetto!
Programmazione:
6/3 WE WANT SEX
di Nigel Cole. Gran Bretagna 2010
1968, Dagenham, Essex. La fabbrica della Ford dà lavoro a 55mila operai
e a 187 donne, addette alla cucitura dei sedili per auto in un’ala
fatiscente, dove si muore di caldo e piove dentro. In seguito ad una
ridefinizione professionale ingiusta e umiliante, che le vorrebbe “non
qualificate”, le operaie danno vita con uno sciopero ad oltranza alla
paralisi dell’industria e alla prima grande rivendicazione che porterà
alla legge sulla parità di retribuzione.
Nigel Cole, regista di fortunati successi basati sull’ibridazione della
tradizione inglese di un cinema impegnato, in particolar modo sul fronte
di diritti e lavoro, con la commedia spassosa, non cambia rotta ma
affina piacevolmente gli strumenti.
Il ritratto corale della comunità di Dagenham è messo perfettamente a
fuoco, dall’assemblea delle donne al lavoro, svestite per il caldo ma
capaci di spaventare un maschio più di una truppa armata, alle
chiacchiere tra uomini al bancone del pub. Inoltre, la forza e la
consapevolezza con cui le donne delle case popolari affrontano la
materia politica, presunto appannaggio di maschi acculturati, facendo
suonare la sveglia anche nelle orecchie delle signore borghesi, è
trattato con onestà e partecipazione. È il cuore del film, ciò che lo
muove e che commuove: nasce dalle testimonianze di alcune reali
protagoniste dell’evento storico e, nonostante i passaggi intercorsi,
conserva ancora qualcosa del colore della verità.
13/3 PIOVONO PIETRE
di Ken Loach, Gran Bretagna 1993
Bob Williams, proletario disoccupato di Manchester, si dà da fare con
lavoretti saltuari per mantenere la moglie e la figlia. L’imminente
prima comunione della bambina mette questa famiglia, molto religiosa, in
crisi. Bob vuole che la piccola Coleen non si senta diversa e
svantaggiata rispetto agli altri ragazzini, ma il vestito per la
cerimonia costa troppo. Come se non bastasse, gli rubano il furgone con
il quale si procura lavoretti da manovale. Disperato ma deciso a non
deludere la sua famiglia, Bob si mette nei guai, pur di regalare a sua
figlia una giornata indimenticabile.
La poetica del cineasta inglese Ken Loach al servizio e al fianco degli
ultimi è tutta scritta in questo suo lavoro del 1993, proseguimento
ideale della filmografia dedicata al racconto delle condizioni di vita
della classe operaia, avviata con Riff Raff e fortunatamente non ancora
conclusa. Perché Ken Loach è un regista necessario. Uno dei pochi ad
essersi dato la missione del cinema sociale e a perseguirla con
un’onestà intellettuale che va al di là dell’arte e investe la vita
stessa. Una missione qui pienamente compiuta – anche se non con i
vertici di altri suoi film – con il consueto stile realista, che lo
spinge ad avvalersi anche di attori non professionisti, provenienti
dallo stesso contesto sociale indagato, e a non piegarsi alle logiche
dello spettacolo. Il regista inglese non abbellisce, attraverso la
macchina da presa, una realtà che deve essere mostrata così com’è.
20/3 ARIA SALATA
di Alessandro Angelini, Italia 2006
Fabio lavora in carcere come educatore. Fronteggia ogni giorno, con le
sue belle maniere, i volti segnati e gli scatti d’ira dei detenuti che
vanno a colloquio da lui e s’impegna per far loro trovare la strada
giusta, che conduca a un permesso o a uno sconto di pena.
Un giorno, un collega gli affida il caso di un tizio che è appena stato
trasferito da un altro penitenziario: Luigi Sparti, assassino, dietro le
sbarre da venti calendari. Quello che né il collega né il carcerato
sanno è che Sparti (Colangeli) è il padre di Fabio (Pasotti), sparito da
decenni nel nulla per scontare la pena, mentre la sua famiglia, fuori,
si ritrovava ugualmente condannata a una vita segnata dal suo gesto.
Nonostante la sorella Cristina si opponga all’idea di cercare il
contatto con quell’uomo, Fabio vuole un padre, per colmare il vuoto del
passato ora che si affaccia sulla soglia di una vita adulta e Sparti
desidera un figlio, perché questo è il suo modo di immaginare un futuro.
Quello che si chiedono a vicenda supera apparentemente le loro forze,
perché il vecchio non è un modello d’uomo ma un amaro prodotto del
carcere, e il figlio non è pronto ad accettarlo. Però nel momento in cui
ci proveranno avranno già vinto, anche se quell’aria salata, che si
respira in testa e in coda, suggerisce una circolarità di contenuto che
non lascia scampo.
27/3 BRUTTI SPORCHI E CATTIVI
di Ettore Scola, Italia 1976
Periferia di Roma, primi anni settanta : la vita quotidiana di una
famiglia (circa venticinque persone tra genitori, figli, consorti,
amanti, nipoti e nonna) si svolge nella povertà di una baraccopoli . A
capo di tutti c’è il vecchio Giacinto Mazzatella: di origine pugliese
(di cui conserva il dialetto), guercio, dispotico e fedifrago, tratta
familiari e vicini al pari delle bestie.
Questi possiede un milione di lire, risarcimento dell’assicurazione per
aver perso un occhio, ed è ossessionato dal fatto che i parenti glielo
possano rubare, per cui lo nasconde continuamente in luoghi diversi e
quando, a volte, si scorda dove lo ha messo, crede che gli sia stato
rubato e tenta, senza mai riuscirci, di ammazzare il primo parente che
gli capita sottomano.
Patriarca pugliese immigrato in borgata romana, per far dispetto alla
sua tribù, si porta a casa puttanona dal cuore di miele; gli altri
cercano di avvelenarlo nella speranza di mettere le mani su un milione
che lui ha ottenuto come indennizzo per un occhio perso. Farsa
tragicomica antipopulista con ambizioni di libello satirico in cadenze
crudelmente grottesche. Un Manfredi in gran forma carognesca e una
colorata folla di caratteristi.
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CasaleAlba2
via Paternò di Sessa o via Fermo Corni
www.casalealba2.org
coordinamentoparcoaguzzano@???